Autore: Redazione Centrale

  • Alpini, è morto Cristiano Dal Pozzo, a 102 anni

    Cristiano Dal Pozzo il ‘vecio’ alpino

    VICENZA. 29 MAR. E’ morto ieri all’età di 102 anni Cristiano Dal Pozzo, il ‘vecio’ alpino protagonista di decine di adunate delle penne nere.

    Cristiano Dal Pozzo era nato nel 1913 a Rotzo, ed era stato dapprima in fanteria, poi era partito volontario per l’Abissinia come marconista e quindi era stato assegnato alla sezione alpina.

    Dopo la guerra aveva fatto ritorno nel vicentino.

    Nel 2012 aveva partecipato anche al raduno nazionale a Bolzano, città dove era stato tratto in arresto dopo l’8 settembre del 1943 e deportato dai tedeschi in un campo di concentramento in Austria.

    Negli ultimi anni il ‘vecio’ Cristiano partecipava alle adunate degli alpini in carrozzina.

    Internet: https://it.wikipedia.org/wiki/Alpini

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  • L’addio di Faletti attraverso “La Piuma”

    Giorgio Faletti, La piuma

    TORINO. 29 MAR. Ci ha lasciati 2 anni fa Giorgio Faletti attore, compositore, cantante e comico che ha esordito nel mondo della narrativa con Io uccido, che in Italia ha venduto oltre cinque milioni di copie ed è stato tradotto in tutte le principali lingue del mondo. Un successo straordinario che Faletti ha confermato anche con i romanzi a seguire.

    Il suo ultimo libro esce postumo ed ha il titolo La piuma. Con questo testo lo scrittore si accomiata dai suoi lettori. La piuma  è un’opera dolente, la sua opera più bella e originale, un romanzo breve al di fuori dei suoi schemi abituali, infatti  non è un giallo, né un thriller né una storia con una trama precisa, piuttosto una favola contemporanea sul significato dell’esistenza e della sua fine.

    Di pagina in pagina ci fa seguire il volo silenzioso di una  piuma che si sposta leggera da un personaggio all’altro: solo uno, fra tutti, riuscirà a cogliere ciò che nessuno aveva mai compreso prima. Una favola morale, che accompagna il lettore attraverso le piccole, meschine, ignoranti bassezze degli uomini, sino a comprendere, attraverso il più innocente e semplice degli sguardi, il senso profondo delle cose.

    È il miglior addio che Faletti poteva regalare ai suoi fans.

    FRANCESCA CAMPONERO

    Il libro è edito da Baldini&Castoldi; Prezzo: € 13,00.

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  • Niente più pellicce vere per le collezioni Armani

    Giorno Armani, dalla maison niente più pellicce vere

    MILANO. 29 MAR. Siamo tutti a conoscenza di come vengono martoriati  ed uccisi quegli animali le cui pellicce preziose hanno coperto le dolci spalle delle donne. Internet in questo senso ha molto aiutato la sensibilità di ognuno di noi facendo vedere video e foto tanto crudeli quanto veraci da aver tolto la voglia di indossare quegli animaletti ai più di noi. Ma questo non sarebbe bastato se anche i produttori  di abiti e pellicce non avessere capito che ai tempi di oggi per coprirsi dal caldo non è più necessario uccidere gli animali. Invece la presa di coscienza c’è stata e dopo Stella McCartney, che non fa uso di pelli e pellicce per le sue collezioni, insieme a Hugo Boss, Tommy Hilfiger e CalvinKlein, Elisabetta Franchi, Save the Duck, il piumino senza piume, anche  il gruppo Armani  ha anche lui deciso di abolire le pellicce animali da tutte le sue collezioni. Così  a  partire dalla stagione autunno-inverno 2016/2017 tutte le proposte del Gruppo saranno pertanto “Fur Free”.

    “Sono lieto di annunciare il concreto impegno del Gruppo Armani alla totale abolizione dell’uso di pellicce animali nelle proprie collezioni. – ha detto Giorgio Armani –  Il progresso tecnologico raggiunto in questi anni ci permette di avere a disposizione valide alternative che rendono inutile il ricorso a pratiche crudeli nei confronti degli animali. Proseguendo il processo virtuoso intrapreso da tempo, la mia azienda compie quindi oggi un passo importante a testimonianza della particolare attenzione verso le delicate problematiche relative alla salvaguardia e al rispetto dell’ambiente e del mondo animale”.

    L’annuncio è stato dato in accordo con la Fur Free Alliance Fur (FFA), la coalizione internazionale di oltre 40 importanti organizzazioni di protezione degli animali, rappresentata in Italia dalla LAV. Joh Vinding presidente della LAV, attesta come la scelta la di Giorgio Armani dimostri chiaramente che gli stilisti e i consumatori possono avere rispettivamente libertà creativa e prodotti di lusso senza per questo ricorrere alla crudeltà nei confronti degli animali.

    Oltre ai grandi brand, hanno aderito anche catene più commerciali come Zara, American Apparel, Bershka, H&M e ASOS.

    FRANCESCA CAMPONERO

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  • Addio alle scarpe coi buchi per i bambini

    Balducci scarpe

    PISTOIA. 29 MAR. Chi è nato negli anni sessanta non può non ricordare qulle scarpette coi due buchini che le mamme ci facevano indossare i nostri primi anni di vita. Che fossimo maschi o femmine aveva poca importanza, quella scarpetta in primavera toccava a tutti. Una scarpetta in pelle, elegante, che faceva la differenza. Produttore di questa scarpa era lo storico calzaturificio Balducci, che dal 1934 ha prodotto scarpe per bambini e bambine.

    Una storica azienda toscana, con sede a Pieve a Nievole in provincia di Pistoia che ad oggi è costretto a sospendere tutte le sue attività aprendo una procedura di mobilità collettiva per gli oltre 40 dipendenti., che fino a qualche anno fa erano il doppio.

    La Balducci  non è riuscita a superare la crisi in cui è piombata da metà del 2015 e per questo la società ha comunicato la sospensione di tutte le attività produttive di natura industriale, commerciale e amministrativa .

    La famiglia Balducci, con rammarico è giunta a questa decisione “dopo numerosi tentativi di rifinanziamento” e a causa delle “difficoltà economiche che da diverse stagioni pesano sul mercato italiano della calzatura per bambino”. Un vero peccato se si pensa la storia che sta dietro a questa azienda, nata prima come piccolo laboratorio artigianare per poi trasformarsi nel 1950 in una vera e propria industria di importanza nazionale.

    I lavoratori, dopo aver appreso la notizia, “hanno organizzato un’assemblea fiume con i rappresentanti sindacali, e altre saranno convocate nei prossimi giorni: in discussione ci sono una serie di iniziative di mobilitazione da mettere in campo subito dopo il weekend pasquale”. Speriamo che questo serva a qualcosa.

    FRANCESCA CAMPONERO

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  • Dalla Svizzera allarme per il ghiaccio contaminato dai coli

    Dalla Svizzera allarme per il ghiaccio contaminato dai coli

    BERNA. 28 MAR. I cubetti di ghiaccio serviti negli esercizi pubblici potrebbero nascondere delle brutte sorprese.

    Lo evidenzia una ricerca della Divisione della salute pubblica svizzera, pubblicata lunedì 28 marzo, che esaminando la qualità microbiologica del ghiaccio aggiunto a bevande o altre derrate alimentari, consiglia di evitarlo.

    Sì, perché, si legge nello studio, “la qualità del ghiaccio aggiunto a derrate alimentari o bevande, principalmente in esercizi pubblici, non è soddisfacente”.

    Il laboratorio svizzero avrebbe evidenziato come uno su tre esercizi non sarebbe soddisfacente.

    Come viene specificato nel documento, l’acqua potabile proveniente dalle aziende pubbliche che controllano gli acquedotti è di ottima qualità.

    L’origine di questi problemi di igiene è da cercare nella cattiva manutenzione delle macchine per il ghiaccio. Le mancanze più importanti riscontrate in sede ispettiva sono state infatti “l’assenza di un piano di pulizia regolare e/o di un contratto di manutenzione per le macchine del ghiaccio, ad esempio nessuna sostituzione dei tubi che se usurati possono essere facilmente contaminati”.

    L’inchiesta condotta dagli ispettori svizzeri delle derrate alimentari, ha controllato 37 esercizi prelevando  campioni dalle macchine del ghiaccio presenti principalmente in bar, osterie, ristoranti o di una sagra.

    Come si apprende dal bollettino, “tredici campioni, pari al 33%, sono risultati non conformi per il superamento di uno o più valori di tolleranza. Di questi, 11 campioni sono stati prelevati in un esercizio pubblico, 1 durante una sagra e 1 in un supermercato”.

    In 10 campioni sono stati trovati Enterococchi e/o E. coli, batteri di origine intestinale, anche in concentrazioni elevate (7 campioni con >30 UFC/100ml). In 3 campioni, tutti prelevati presso esercizi pubblici, è stata rilevata la presenza di Pseudomonas aeruginosa, indice di una scarsa igiene di produzione e/o conservazione.

    Sei campioni, fra cui quello prelevato presso un supermercato, sono risultati non conformi solo per il superamento del valore di tolleranza per i germi aerobi mesofili”.

    Anche nel nostro paese, la richiesta di ghiaccio per uso alimentare è in aumento e con il caldo aumenta il consumo di bevande con cubetti di ghiaccio che viene direttamente ingerito.

    Particolare riguardo dovrebbe essere osservata dalla ristorazione veloce come bar e discoteche che nei drink potrebbero servire ghiaccio contaminato dai coli.

    Internet: http://www.bag.admin.ch/index.html?lang=it

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  • Food and Drug Administration Usa, olio Carapelli e Bertolli nel mirino

    La FDA, Food and Drug Administration Usa e l’olio Carapelli e Bertolli

    SILVER SPRING. 28 MAR. La Fda americana, l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, ha lanciato un’allerta su alcuni lotti di olio extra vergine spagnolo, a marchio Carapelli e Bertolli, venduti dalla Deoleo Usa.

    Gli oli erano venduti in Massachusetts, Ohio, Wisconsin, Indiana, Mississippi, Arkansas, Oklahoma, Missouri, Arizona, Alabama, New Mexico, Texas, Florida, Iowa, Maine, Illinois, Virginia, New York, Pennsylvania, e Georgia.

    Negli oli incriminati, lotti 5251R, 5351R e 5551R, su cui pende un richiamo obbligatorio, sono state trovate tracce di trifloxystrobina e tebuconazolo.

    Si tratta di principi attivi fungicidi sistemici, largamente utilizzati proprio dall’olivicoltura iberica in particolare contro l’occhio di pavone, la cui presenza non è però ammessa nell’olio venduto negli Usa.

    Come già accaduto per il clorpirifos, anche trifloxystrobina e tebuconazolo, sono ammessi per alcune colture agrarie statunitensi ma non per l’olivo, da cui la necessità, per l’extra vergine venduto negli Usa, dell’assenza di tracce di queste molecole nell’olio.

    Infatti negli Stati Uniti non vi è alcuna tolleranza per queste sostanze chimiche in olio d’oliva.

    Internet: http://www.fda.gov/default.htm

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  • Sudamericano geloso accoltella ex fidanzata: arrestato

    Un immigrato sudamericano ha accoltellato la ex fidanzata per gelosia

    ALESSANDRIA. 27 MAR. Un 26enne immigrato sudamericano ha accoltellato alla gamba la ex fidanzata per gelosia. L’inquietante episodio è avvenuto ieri intorno a mezzogiorno in via Verdi ad Alessandria. La vittima è una 24enne, connazionale dell’aggressore, che ha riportato ferite guaribili in dieci giorni.

    Secondo la polizia, alle ore 11,30 l’aggressore è entrato nella casa della vittima e, armato di coltelli, ha cominciato a litigare e quindi a minacciare la donna, anche perché l’aveva trovata in compagnia. Poi l’ha ferita alla gamba. Altri connazionali presenti al violento dissidio hanno riportato diverse ferite d’arma da taglio, mentre la 24enne è stata costretta a ricorrere alle cure presso il locale pronto soccorso.

    Sul posto sono intervenuti gli agenti delle volanti chiamati dai vicini.

    L’aggressore, identificato in A.C,. è stato quindi arrestato per i reati di atti persecutori e lesioni personali. In casa, gli investigatori hanno trovato i coltelli ancora sporchi di sangue.

     

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  • Pranzo di Pasqua, l’ 83% degli italiani lo farà a casa

    Una tavola imbandita per Pasqua

    GENOVA. 27 MAR. A Pasqua l’83% degli italiani ha deciso di consumare a casa propria o di parenti e amici il tradizionale pranzo, con una spesa media stimata di 68 euro a famiglia tra Pasqua e Pasquetta.

    E’ quanto emerge dai dati raccolti dalla Coldiretti ne “La Pasqua degli italiani” da cui emerge un aumento della spesa alimentare del 13%.

    La spesa alimentare – sottolinea la Coldiretti – si classifica come la principale voce dei consumi pasquali degli italiani tra regali, pranzi, cene e souvenir alimentari.

    Il piatto forte lo fanno i menu della tradizione delle diverse realtà regionali. In 3,5 milioni hanno scelto di andare al ristorante per il pranzo di Pasqua con una netta tendenza ad inserire nei menù prodotti biologici e a chilometro zero.

    Sul territorio si nota nell’indagine di Coldiretti si riscoprono i piatti tipici regionali.

    L’alimento piu’ rappresentativo della tradizione pasquale resta comunque la carne d’agnello che, sempre secondo coldiretti, viene servita quest’anno in oltre una tavola su due (52%) nelle case, nei ristoranti e negli agriturismi.

    Anche per i dolci della Pasqua vincono tradizione e regionalismo. In genere – continua la Coldiretti – sono caratterizzati da sapori forti che hanno le uova tra gli ingredienti principali.

    Non mancano le uova di cioccolata con oltre 31,5 milioni e le colombe, circa 27 milioni, che saranno presenti sulle tavole degli italiani lungo tutta la Penisola.

    Procede il successo per gli agriturismi nei quali si prevedono 350mila presenze di italiani nel solo giorno di Pasqua, con un aumento del 15% rispetto allo scorso anno.

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  • Una Pasqua di pace a tutti i nostri lettori

    Pasqua 2016

    GENOVA. 26 MAR. Una Pasqua di Pace a tutti i nostri lettori.

    Happy Easter (Inglese)

    Joyeuses Pâques (Francese)

    Frohe Ostern (Tedesco)

    Feliz Pascua (Spagnolo)

    Pashkëve të lumtur (Albanese)

    Xoşbəxt Pasxa (Azero)

    Zoriontsu Pazko (Basco)

    Sretan Uskrs (Bosniaco)

    Feliç Pasqua (Catalano)

    Malipayon Easter (Cebuano)

    Veselé Velikonoce (Ceco)

    Pasaka Wabwino (Chichewa)

    Kè kontan Pak (Creolo Haitiano)

    Sretun Uskrs (Croato)

    God påske (Danese)

    Feliĉa Easter (Esperanto)

    Head ülestõusmispüha (Estone)

    Maligayang Pasko ng Pagkabuhay (Filippino)

    Hyvää Pääsiäistä (Finlandese)

    Boa Pascoa (Galiziano)

    Pasg Hapus (Gallese)

    Seneng Paskah (Giavanese)

    καλό πάσχα (Greco)

    Barka da Ista (Hausa)

    Zoo Siab Easter (Hmong)

    Ezi Ista (Igbo)

    Selamat Paskah (Indonesiano)

    Cásca Sásta (Irlandese)

    Gleðilega Páska (Islandese)

    Beatus Pascha (Latino)

    Priecīgas Lieldienas (Lettone)

    Linksmų Velykų (Lituano)

    Tratry Ny Paka (Malagasy)

    Paskah Gembira (Malese)

    Easter Kuntenti (Maltese)

    Aranga Oaoa (Maori)

    God Påske (Norvegese Bokmal)

    Fijne Paasdagen (Olandese)

    Wesołych świąt Wielkanocnych (Polacco)

    Boa Pascoa (Portoghese)

    Paste Fericit (Rumeno)

    Paseka e Monate (Sesotho)

    Veselé Velikonoce (Slovacco)

    Vesele Velikonočne Praznike (Sloveno)

    Iistar Wanaagsan (Somalo)

    Wilujeng Paskah (Sundanese)

    Glad Pàsk (Svedese)

    Furaha Pasaka (Swahili)

    Mutlu Paskalyalar (Turco)

    Boldog Húsvétot (Ungherese)

    Pasxa Muborak Bo’lsin (Usbeco)

    Vui Phục Sinh (Vietnamita)

    A ku ọdun Ajinde (Yoruba)

    Jabulela Iphasika (Zulù)

    Internet: https://it.wikipedia.org/wiki/Pasqua

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  • Goliardia, è mancato il Decano Principe Lello De Caro

    Il Decano Primo Principe Lello De Caro; il Presidente della Dieta VII° Principe Arturo Garolla e l’ VIII° Principe Guido Ciambellotti

    GENOVA. 26 MAR. Un lutto colpisce il mondo della goliardia: è mancato il Decano Principe Lello De Caro; a darne la triste notizia è il Princeps Guido Ciambellotti.

    Noto fautore della Goliardia e fondatore, insieme ad altri, del S.O.G.L., Supremo Ordo Goliardicus Liguriae, Lello è mancato  questa notte nella sua città, Genova. Lascia la figlia ed un nipote.

    I funerali del Decano Principe Lello De Caro si terranno lunedi 28 marzo ore 8,10 presso la Chiesa di Santa Maria dei Servi, Via Cecchi a Genova. (nella foto da sin. Il Decano Primo Principe Lello De Caro; il Presidente della Dieta VII° Principe Arturo Garolla e l’ VIII° Principe Guido Ciambellotti).

     

     

    Internet: https://it.wikipedia.org/wiki/Supremo_Ordo_Goliardicus_Liguriae

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