Autore: Redazione Centrale

  • Euro ’16: la Francia ferma il sogno dell’Islanda, 5-2 allo Stade de France

    Euro 2016

    GENOVA 4 LUG.  La parola fine alla più clamorosa favola di Euro 2016 è stata scritta ieri sera, nel modo più categorico. Lo Stade de France era elettrico già prima del calcio d’inizio e la prima ripresa del quarto di finale tra Francia e Islanda è stata da ko per i paladini del Geyser Sound, che hanno incassato ben quattro montanti al volto da parte dei “Galletti” capaci così di chiudere il discorso semifinale già all’intervallo. Il tracollo sembrava inevitabile, la più larga vittoria della storia degli Europei ad un passo visto che mai nessuna squadra è stata capace di infliggere un passivo superiore alle 5 reti nella storia della manifestazione ma l’orgoglio alla fine ha prevalso. In apertura di ripresa Sightorsson sigla la rete dell’onore, mai come in questo caso meritatissimo. Poi ancora un lampo francese con la doppietta di Giroud che ieri sera ha aperto e chiuso le danze transalpine prima della seconda rete islandese messa a referto dal corteggiatissimo, anche in senso amoroso, Bjarnasson. L’Islanda torna a casa dopo essere andata avanti fino all’impensabile, dopo aver registrato il 99,9% di share in patria ed aver insegnato a tutti il loro rito collettivo post-partita che ha immerso in un sogno un’intera nazione; la Francia vola in semifinale dove per la prima volta affronterà una big (e che big…) come la Germania in un vero scontro tra titani, con un Pogba finalmente in gol, un Griezmman esiziale e Petit Diable non a caso e con la spinta di un intero popolo a gonfiare la propria vela.

    La cronaca di Francia-Islanda 5-2

    Ecco quindi il quadro delle semifinali, si parte mercoledì con la semifinale a sorpresa tra Portogallo e Galles; il giorno dopo verrà decisa la seconda finalista nell’attesissimo Germania-Francia.

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  • Pietro Mereu da Gli amici di Freddy al Clan dei Ricciai

    Pietro Mereu da Gli amici di Freddy al Clan dei Ricciai

    Pietro Mereu
    Pietro Mereu

    CAGLIARI. 3 LUG. Presentato a Cagliari gli Amici di Freddy, un film crudo, uno spaccato su una realtà tutta cagliaritana sconosciuta ai più.

    Gli Amici di Freddy, una produzione completamente made in Sardegna, è un prodotto cinematografico particolare tutto da osservare e capire.

    Il film tratto da una commedia scritta da Bepi Vigna, ispirato ad una storia vera, è stato girato a Cagliari tra Sa Scaffa ed Is Mirrionis, una pellicola di meno di un’ora che narra l’ordinaria quotidianità di una malavita a metà tra il traffico di armi, di droga e la delinquenza di periferia.

    Da tempo in produzione Gli Amici di Freddy era salito alla ribalta delle cronache isolane per la sua visione vietata ai minori di 14 anni “l’ambientazione negativa e truculenta in ogni ambito e in quasi tutte le scene, (…) il modo di esprimersi inaccettabilmente violento volgare e minaccioso…”, come si legge nel verbale della commissione del Ministero per i Beni Culturali ministeriale per il visto sulla censura.

    Una Cagliari di periferia tra miseria sociale e povertà, quella vera, quella morale oltre che economica per un film tutto da scoprire.

    Tra gli attori di Amici di Freddy Pietro Mereu, nella veste di Carmine, un balordo di periferia che vive di spaccio ed altri piccoli ingaggi tipici della malavita, maldestro e non troppo coraggioso rappresenta un personaggio dei sobborghi urbani.

    Pietro Mereu, regista ogliastrino, per la prima volta passa al di là della macchina da presa. Mereu, eclettico e creativo, è noto ai più per il documentario di denuncia “Disoccupato in affitto” distribuito al cinema del 2012.

    Il regista sardo è un creativo a tutto tondo, profondo osservatore delle tante problematiche sociali ha colto dalla partecipazione al film Gli Amici di Freddi nuovi spunti.

    L’esperienza di attore è per Pietro Mereu il momento per conoscere un’altra realtà sociale quella dei sobborghi urbani di Cagliari dove la delinquenza e la malavita locale si muovono con scaltrezza ed agilità. Ed è qui proprio sul set improvvisato allestito nei pressi de Sa Scaffa che Mereu ha l’occasione di percepire qualcosa tra ex detenuti e gli “ultimi”, quel qualcosa che   l’occhio attento del documentarista ha scelto di narrare. E’ nato così un nuovo documentario Il Clan dei Ricciai, prodotto da Drive Production Company di Nicolas Vaporidis, Matteo Branciamore e Primo Reggiani.

    Il Clan dei Ricciai è uno spaccato di una realtà cagliaritana sconosciuta ai più, protagonisti uomini che hanno vissuto esperienze intense come quella detentiva, persone che ancora oggi rispettano una sorta di codice etico con valori che sembrano essere scomparsi. Un documentario a distribuzione nazionale che sarà tutto da vedere per conoscere quella Cagliari di cui mai nessuno parla.

  • Na Granici, presentato al Novi Sad Cinema City Film Festival

    Na Granici. L’attore Milan Kovacevic nel ruolo dell’Agente di Polizia ed Arnaud Humbert in quello del Protagonista

    GENOVA. 2 LUG. Diamo uno sguardo alla Serbia. La Repubblica di Serbia che, attualmente fuori dall’UE, nonostante i negoziati siano in corso fino al 2020, proprio ora che l’Europa ufficiale si frantuma attraversando un’evidente crisi identitaria, ci sorprende con le proprie risposte culturali ed artistiche secondo lo stile di chi è geograficamente nel ” Cuore d’Europa “.

    In particolare ci riferiamo a Novi Sad, nel Nord della Serbia, città giovane, culturalmente molto attiva, che potremmo definire la Londra dei Balcani, molto apprezzata e conosciuta non solo per l’Exit, www.exitfest.org, famoso festival di musica elettronica che qui si tiene ogni estate, ma anche per l’altrettanto affermato Novi Sad Cinema City International Film Festival, eng.cinemacity.org, il quale proprio in questi giorni si svolge tra l’altro in una location ad hoc, sita tra la China Town ed il Limanski Park. Obiettivo del festival è soprattutto quello di offrire un supporto nella formazione e scambio sinergico tra nuovi artisti della regione, incastonandosi però in una prospettiva d’ampio respiro, dove anche la musica è fondamento essenziale.

    In particolare l’altra sera è stato presentato uno Short-Movie, il cui soggetto è senz’altro degno d’attenzione nell’ottica di una riflessione su cosa sia veramente l’Europa o quale sia l’autentica Europa.

    Si tratta di ” Na Granici “, titolo originale serbo, ” At the Border “, ” La Frontiera “diremmo noi in italiano. Girato un anno prima che centinaia di migranti cercassero di aprirsi un varco balcanico per raggiungere il resto d’Europa, racconta di una storia di immigrazione al contrario, inducendoci ad un’analisi tagliente sulle nostre posizioni politiche. Dal Soggetto originale dell’attore e sceneggiatore francese, Arnaud Humbert, residente a Belgrado, diretto dall’affermatissimo giornalista francese, perfettamente integrato in Serbia, Laurent Rouy, che esordisce alla regia proprio con questo Short – Movie, si rivela un’opera realizzata grazie al crowdfunded ed in osmosi con gli altri artisti che vi hanno partecipato: ancora Arnaud Humbert ( nel ruolo del protagonista ), Milan Kovacevic, Paul Murray, Milena Jaksic, Brankica Sebastijanovic, Tito Garmendia.

    In un immaginario 2022, un’ondata di ricchi migranti occidentali, in cerca di serenità, preme sulla frontiera serba, paese non ricco, eppure felice. Ma la Serbia chiude le frontiere proprio ai ricchi e costruisce un muro di filo spinato a difesa dei ricchi migranti occidentali. In particolare, il protagonista, interpretato dal già citato Arnaud Humbert, vorrebbe entrare in Serbia per sposare l’amata Jelena, ragazza del luogo. Ci riuscirà?

    Ritengo che ” Na Granici “ esprima un’idea rivoluzionaria, su cui noi europei occidentali dovremmo soffermarci e non accantonare velocemente. In effetti il neo regista Laurent Rouy afferma ” Il mio film rappresenta una storia di immigrazione inversa, nel senso che i ricchi vogliono andare a stabilirsi tra i poveri “.

    Tra l’altro la Serbia, prima della chiusura della cosiddetta ” Rotta Balcanica “, si è mostrato un paese molto accogliente nei confronti dei migranti, con particolare riguardo alla condizione dei minori. Ad esempio un folto gruppo di migranti siriani per alcuni mesi sono stati ospitati in tende da campeggio ad  Autobuska Stanica “, la principale stazione degli autobus di Belgrado, nell’affettuosa solidarietà della popolazione locale. Elemento che qui in Italia, ahimè, sussiste solo in parte. 

    Ad ogni modo, nell’attesa del ribaltamento del mondo, esprimiamo le nostre congratulazioni a Laurent Rouy, Arnaud Humbert e ci impegniamo a non perdere di vista Novi Sad, nuova meta culturale dell’Europa del futuro. (nella foto: un’immagine del film Na Granici, nel video il commento di Na Granici – At The Border).

    Romina De Simone 

      

     

     

     

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  • Ucina sullo smaltimento dei prodotti pirotecnici esausti

    Ucina sullo smaltimento dei prodotti pirotecnici esausti

    GENOVA. 3 LUG. Il DM 101/2016 del Ministero dell’Ambiente detta una nuova disciplina per i materiali pirotecnici in disuso, applicabile anche al ritiro dei razzi di soccorso in dotazione alle imbarcazioni da diporto.

    L’intento è quello di individuare un percorso per il recupero di questi materiali è senz’altro positivo, tuttavia la nuova disciplina impone al fabbricante e all’importatore di questi articoli l’obbligo di organizzare un servizio complesso e capillare di raccolta dei resi, che avrebbe avuto la necessità di un periodo di transizione per potervi ottemperare, periodo che non è invece stato previsto.

    Per quanto riguarda i razzi di soccorso in disuso, va poi rilevato che questi vengono per la prima volta equiparati a rifiuti – in contrasto con il Testo unico ambientale (D.Lgs. 152/06), che esclude chiaramente dal novero dei rifiuti “i materiali esplosivi”, con ciò modificando e aggravando radicalmente le condizioni e i costi per il loro trasporto, sia a carico dell’utente, sia a carico del distributore/produttore.

    La nuova normativa, contraddicendo se stessa, prevede poi che “l’utilizzatore”, cioè il dipartita, depositi “i rifiuti da pirotecnici in appositi contenitori localizzati presso il distributore autorizzato”, in netto contrasto con le norme di pubblica sicurezza che fanno divieto e soggetti terzi non autorizzati di accedere ai depositi di materiale esplosivo.

    Inoltre si stabilisce che il deposito preliminare effettuato presso i distributori debba “essere allestito in modo tale da assicurare che gli articoli pirotecnici comunque ritirati siano separati dagli altri rifiuti pirotecnici”. Ciò presupporrebbe che il distributore abbia a sua disposizione una quantità di contenitori pari alle diverse tipologie degli articoli ritirati e dei diversi produttori e tale prescrizione è evidentemente inapplicabile, oltre che inutile, per quanto riguarda i razzi di soccorso.

    Infine si richiede che i prodotti pirotecnici siano “ neutralizzati” prima di essere depositati presso i centri di raccolta, operazione (da attuarsi attraverso le modalità di combustione della carica esplosiva contenuta all’interno di essi) che, sempre secondo il Testo unico di Pubblica sicurezza, deve avvenire solo ed esclusivamente in apposito cantieri di scaricamento.

    Ci sono poi diversi altri aspetti del decreto 101/2016 la cui interpretazione non è chiara, ma già questi sopra evidenziati non consentono agli operatori della nautica di dare concreta attuazione alla norma. Tanto più visto che ci troviamo nel pieno della stagione estiva.

    Per questi motivi UCINA Confindustria Nautica ha scritto al Ministro dell’Ambiente, Galletti, chiedendogli di voler sospendere l’applicabilità del DM101/2016, almeno relativamente ai razzi di soccorso del diporto e fino al 30 di ottobre, convocando nel frattempo un incontro con l’Associazione al fine di poter fornire agli uffici del Ministero ogni utile elemento tecnico.

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  • Germania-Italia, giocatori azzurri “Che delusione andare a casa così”

    Euro 2016

    GENOVA 3 LUG. Giocatori dell’Italia delusi per una sconfitta ai rigori che lascia l’amaro in bocca dopo una prestazione superba nei confronti della Germania.

    Da nove in pagella la prestazione di Gigi Buffon, decisivo su Gomez e protagonista anche ai calci di rigore. Le parate del portierone azzurro non sono però bastate per raggiungere la semifinale: “E’ stato tracciato un solco importante – dice poco dopo aver lasciato il campo in lacrime – e adesso c’è da proseguire su questa strada perché abbiamo fatto il massimo di quello che potevamo fare. Questo vuol dire che quando si è una squadra, si hanno valori e organizzazione di gioco, nulla diventa impossibile”.

    In lacrime anche Andrea Barzagli: “C’è un’immensa delusione, perché abbiamo veramente dato tutto”. “Abbiamo corso l’uno per l’ altro – sottolinea Marco Parolo – abbiamo dato l’anima ma purtroppo non è bastato. Ora siamo delusi, ma la delusione lascerà campo all’orgoglio. Oggi abbiamo reso la vita dura ai campioni del mondo”.

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  • Germania-Italia, Conte “Orgoglioso dei miei ragazzi”

    Antonio Conte

    GENOVA 3 LUG.  Non è un addio ma un arrivederci quello di Antonio Conte alla Nazionale. Dopo aver battuto i campioni d’Europa della Spagna, l’Italia ha giocato alla pari anche contro i campioni del Mondo della Germania, mettendo in campo anche stasera tutto quello che aveva. E solo i rigori e la sfortuna hanno arrestato nei quarti la corsa degli Azzurri.

    “E’ stata un’ esperienza incredibile – dichiara il Commissario Tecnico subito dopo il fischio finale – la panchina dell’Italia regala grandi emozioni. Adesso c’è delusione per questa eliminazione e mi spiace soprattutto per i ragazzi. Il mio non è un addio, ma un arrivederci”.
    L’amarezza per l’eliminazione è pari all’orgoglio per la prova della sua squadra, capace di reagire dopo il gol del vantaggio di Ozil e arrivata davvero ad un passo dalla semifinale: “Dispiace perché i ragazzi hanno dato tutto quello che avevano contro una squadra fortissima. Potevamo andare avanti noi, loro sono molti forti ma io sono orgoglioso di cosa hanno fatto i ragazzi, per l’impegno, l’orgoglio e l’amore per la maglia dimostrato. Hanno dato tutto quello che avevano e saranno sempre nel mio cuore. La strada è tracciata, lascio un eredità importante e sono sicuro che le cose andranno per il meglio”,

    Dopo aver trasformato il penalty dell’1-1 nei tempi regolamentari, Leonardo Bonucci non è riuscito a ripetersi, ma il suo errore ai rigori non toglie niente all’Europeo straordinario del difensore  bianconero: “L’avevamo detto all’inizio di questa avventura: se proprio dovevamo perdere dovevamo uscire a testa alta. Così è stato. Tutti quelli che hanno fatto parte di questa avventura, a cominciare dal Ct e dal presidente, sono stati uomini veri e hanno messo il cuore in campo. Diciamo grazie agli italiani che ci hanno trasmesso tanto entusiasmo. Noi lo abbiamo buttato in campo questo entusiasmo e spero che i tifosi azzurri siano orgogliosi di noi”.

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  • Msc Meraviglia, nave smart: svelate tutte le caratteristiche

    L’ Msc Meraviglia

    GINEVRA. 3 LUG. A soli dodici mesi dalla data in cui i primi crocieristi salperanno a bordo di MSC Meraviglia, MSC Crociere svela i nuovi dettagli su questa sua prima nave smart di ultima generazione. Progettata per soddisfare tutte le esigenze dei crocieristi, MSC Meraviglia è una nave all’avanguardia e offrirà ai crocieristi tutto quello che cercano, sia a bordo sia a terra.

    La prima crociera a bordo di MSC Meraviglia partirà il 4 giugno 2017 (info si www.msccrociere.it) e proporrà un intrattenimento d’eccellenza, una vasta offerta gastronomica e una scelta di raffinati servizi wellness. Nell’estate 2017 la nave sarà posizionata nel Mediterraneo occidentale e farà scalo in luoghi pieni di storia e di grande bellezza, offrendo, oltre all’esperienza a bordo, un programma ricco di escursioni alla scoperta di nuove culture e sapori locali.

    L’intrattenimento a bordo sarà impreziosito dagli show degli artisti del Cirque du Soleil.

    Per sei sere alla settimana si terranno due spettacoli unici del Cirque nell’apposito spazio del Carousel Lounge che potrà ospitare sino a 450 crocieristi, di cui 100 di loro avranno la possibilità cenare durante lo spettacolo, arricchendo ulteriormente l’offerta e le proposte gastronomiche di MSC Crociere. Un’esperienza unica che non esiste su nessun’altra nave da crociera e, a ben vedere, in nessun’altra parte del mondo.

    MSC Crociere ha appositamente progettato il Carousel Lounge per ospitare questi spettacoli a bordo di MSC Meraviglia e delle tre navi smart sorelle di classe Meraviglia e Meraviglia-Plus che saranno costruite nei prossimi anni. Dotato di tecnologie all’avanguardia, l’innovativo Carousel Lounge sarà uno spazio circolare mozzafiato con pareti di cristallo a 180°.

    Con MSC Meraviglia, la compagnia continua a sviluppare e arricchire l’offerta per le famiglie che tradizionalmente sono al centro della sua offerta. Le dotazioni e i servizi per le famiglie, in tutte le vacanze con MSC Crociere, sono studiati per catturare l’interesse di tutti i componenti della famiglia, sia assieme che individualmente.

    Per la prima volta su una nave MSC Crociere, tutti i servizi per famiglie, bambini e ragazzi, sono inserite assieme all’interno di un super parco dei divertimenti e area bambini. Un’area dedicata alle famiglie appositamente studiata per soddisfare le loro esigenze, uno spazio sicuro per i bambini che offre anche l’opportunità di incontrare e conoscere altre famiglie.

    Tra le altre dotazioni ci sarà l’Aqua Park con quattro entusiasmanti scivoli, una piscina per bambini e divertenti spruzzi e giochi d’acqua. Il Ponte Himalaiano farà scorrere l’adrenalina per gli amanti dell’avventura che potranno attraversare la nave attaccati a una fune, a 60 metri di altezza dall’acqua.

    Le innovative cabine a bordo di MSC Meraviglia dimostrano come MSC Crociere metta i crocieristi al centro della progettazione e realizzazione delle sue navi. La nave sarà dotata di 10 tipologie diverse di cabine fra cui scegliere, per soddisfare davvero tutti i gusti e tutte le esigenze.

    MSC Meraviglia è dotata di un’area Yacht Club potenziata grazie a sistemazioni lussuose che si estendono su tre ponti con 78 suite, 15 cabine interne e 2 appartamenti.

    Questi ultimi saranno caratterizzati da un ampio soggiorno e due balconi, di cui uno con un ampio spazio all’aperto, un tavolo per mangiare al fresco e un idromassaggio privato.

    Questa esclusiva “nave nella nave” è progettata appositamente per i crocieristi che ricercano esclusività e privacy in un mondo ricco di scelte.

    L’MSC Yacht Club, il cui lusso esclusivo è paragonabile a quello di uno yacht privato, offre ulteriori dotazioni primarie fra cui il Top Sail Lounge, un club privato completamente riservato ai soli ospiti dello Yacht Club caratterizzato da un’incredibile vista panoramica sul mare e il One Pool Deck, che comprende una piscina privata, vasche idromassaggio e  il solarium.

    MSC Meraviglia offre una varietà di scelta gastronomica senza precedenti, con 12 spazi per la ristorazione,  dai ristoranti d’alta cucina a contesti più informali – in autentico stile MSC Crociere – che servono cibo sempre genuino e fresco.
    Un’altra dotazione di spicco di MSC Meraviglia è la promenade interna in stile Mediterraneo di grande effetto con uno schermo a LED di 80 metri che la sovrasta come una sorta di cielo digitale che proietta per 24 ore al giorno immagini che creano atmosfere che susciteranno meraviglia nei crocieristi

    Ed ancora, ai crocieristi viene offerta la scelta di tre piscine eleganti.

    La piscina principale, sul ponte 15, è inspirata alle atmosfere cool di South Beach a Miami, è lunga circa 25 metri e ha il più ampio spazio a bordo piscina che si possa trovare su una nave da crociera. La sera, illuminata con luci speciali, la piscina si trasforma in uno spettacolo visivo.

    Essendo MSC Meraviglia una nave per tutte le stagioni, c’è anche una piscina di 10 metri sovrastata da tetto scorrevole in vetro che consente di trasformarla in piscina all’aperto quando la nave è in porto o semplicemente quando le condizioni meteorologiche lo permettono.

    Infine, la piscina di poppa, sul ponte 16, offre viste spettacolari dalla nave. La sera si trasforma in uno spazio in cui i crocieristi possono ballare tutta la notte sotto le stelle.

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  • Euro ’16: Germania-Italia 1-1 (6-5 dcr), azzurri epici fermati dai rigori

    Germania-Italia, Gigi Buffon

    GENOVA 2 LUG. L’Italia compie una mezza impresa ma i rigori regalano la semifinale alla Germania che per la prima volta elimina gli azzurri in una competizione ufficiale.

    Un’Italia che gioca contratta il primo tempo e la Germania che, dopo vari tentativi, nel secondo tempo crede di più alla vittoria  e va in vantaggio al 25′ con un’azione propiziata da Mario Gomez, che parte leggermente in fuorigioco e serve un pallone ficcante ad Hector che mette in area per  Ozil che sblocca il match. L’Italia piano piano macina gioco e trova il pari: su il corner di Florenzi, Boateng smanaccia in area di rigore, penalty trasformato da Bonucci. Nella seconda parte della ripresa esce il vero cuore azzurro, che pressa e morde le caviglie degli avversari sfiorando il vantaggio con Insigne. Finiscono i tempi regolamentari, occorrono i supplementari ma il match non si sblocca. Occorrono la lotteria dei rigori:
    1)Insigne: Gol 2) Zaza: sbagliato: 3) Barzagli gol 4) Pellè sbagliato 5) Bonucci sbagliato 6) Giaccherini gol Parolo gol De sciglio gol Darmian sbagliato.
    Resta da dire una buona prestazione azzurra con cuore e determinazione rimane un po’ di amarezza.
    La lotteria della Germania: Kroos: gol, Muller sbagliato , Ozil sbagliato , Draxler gol, Schweinsteiger sbagliato, Hummels gol, Kimmich gol , Boateng gol , Hector gol.

    Simone Mora

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  • Christo a Sulzano, un vero successo l’installazione

    Christo a Sulzano, un vero successo l’installazione

    BRESCIA. 2 LUG. Parliamo di un percorso pedonale provvisorio per un totale di 4,5 chilometri sulle acque del Lago d’Iseo, a Sulzano, in provincia di Brescia, realizzato utilizzando 70.000 metri quadri di tessuto giallo-arancione, sostenuti da un sistema modulare di pontili galleggianti formato da 200.000 cubi in polietilene ad alta densità: è The Floating Piers di Christo Vladimirov Yavachev che domani sera verrà chiuso.

    La struttura o meglio l’installazione durerà, infatti, ancora due giorni, fino alla sera del 3 luglio.

    The Floating Piers, una specie di ponte galleggiante sospeso sull’acqua è stato aperto il 18 giugno e si sviluppa in circolo da Sulzano a Monteisola per proseguire con due diramazioni fino all’isola privata di San Paolo.

    Una tre chilometri sull’acqua per provare la sensazione di camminarci sopra ed un chilometro e mezzo lungo la strada pedonale che collega Peschiera Maraglio e Sensole.

    La struttura composta da pontili larghi 16 metri e alti 50 centimetri corrispende in pieno a ciò che l’artista aveva promesso: “Vi farò camminare sulle acque, meglio se verrete senza scarpe; sarà una passeggiata dove sentirete le onde sotto i vostri piedi”.

    L’installazione è stata vista e vissuta da migliaia di visitatori che ogni giorno sono giunti in pellegrinaggio alla ‘creazione’ di Christo che ha richiamato sul Lago d’Iseo più di un milione di turisti, trasformando la località lacustre lombarda in una delle mete turistiche più apprezzate d’Italia.

    Se da una parte si può accedere da Sulzano, il secondo punto d’accesso è invece, da Monte Isola, la piccola isola nel bel mezzo del lago d’Iseo, nelle località di Sensole o Peschiera Maraglio, naturalmente raggiungendola con un battello.

    Lunedì 4 luglio inizierà lo smantellamento dell’intera struttura che sarà rimossa e dismessa attraverso un processo industriale di riciclaggio. Per quelli meno fortunati che non hanno potuto vivere l’nstallazione il servizio Street View di Google offrirà a tutti l’opportunità di camminare virtualmente sul ponte, anche dopo il suo smantellamento.

    Facebook: https://www.facebook.com/floatingpiers

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  • Italia-Germania, la storia di una sfida infinita

    Antonio Conte

    GENOVA 2 LUG. Italia-Germania 4 a 3 è quasi una filastrocca impressa nella memoria collettiva di tutti gli italiani, appassionati e non dello sport più popolare al Mondo. Quel 17 Giugno del 1970 allo Stadio Azteca di Città del Messico fu giocato “el Partido del Siglo” e la reputazione di tale evento è unanime. La partita della staffetta tra Rivera e Mazzola, dei 5 gol nei tempi supplementari, dello stoicismo di Beckenbauer, il match che vide oltre 100.000 spettatori restare col fiato sospeso per 120 minuti e spiccioli scolpiti indelebilmente nella storia del Calcio. Per la portata emotiva di quell’epica semifinale quasi ci si è dimenticati che poi i nostri sogni si infransero contro il Brasile del “pentagono magico”.

    Passato a pieni voti l’esame di spagnolo, estromettendo dalla competizione i bi-Campioni in carica, gli Azzurri avranno infatti un altro scoglio da superare, un ostacolo forse ancor più probante rappresentato dagli iridati in carica della Germania. Una squadra che non ha ancora subito reti in questo Europeo, che vanta soluzioni in ogni reparto ma, come sempre, si parte 0-0 e la storia in questo senso ci regala un retaggio confortante.

    Le due superpotenze europee del football si sono incrociate svariate volte nei loro rispettivi percorsi. La prima vittoria azzurra risale al Capodanno del 1923, raccontata da uno dei padri fondatori della cronaca sportiva, Vittorio Pozzo, lo stesso condottiero che condusse come CT la nostra Nazionale al “repeat” Mondiale degli anni ’30.

    Un salto temporale, che comprende la più infausta delle sconfitte contro i teutonici (datata 1939 e giocata a Berlino, dove una formazione azzurra rimaneggiata venne abbattuta dai padroni di casa per 5-2), ci porta ad una delle pagine più fulgide del libro Azzurro. Italia-Germania fu infatti anche una finale Mondiale, quella del 1982, quando l’urlo di Tardelli ed il giubilo di Pertini nella tribuna autorità del Bernabeu, fecero da emblema per la nostra terza volta da iridati.

    Nel 1996 la Terra d’Albione fu invece avara di soddisfazioni per l’Italia di Sacchi, che arrivava all’Europeo da vice Campione del Mondo ma in un periodo di forte rinnovamento. Lo 0-0 contro la Germania, poi vincitrice del torneo (per la terza volta, prima ex aequo con la Spagna), decretò la nostra prematura eliminazione al girone.

    Esattamente 10 anni dopo però si è concretizzata una delle imprese più significative di questa sentitissima rivalità, sportivamente parlando. Gli Azzurri, ancora una volta ai supplementari ed ancora una volta in una semifinale mondiale, eliminano una Germania che stava gettando le basi tecniche della corazzata che siede sul trono mondiale da Brasile 2014 e per la quarta volta, la stessa inoltre capace di infliggere ai verdeoro la sconfitta più sonante della loro splendente storia calcistica, quella del “Mineiraço”.

    Nel 2006 sulla panchina tedesca c’era già Joachim Löw, al tempo per molti nulla più che l’eminenza grigia di Klinsmann. L’attuale Commissario Tecnico si è invece rivelato l’autore di questa autentica rivoluzione culturale del calcio tedesco, ora piacevole, estroso e veloce, forse come nessun altro al Mondo. Sospinta dal tifo di una Nazione intera che organizzava il Mondiale e sostenuta dal “muro” del Westfalenstadion di Dortmund, la Germania fu eliminata dall’Italia di Lippi. Grosso e Del Piero ci portarono a Berlino e sappiamo tutti poi come è andata a finire.

    Dal punto di vista statistico sono 33 i precedenti tra le due rappresentative, col bilancio a favore degli Azzurri: 15 vittorie, l’ultima delle quali ad Euro 2012, guarda un po’ ancora in semifinale. L’ultimo successo degli 8 inanellati dai Panzer è un ricordo decisamente recente, datato 29 marzo 2016, nella partita amichevole dell’Allianz Arena di Monaco di Baviera dove i tedeschi sono stati capaci di imporsi per 4-1. Dieci i pareggi.

    Un dato deve essere però la cartina tornasole dell’attitudine competitiva della Nazionale italiana, storicamente capace di rendere al massimo quanto conta davvero: in 8 confronti tra Mondiali ed Europei la Germania non è mai stata in grado di sconfiggere gli Azzurri (4 vittorie e 4 pareggi).

    Stasera si scriverà un altro capitolo della più affascinante rivalità sportiva della storia del football e siamo certi che Conte e i suoi 23 saranno pronti a tutto pur di dargli un lieto fine.

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