Autore: Redazione Centrale

  • Trasporti e servizi, oggi possibile venerdì nero

    Trasporti e servizi, oggi possibile venerdì nero

    ROMA. 18 MAR. Quello di oggi potrebbe essere un venerdì nero per i trasporti e i servizi.

    I sindacati Cub, Si-Cobas, Usi-Ait hanno dichiarato sciopero generale di tutti i servizi. In pratica dagli uffici comunali alle scuole, dagli ospedali ai vigili urbani fino ai tribunali per passare dai trasporti pubblici.

    La protesta è per l’intera giornata è “Contro le guerre e la politica economica e sociale del governo: per il lavoro stabile e tutelato; rinnovi contrattuali; a favore di un reddito garantito; per il diritto universale alla salute e alla cura; età pensionabile a 65 anni, a 60 anni per lavori usuranti, e calcolo retributivo; aumento delle pensioni; contributi aziendali dei fondi privati alla previdenza pubblica; democrazia nei luoghi di lavoro”.

    Le difficoltà maggiori sono da ricercare nel trasporto pubblico locale per 24 ore ed in tutto il territorio nazionale, ad esclusione di Roma che avverrà dalle 8.30 alle 12.30.

    I taxi hanno deciso di sospendere il fermo per protestare contro la deregolamentazione del settore.

    Fermi anche treni e aerei. Lo sciopero del personale ferroviario indetto da Cub Trasporti e Sgb partito alle 21 di ieri terminerà alle 21 di oggi. Escluse le Frecce che verranno garantite. I problemi maggiori si riscontreranno in ambito regionale anche se Trenitalia ‘sarà impegnata ad offrire un adeguato livello di servizio”.

    Nella stessa giornata è stato indetto unitariamente uno sciopero da Filt, Fit, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo in British Air e Mistral Air.

    Il Cub sullo sciopero odierno: http://www.cub.it/index.php/in-Evidenza/contro-le-guerre-per-i-diritti-vitali-sciopero-generale-nazionale-venerdi-18-marzo-2016-intera-giornata.html

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  • Oggi nasceva Rudolf Nureyev

    Rudolf Nureyev

    GENOVA. 17 MAR. Il 17 marzo del 1938 nasceva su un treno nei pressi di Irkutsk, Rudolf Nureyev, il più grande ballerino di tutti i tempi.

    Inizia i suoi studi ad 8 anni ed a 19 è già uno dei più grandi ballerini della Russia. Nel 1961, rifiuta il rimpatrio forzato da Parigi, impostogli dal governo russo: rivedrà il suo Paese solo nel 1989. Intanto, diventa una stella del ballo anche in Occidente, prima con la compagnia del Marchese di Cuevas, poi con il Balletto Reale Danese di Erik Bruhn e, soprattutto,con il Royal Ballet di Londra. A Londra, forma, con Margot Fonteyn, una coppia destinata ad incantare il pubblico di tutti i teatri del mondo.

    Lo chiamavano “Il tartaro volante” , infatti i suoi genitori erano tartari. A differenza dei suoi colleghi, Nureyev rifuggì da prestabilite etichette di ruolo, spaziando dalla danza narrativa a quella concertante e astratta, desideroso di affrontare ogni sfida artistica. Per lui la danza era la vita stessa come affermava. “La danza è tutta la mia vita. Esiste in me una predestinazione, uno spirito che non tutti hanno.”

    Oggi per la danza classica, è una ricorrenza importante che la porta a ricordare a chi ha dato tanto ad una forma d’arte così bella e dura al contempo. Nureyev quando ci ha lasciati viveva a Parigi nel 1993, ed aveva 54 anni.

    FRANCESCA CAMPONERO

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  • E’ morto a Milano Riccardo Garrone

    Riccardo Garrone

    MILANO. 14 MAR. E’ morto oggi a Milano Riccardo Garrone, un attore legato alla storia della commedia italiana; Garrone aveva 89 anni.

    I suoi sono stati cinquant’anni di carriera passati con Federico Fellini, Dino Risi, Ettore Scola ed, ancora, con Luigi Zampa, Damiano Damiani, Nanni Loy.

    Forse i più giovani lo ricordano nelle vesti di San Pietro negli spot ambientati in Paradiso per il caffè, oppure come il geometra Calboni nel quarto film di Fantozzi, od ancora in Un Medico in famiglia e altre fiction.

    Riccardo Garrone era nato a Roma il primo novembre del 1926, dal 1949 frequenta l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico.

    Interpreterà quasi sempre ruoli di giovane elegante, simpatico e furbo per la sua bella presenza. Da non dimenticare la sua ironia nell’interpretazione del prete don Fulgenzio in Venezia, la luna e tu, il fusto in Belle ma povere, il poliziotto in Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo.

    Garrone interpretò anche ruoli drammatici come La dolce vita di Federico Fellini, La romana di Luigi Zampa e La ragazza con la valigia di Valerio Zurlini.

    Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Riccardo_Garrone_(attore)

    Riccardo Garrone nello spot del Caffé

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  • Fuocoammare, docufilm su Lampedusa, vincitore 66° Berlinale

    Una scena di ” Fuocoammare “, Docufilm di Gianfranco Rosi, vincitore 66°Berlinale

    GENOVA. 14. MAR. Fuocoammare, del regista Gianfranco Rosi, Docufilm che focalizza la vita degli abitanti di Lampedusa e degli sbarchi dei migranti, ha recentemente vinto la 66° Berlinale (12 / 21 feb.2016), nella Germania che proprio in queste ore abbandona la Merkel, scegliendo ahimè la Destra anti-rifugiati di Alternative fur Deutschland, ( AfD ).

    Una pellicola, capolavoro nel suo genere, che resterà come un pugno allo stomaco e che è difficile che non ci tiri giù dalle viscere lacrime di compartecipazione al destino sgualcito di milioni di esseri umani, costretti a seguire la via del mare che ” una strada non è, ma è solo da oltrepassare, dal momento che nella vita è rischioso non rischiare, perchè la vita è rischio “, secondo le parole di una canzone rap, improvvisata da un gruppo di richiedenti asilo nel CIE di Lampedusa, ritratti dal Maestro Rosi.

    La poetica cinematografica di Gianfranco Rosi (1964, Asmara / Eritrea; cittadino italiano e statunitense) è tra le migliori del nostro paese. Per chi non l’avesse ancora visto, non si tratta del tipico Docufilm, eccessivamente asciutto, che ci si potrebbe aspettare data la tematica affrontata. Rosi, come già accennato in ” Sacro GRA “, non scinde mai il reale da una sfumatura visionaria. Gli occhi esperti di Cinema, noteranno l’ottimo lavoro di post produzione con l’applicazione di Visual Effects che conferisce un accenno onirico ad alcune scene, come quelle in cui il mare è d’un blu particolarmente profondo ed i volti intensi dei migranti sembrano straripare dalla pellicola. A partire chiaramente da una Fotografia sublime dello stesso Rosi. In alcune riprese esterne, come quelle che ritraggono la piana, gli alberi di ulivo, il Maestro si accosta per un istante allo stile de ” Il Vento ci porterà con sè “ di Abbas Kiarostami.

    L’idea, sorta nella mente di Carla Cattani, non è per nulla retorica, ma si propone semplicemente di raccontare la vita dei residenti di Lampedusa. Ed in effetti tutti gli attori interpretano se stessi ed il proprio personale rapporto con l’isola e la rigogliosa vegetazione che la caratterizza, filtrando la drammatica situazione dei migranti che non sono avvertiti come una minaccia, ma come esseri umani segnati da una brutta vita. Perché ” la vita notte e giorno cielo e mare è brutta”, come dice il papà ” marinaio” a Samuele Pucillo, il ragazzino protagonista del Docufilm, che è un autentico genuino ragazzino che si diletta in giochi semplici, come la fionda e guarda il mondo attraverso un occhio pigro, pigro come la ” vista ” dell’Europa che ha ormai smarrito quei parametri di Diritto su cui si era fondata.

    La nonna di Samuele, anziana signora dalle dita delle mani grosse e pesanti, gli racconta di quando con il nonno trascorreva le giornate al mare, ma mai di notte, perchè di notte era pericoloso a causa delle navi militari che sparavano nel mare i razzi. Ed il mare diventava rosso come un fuoco, “perchè era tempo di guerra”. Una scena questa che sta ad indicare che le epoche non sono cambiate, che sussiste ancora il Tempo di Guerra, in fondo.

    Ma il film è soprattutto all’impegno di Pietro Bartolo che si ispira. Quest’ultimo è il medico che dirige il poliambulatorio di Lampedusa e che da anni esegue la prima visita ad ogni migrante che sbarchi nell’isola. In “Fuocoammare” chiaramente interpreta se stesso e stupisce l’umanità che lo contraddistingue. “E’ dovere di ogni uomo che sia un uomo, aiutare queste persone“, e’una delle frasi che pronuncia con forza durante il film e che, dico io, dovrebbe tuonare nell’opinione di ciascuno di noi.

    Sui titoli di coda, qualcuno dal fondo della sala cinematografica di Genova in cui l’ho visionato, mormora seccato che non è un film per “svagarsi”, come se i destini deturpati di milioni di persone in fuga, fossero oggetto di di distrazione.

    Ci uniamo al ringraziamento della Produzione Italiana nei confronti della Motovedetta CP 287 della Capitaneria di Porto di Venezia, usualmente impiegata a Lampedusa e della Guardia Costiera di Venezia. Bravo, Gianfranco Rosi. La tua testimonianza filmica resterà indelebile.

    Romina De Simone

     

     

     

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  • Appello – Rossella, 53 anni in forte difficolà di salute ed economica

    Rossella Biancalana, abita a Viareggio ed è in forte difficoltà di salute ed economica

    VIAREGGIO. 14 MAR. Riceviamo e pubblichiamo la rischiesta di aiuto di una donna di Viareggio, Rossella che si trova in forte difficoltà economica e di salute.

    Rossella, 53 anni, si è già rivolta ad istituzioni, associazioni benefiche, personaggi politici (anche a Berlusconi) e anche a programmi televisivi ma, come dice lei, “nessuno risponde nemmeno alle mie lettere”.

    La signora spiega di aver già chiesto contributi in Comune e di aver fatto domanda per una casa popolare ma “ma qui da anni (a Viareggio) c’è una lista di attesa lunghissima… quasi tutti extracomunitari”.

    “Tra poco – prosegue Rossella – lo sfratto minacciato per i tanti mesi di affitto non pagati sarà esecutivo e mi troverò in mezzo ad una strada. Vivo sola e gli unici mezzi di sostentamento che ho sono le deboli forze che mi rimangono… con le quali svolgo poche ore di pulizie a settimana perché nient’altro riesco a trovare a 53 anni. Ho gravi problemi di salute, tutti documentati, e non posso operarmi perché ho il timore di perdere anche quelle poche ore di lavoro che mi permettono se non altro di mangiare”… “La prego, mi aiuti in qualche modo”.

    Sono parole tristi che fanno stringere il cuore quelle di Rossella ed è per questo che abbiamo deciso di pubblicare l’appello di un italiano in forte difficoltà.

    Al tutto si aggiunge che Rossella è stata riconosciuta invalida al 48%, ha due gravi infezioni, soffre d’incontinenza urinaria ed è stata operata al seno per la presenza di una forma tumorale.

    Rossella ha scritto anche al Governatore della Toscana Enrico Rossi, ma ha ricevuto risposta che del caso se ne devono occuare i servizi sociali di Viareggio, ma il Comune di Viareggio è stato commissariato e, per il momento, non può prestare aiuto.

    L’ex marito non è in grado di dargli gli alimenti, in quanto ha perso il lavoro, mentre la figlia convive e può aiutarla ben poco in quanto anche lei ha un lavoro precario.

    Insomma una situazione davvero tragica documentata da tanti certificati medici, ma Rossella, [email protected], non vuole l’elemosina, ma un lavoro dignitoso che le permetta di sopravvivere.

    Internethttps://www.facebook.com/profile.php?id=100007487026173&fref=ts

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  • Il marchio di fabbrica dell’ imperfezione

    Frida Khalo e l’ imperfezione

    GENOVA. 12 MAR. La definizione di completezza può assumere, nella comune accezione e nella vulgata, il significato di perfezione.

    Concetto applicabile, quando riferito alla Natura. Decisamente inappropriato e sconsigliabile, quando riferito all’uomo.

    In effetti, nel limitante, pur lecito uso del termine, tutto ciò che,  estensivamente, si identifica nel concetto di “completezza”, ipso facto, non necessita di ulteriori “aggiunte”.

    Partendo dal tranciante preambolo, si conviene di non attribuire all’uomo tale grado evolutivo. Al contrario, identificarlo in un’esistenza subordinata, bisognosa e limitata a cose fungibili, materiali. Smaniosa di “addizioni” in progress.

    Ciò si declina, nell’eccezionalità individuale, accettando coscientemente tale limite; nell’ordinarietà massificata, negandone l’evidenza, con baggiana tracotanza e prevedibile cipiglio.

    Comunque sia, la sostanza invariabilmente non muta: l’uomo resta un essere incompleto,  giacché “esiste solo all’interno di una data cultura ed il suo pensiero è dipendente da simboli che condivide con altri” (cit. C.Geertz).

    Ci si tranquillizzi: la completezza prescinde dalla nostra od altrui volontà. E’ entità trascendente, superomistica. Per altro verso, il suo contrario, l’incompletezza, è condizione originaria, pre-determinata.

    Tale condizione è il nostro marchio di fabbrica, riconoscendo quanto sia “necessaria l’imperfezione per essere perfetti” (cit. G.Pascoli). E, ancora,  circostanziandone il limite, che esso “mi definisce come essere umano ma più ancora come io irripetibile, esclusivo” (cit. F. Sciacca)

    Procedendo, il concetto di perfezione sostanzia, subliminale e irriverente, quello di infinità.

    Inutile, quindi, sempre accelerare. “Sedens ago” (agisco stando seduto):  adattiamo, per quanto possibile, alla nostra vita la frase che riecheggia nello stemma araldico dell’antica famiglia dei Fieschi.

    Non è infatti il tempo, ampiamente sufficiente, di cui disponiamo, il vero ostacolo, l’impedimento a realizzare la nostra irriferibile ambizione.  Massimiliano Barbin Bertorelli

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  • Decriptati segnali Sky e Mediaset, il cervello hacker a La Spezia

    Decriptati i segnali di Sky e Mediaset. Il cervello degli hacker era a La Spezia, denunciato dalla GdF

    GENOVA. 11 MAR. Un hacker aveva studiato un sistema per rubare i segnali criptati di Sky e Mediaset e rivenderli a circa 240 utenti, ma è caduto nella rete della Guardia di Finanza della Spezia. La sorgente dei canali decriptati si trovava in Francia. Gli investigatori nei giorni scorsi hanno individuato l’hacker spezzino, che è stato denunciato.

    Il giovane è stato trovato in possesso di un sofisticato sistema software e hardware in grado di codificare i segnali televisivi criptati e poi convogliarli verso le abitazioni di chi si abbonava al suo sistema fraudolento, spendendo molto di meno.

    L’attività ha consentito allo spezzino di guadagnare circa 50mila euro, mentre il danno per Sky e Mediaset equivale a circa mezzo milione di euro. L’investigazione si è avvalsa di esperti messi a disposizione dalle due emittenti, grazie ai quali sono stati rintracciati anche i 240 utilizzatori del servizio, che a loro volta sono stati denunciati.

     

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  • Arena di Verona, il Comune lancia il bando

    Un bando internazionale per la copertura dell’ Arena di Verona

    VERONA. 10 MAR. E’ stato approvato il bando di gara per il Concorso internazionale di idee per la copertura dell’ Arena di Verona. Il bando sarà pubblicato entro il 18 marzo, con scadenza il  9 settembre, sul sito internet del Comune; seguirà la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale italiana ed europea. Sarà inoltre trasmesso in versione italiana ed inglese, per la più opportuna divulgazione, agli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti della provincia di Verona, oltre che agli Ordini nazionali, al servizio bandi di progettazione “Europaconcorsi” e ad ulteriori siti di associazioni professionali di ingegneri e architetti in Italia e nel mondo.

    Il Concorso di idee a livello internazionale per individuare il migliore progetto di copertura del grande anfiteatro romano è rivolto ad architetti e ingegneri, anche in raggruppamenti comprendenti consulenti e specialisti. Il Concorso è finanziato dal Gruppo Calzedonia dell’imprenditore Sandro Veronesi, che ha messo a disposizione per l’operazione 100 mila euro: 70 mila sono destinati ai progetti selezionati, 30 mila sono stanziati per i lavori della giuria, che dovrà essere di altissimo profilo.

    Al progetto vincitore saranno assegnati 40 mila euro, 20 mila al secondo classificato, 10 mila al terzo.

    “Ringrazio il Gruppo Calzedonia per la sensibilità dimostrata nei confronti della città e del suo più importante monumento” commenta il Sindaco Flavio Tosi: “l’Arena è una realtà storico-architettonica con specifica fruizione culturale, unica nel suo genere a livello mondiale – continua il Sindaco – che esercita inoltre un ruolo assolutamente fondamentale dal punto di vista socio-economico per l’intera vita cittadina. Attraverso il Concorso, quindi, l’Amministrazione comunale vuole vedere approfonditi, in una soluzione di equilibrata coesistenza e rispetto del monumento, il tema del perfezionamento della fruizione del manufatto quale luogo di spettacolo ed il contestuale miglioramento della salvaguardia e conservazione delle strutture antiche. L’idea, nelle sue linee generali, è stata illustrata nei mesi scorsi anche al Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini – conclude Tosi – che si è detto disponibile a valutare senza preclusioni progetti di qualità”.

    Le proposte, dovranno garantire il miglioramento della fruibilità dell’anfiteatro per le attività di spettacolo, con l’ideazione di una struttura  di copertura apribile, la cui installazione dovrà avere caratteri di totale reversibilità. L’obiettivo dell’Amministrazione comunale di Verona, infatti, oltre a salvaguardare la prestigiosa rassegna lirica estiva dalle bizze del maltempo, è quello di migliorare lo stato di conservazione delle diverse componenti architettoniche dell’edificio – in particolare  la cavea, i sottostanti voltati, gli arcovoli e i deambulatori –  la cui principale criticità è rappresentata dagli effetti di dilavamento e disgregazione materica prodotti dalle acque piovane.

    FRANCESCA CAMPONERO

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  • Francesca Camponero scriverà un libro su Giuseppe Picone

    Giuseppe Picone

    GENOVA. 10 MAR. “L’incontro tra me e Giuseppe a Maratea  è stato fatale – dice la giornalista Francesca Camponero – E’ stato piacevolissimo avere modo di conoscere un’etoile come lui e rendersi conto che la sua bellezza non era solo nella sua danza, ma anche dentro il suo animo, così semplice e pulito da affascinare tutti, non solo gli amanti del balletto” .

    E così dopo quell’ incontro avvenuto nell’ambito di una manifestazione di danza che si svolgeva il luglio scorso nella splendida cittadina a picco sul mare in Basilicata e dove per motivi diversi erano stati invitati ambedue, è nata una stima reciproca che in occasione del 40esimo compleanno dell’artista ha fatto venire in mente alla giornalista di scrivere un bel libro su di lui.

    “Ho proposto questa idea a Giuseppe che mi ha confessato che da 3 anni pensava alla stessa cosa. Del resto 40 anni sono un bel traguardo nella vita. Diciamo che non si è più giovanissimi, ma in compenso si è raggiunta quella consapevolezza che solo la maturità sa dare e che porta ognuno di noi a cominciare a riflettere su quanto si è fatto e su quanto ancora si potrebbe fare. Raccontarsi vuol dire anche ricordare a sé stessi i passaggi del nostra vita belli o brutti che siano stati, ma che hanno tutti contribuito alla nostra formazione e come nel caso di Giuseppe anche al suo successo”.

    Le abbiamo chiesto che taglio avrà il libro, se una semplice biografia corredata di foto o altro. La Camponero ci ha risposto sorridendo: ”No, no, niente di noioso o didascalico. Il libro racconterà la vita di Giuseppe, certo, ma come se fosse un romanzo o un film, pieno di aneddoti, episodi spiritosi, inconsueti, stati d’animo, gioie e dolori, insomma tutto ciò che vive ogni persona. Ricordiamoci che anche i più grandi artisti sono persone, uomini o donne come noi, e al pubblico piace rispecchiarsi in loro”.

    Giuseppe Picone in questo momento è impegnatissimo con la nuova coreografia del balletto Romeo e Giulietta che debutterà al Teatro Municipale di Piacenza l’8 maggio prossimo, e vorrebbe che il suo libro uscisse per Natale quando debutterà invece col suo Schiaccianoci al Massimo Biondo di Palermo (dal 21 al 28 dicembre 2016 , allestimento del Teatro San Carlo di Napoli).

    “I tempi dell’editoria li conosciamo tutti,ma speriamo di fare questo regalo ai fans di Giuseppe, che sono davvero tanti” ha detto la giornalista genovese.

    La redazione

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  • Oggi è la Giornata Internazionale della Donna

    Il doodle di Google per la Giornata Internazionale della Donna

    ROMA. 8 MAR. Oggi è la Giornata Internazionale della Donna. La celebra anche Google con uno dei suoi celebri doodle che imprimono l’internazionalità alla giornata con il claim “Se puoi sognarlo, puoi farlo” e l’ hashtag #OneDayIWill.
    “Crediamo nel tuo futuro quanto ci credi tu. Per questa Giornata internazionale della donna, condividi il tuo sogno con il resto del mondo usando l’hashtag #OneDayIWill: è il primo passo per conquistare ciò che vuoi…”

    Si tratta di un doodle animato in cui appaiono disegnate diverse donne che esprimono con un fumetto la loro peculiarità, chi nel cantare, chi nella ricerca, chi nello studio e chi ancora nella pittura di tutte le età e di tutte le etnia. Su tutte, omnipresenta la grande scritta Google dove, nella ‘O’ è presente un filmato con tutte le principali città del mondo.

    Ma perché si celebra oggi la Giornata Internazionale della Donna.

    Le origini risalirebbero al 1908, quando, nell’inverno, un gruppo di operaie dell’industria tessile Cotton di New York scioperarono per protestare contro le condizioni in cui lavoravano.

    Dopo alcuni giorni di conflitto con le maestranze, l’8 marzo, il proprietario, per ritorsione, bloccò tutte le porte di uscita dello stabilimento. Quel giorno, però tragicamente, scoppiò un incendio che uccise 129 lavoratrici, arse dalle fiamme.

    Fu Rosa Luxemburg a proporre, in ricordo della tragedia, la data dell’8 marzo come giornata da non dimenticare, una giornata di lotta internazionale.

    In ogni caso “la festa dell’ 8 marzo” ha radici lontane; nasce dal Movimento Internazionale Socialista delle Donne, nel 1907 quando Clara Zetkin dirigente del movimento operaio tedesco organizzò con Rosa Luxemburg la prima conferenza internazionale della donna.

    Fu nel 1910 a Copenaghen, in occasione di un’ incontro internazionale della donna che venne proposto l’istituzione di una “Giornata Internazionale della donna”, anche per ricordare i fatti di Chicago.

    Successivamente la giornata cominciò ad essere celebrata in varie parti del mondo e anche in Italia durante e dopo la prima guerra mondiale per poi essere interrotta nel ’43. La celebrazione riprese durante la lotta di liberazione nazionale come giornata di mobilitazione delle donne contro la guerra. Nacquero poi i gruppi di difesa della donna collegati al Comitato di Liberazione Nazionale che daranno origine all’ Unione Donne Italiane.

    Nel ’46 proprio le aderenti dell’UDI prepararono “il primo 8 marzo nell’Italia libera”, con la proposta di farne una giornata per il riconoscimento dei diritti sociali e politici delle donne; in quell’ occasione venne scelta la mimosa come simbolo della giornata.

    Gli anni ’70 vennero caratterizzati dai movimenti femministi che si adoperarono per ottenere la parità tra uomo e donna, per il diritto al divorzio e all’aborto. Il massimo della celebrazione dell’ 8 marzo, lo si raggiunse nel ’80, con una grande manifestazione unitaria in cui confluirono tutti i movimenti femministi.

    Il tutto per un secolo di storia che ha visto nascere movimenti politici, guerre, ideologie, ricostruzioni. Un cammino lungo e complesso per la donna, con tanti sistemi di governo, più volte interrotto, ma che con grande tenacia hanno sempre ripreso con l’obiettivo dell’emancipazione e della liberazione delle donne.

    Oggi verrà, in vari modi, celebrata l’ 8 marzo con il suo simbolo, la mimosa.

    Ma la festa della donna è anche un business. Per primi i florivaisti con tutti i mazzi di mimose e di fiori che verranno regalati.

    La festa della donna fa innescare anche un massiccio invio di messaggini via cellulare, messaggini il cui numero è stato superato dall’ arrembante WhatsApp.

    Sono numerosissime anche le feste che questa sera si svolgeranno nei vari locali cittadini, anche con streaptease maschili ed altre amenità. Ma forse quelle, non sono la maniera migliore per ricordare tale ricorrenza, ma questa è un’altra storia.

    In ogni caso facciamo, com’è giusto e doveroso, un augurio a tutte le donne e lo facciamo regalando, virtualmente, un ramo di mimosa a tutte le nostri lettrici. L.B. (nelle foto: il doodle di Google per la Giornata Internazionale della Donna ed un’omaggio ad alcune donne che si sono distinte in qualche modo).

     

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