Autore: Redazione Centrale

  • Paura a Orio, ma non è terrorismo: c’è solo un aereo per strada

    L’aereo per strada a Orio al Serio (Twitter Marco Mauri Pude)

    BERGAMO. 5 AGO. Paura a Orio al Serio, c’è un aereo per strada. Al momento, sono quindici i voli cancellati, altri sono stati dirottati su Malpensa. Il traffico aereo è ripreso da poco, ma con forti ritardi.

    Stanotte, a far andare in panico i viandanti della zona intorno all’aeroporto e a creare disagi ai passeggeri in attesa, è stato l’incidente di un aereo cargo, che durante la fase di atterraggio non è riuscito a frenare in tempo e ha sfondato le (deboli) recinzioni dell’aeroporto bergamasco,  finendo sulla strada statale.

    Intorno alle 4 è stato subito il caos, con decine di auto ferme e il traffico aereo paralizzato.

    L’equipaggio del cargo, per fortuna, è rimasto illeso e non si sono registrate vittime fra gli automobilisti.

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  • Riparte la Scuola COSPE con il corso gratuito “Lavorare nella Cooperazione Internazionale”

    FIRENZE 5 AGO. Se si desidera intraprendere un cammino nella Cooperazione Internazionale, nel No-profit e/o più in generale nel Terzo Settore, scoprire gli strumenti, i canali e i contatti per continuare o iniziare in questo campo, si può partecipare al Corso di Formazione “Lavorare nella Cooperazione Internazionale” proposto dalla Scuola COSPE di Firenze.

    Il corso di 4 ore è aperto a tutti ed è gratuito. Durante la giornata oltre ad un’introduzione sulla Cooperazione Internazionale e i suoi possibili sbocchi professionali, verrà presentato il nuovo programma formativo della Scuola di Cooperazione Internazionale di COSPE, ormai al suo settimo anno di attività, e le attività della stessa Organizzazione che da più di 30 anni lavora con centinaia di progetti in tutto il mondo. La Scuola è dotata di un’aula multimediale, che verrà potenziata proprio a partire da questo nuovo anno, per permettere di seguire i corsi anche a distanza grazie a una piattaforma web specifica.

    Informazioni e iscrizioni: mandare una mail a [email protected] con oggetto “Iscrizione giornata primo orientamento”. Oppure scaricare la scheda di iscrizione e mandarla al seguente numero di fax: 055/472806.

    Quando: giovedì 29 settembre prossimo dalle ore 17.00 alle ore 21.00.

    Costo: gratuito. La Scuola chiede solo 20 Euro per coloro che desiderano ricevere la tessera “Amico COSPE” valida un anno con la quale è possibile ricevere informazioni e materiale delle attività del COSPE ed accedere alla prima lezione gratuita dal tema “Fondamenti della Cooperazione” che si terrà venerdì 7 ottobre dalle 17.00 alle 20.00

    Dove: Aula Sassatelli c/o Scuola COSPE, Via Slataper 10, Firenze.

    Docente: Giancarlo Malavolti, ex presidente COCIS e COSPE, attuale Responsabile della Scuola di Cooperazione COSPE e docente presso l’Università di Pisa.

    Partecipare a questo primo appuntamento darà diritto a ricevere, oltre al materiale e all’attestato di partecipazione, anche una tessera che permetterà di accedere alla prima lezione “Fondamenti della Cooperazione”, all’interno del corso di 20 ore sempre su argomenti allargati sui “Fondamenti di Cooperazione Internazionale” che si terrà nel mese di ottobre.

    “Fondamenti di Cooperazione” è un corso di introduzione al mondo della cooperazione inter-nazionale, alle sue strutture e alla sua storia, dalla tutela dei diritti dei migranti alle leggi nazionali sulla cooperazione. Qua di seguito il programma formativo:

    – Presentazione, Globalizzazione e Sviluppo: 1+2 ore di lezione, in programma venerdi 7 ottobre 2016, dalle 17.00 alle 20.00. Docente: Giancarlo Malavolti .

    – Geografia delle ineguaglianze. Problemi Globali: 6 ore sabato 8 ottobre 2016, dalle ore 10.00 alle ore 17.00. Docente: Marco Tremori

    – Multiculturalità e Diritti dei Migranti: 3 ore di lezione, venerdì 14 ottobre 2016, dalle 17.00 alle 20.00. Docente: Udo Enwereuzer.

    – Educazione allo Sviluppo&Share Economy/Campagne Globali: 6 ore di lezione, sabato 15 ottobre 2016, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00. Docenti: Alberto Zoratti e Samantà Musarò.

    – Intercultura: 3 ore di lezione, venerdì 21 ottobre 2016, dalle 17.00 alle 20.00. Docente: Maria Omodeo.

    Contributo: 250 Euro, salvo sconti previsti. Non sono previsti esami. Tale costo sarà detratto integralmente al momento dell’iscrizione ad un diploma e/o certificato qualsiasi.

    I diplomi di COSPE

    Il corso introduttivo “Fondamenti di Cooperazione” è infatti preliminare e propedeutico al percorso che permetterà ai suoi partecipanti di continuare a studiare con COSPE.

    L’offerta formativa della Scuola di Formazione fiorentina si fa infatti sempre più specifica e mirata a preparare gli allievi a proporsi al mondo del No-Profit come professionisti in grado di rispondere alle attuali domande lavorative del settore.

    Il percorso comincia il 22 ottobre con il diploma di “Operatore qualificato per la Cooperazione Internazionale”. Per prendervi parte, il corso introduttivo “Fondamenti di Cooperazione” è valido, mentre è basilare/propedeutico a tutti gli altri diplomi (dal corso sono esonerati quanti dimostrino di possedere già le conoscenze basilari della cooperazione internazionale e del No profit).

    Inoltre, se si deciderà di proseguire con questo diploma, il costo del corso introduttivo sarà scalato da quello di Operatore: si ha quindi la possibilità di partecipare gratuitamente all’intero primo mese di lezioni.

    Per maggiori informazioni sul diploma di Operatore, visitare la pagina web www.cospe.org/formazione.

    Per l’anno prossimo al via il 13 gennaio il diploma di “Responsabile di progetto ed europrogettista”. Queste lezioni mirano a formare una figura che riunisca le competenze di europrogettista, eurovalutatore e di pratico di budget, che consentono la gestione efficiente dell’intero ciclo di un progetto. La proposta formativa ha carattere professionalizzante, con orientamento ai profili professionali del project management e sviluppo di competenze tecniche specialistiche per la progettazione e la compilazione dei formulari dei bandi di cooperazione internazionale. La partecipazione al diploma darà inoltre la possibilità di svolgere un tirocinio presso soggetti altamente qualificati del settore No-Profit, a seconda delle possibilità contingenti al periodo in cui lo si desidera effettuare.

    Come per il diploma di Operatore, prima del diploma di Responsabile è possibile frequentare il corso di introduzione “Fondamenti di Cooperazione Internazionale”, il cui costo verrà interamente detratto al momento dell’iscrizione. Per informazioni sul diploma di Responsabile, visitare la pagina web www.cospe.org/formazione.

    I corsi COSPE si concludono con il “Diploma magistrale in Cooperazione Internazionale. Esperto in progettazione e management” che darà la possibilità di prendere parte ad entrambi i diplomi sopracitati e ad un ciclo di lezioni sulla gestione degli organismi No-Profit, il tutto ad un prezzo ridotto. Per maggiori informazioni visitare sempre la pagina web www.cospe.org/formazione.

    Per informazioni e contatti: Cospe – Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti, Via Slataper 10, 50134, Firenze, tel. 055/473556, fax 055/472806, mail [email protected], web www.cospe.org.

    Marcello Di Meglio

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  • COSPE, via al corso gratuito “Lavorare nella Cooperazione Internazionale”

    FIRENZE 5 AGO. Se si desidera intraprendere un cammino nella Cooperazione Internazionale, nel No-profit e/o più in generale nel Terzo Settore, scoprire gli strumenti, i canali e i contatti per continuare o iniziare in questo campo, si può partecipare al Corso di Formazione “Lavorare nella Cooperazione Internazionale” proposto dalla Scuola COSPE di Firenze.

    Il corso di 4 ore è aperto a tutti ed è gratuito. Durante la giornata oltre ad un’introduzione sulla Cooperazione Internazionale e i suoi possibili sbocchi professionali, verrà presentato il nuovo programma formativo della Scuola di Cooperazione Internazionale di COSPE, ormai al suo settimo anno di attività, e le attività della stessa Organizzazione che da più di 30 anni lavora con centinaia di progetti in tutto il mondo. La Scuola è dotata di un’aula multimediale, che verrà potenziata proprio a partire da questo nuovo anno, per permettere di seguire i corsi anche a distanza grazie a una piattaforma web specifica.

    Informazioni e iscrizioni: mandare una mail a [email protected] con oggetto “Iscrizione giornata primo orientamento”. Oppure scaricare la scheda di iscrizione e mandarla al seguente numero di fax: 055/472806.

    Quando: giovedì 29 settembre prossimo dalle ore 17.00 alle ore 21.00.

    Costo: gratuito. La Scuola chiede solo 20 Euro per coloro che desiderano ricevere la tessera “Amico COSPE” valida un anno con la quale è possibile ricevere informazioni e materiale delle attività del COSPE ed accedere alla prima lezione gratuita dal tema “Fondamenti della Cooperazione” che si terrà venerdì 7 ottobre dalle 17.00 alle 20.00

    Dove: Aula Sassatelli c/o Scuola COSPE, Via Slataper 10, Firenze.

    Docente: Giancarlo Malavolti, ex presidente COCIS e COSPE, attuale Responsabile della Scuola di Cooperazione COSPE e docente presso l’Università di Pisa.

    Partecipare a questo primo appuntamento darà diritto a ricevere, oltre al materiale e all’attestato di partecipazione, anche una tessera che permetterà di accedere alla prima lezione “Fondamenti della Cooperazione”, all’interno del corso di 20 ore sempre su argomenti allargati sui “Fondamenti di Cooperazione Internazionale” che si terrà nel mese di ottobre.

    “Fondamenti di Cooperazione” è un corso di introduzione al mondo della cooperazione inter-nazionale, alle sue strutture e alla sua storia, dalla tutela dei diritti dei migranti alle leggi nazionali sulla cooperazione. Qua di seguito il programma formativo:

    – Presentazione, Globalizzazione e Sviluppo: 1+2 ore di lezione, in programma venerdi 7 ottobre 2016, dalle 17.00 alle 20.00. Docente: Giancarlo Malavolti .

    – Geografia delle ineguaglianze. Problemi Globali: 6 ore sabato 8 ottobre 2016, dalle ore 10.00 alle ore 17.00. Docente: Marco Tremori

    – Multiculturalità e Diritti dei Migranti: 3 ore di lezione, venerdì 14 ottobre 2016, dalle 17.00 alle 20.00. Docente: Udo Enwereuzer.

    – Educazione allo Sviluppo&Share Economy/Campagne Globali: 6 ore di lezione, sabato 15 ottobre 2016, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00. Docenti: Alberto Zoratti e Samantà Musarò.

    – Intercultura: 3 ore di lezione, venerdì 21 ottobre 2016, dalle 17.00 alle 20.00. Docente: Maria Omodeo.

    Contributo: 250 Euro, salvo sconti previsti. Non sono previsti esami. Tale costo sarà detratto integralmente al momento dell’iscrizione ad un diploma e/o certificato qualsiasi.

    I diplomi di COSPE

    Il corso introduttivo “Fondamenti di Cooperazione” è infatti preliminare e propedeutico al percorso che permetterà ai suoi partecipanti di continuare a studiare con COSPE.

    L’offerta formativa della Scuola di Formazione fiorentina si fa infatti sempre più specifica e mirata a preparare gli allievi a proporsi al mondo del No-Profit come professionisti in grado di rispondere alle attuali domande lavorative del settore.

    Il percorso comincia il 22 ottobre con il diploma di “Operatore qualificato per la Cooperazione Internazionale”. Per prendervi parte, il corso introduttivo “Fondamenti di Cooperazione” è valido, mentre è basilare/propedeutico a tutti gli altri diplomi (dal corso sono esonerati quanti dimostrino di possedere già le conoscenze basilari della cooperazione internazionale e del No profit).

    Inoltre, se si deciderà di proseguire con questo diploma, il costo del corso introduttivo sarà scalato da quello di Operatore: si ha quindi la possibilità di partecipare gratuitamente all’intero primo mese di lezioni.

    Per maggiori informazioni sul diploma di Operatore, visitare la pagina web www.cospe.org/formazione.

    Per l’anno prossimo al via il 13 gennaio il diploma di “Responsabile di progetto ed europrogettista”. Queste lezioni mirano a formare una figura che riunisca le competenze di europrogettista, eurovalutatore e di pratico di budget, che consentono la gestione efficiente dell’intero ciclo di un progetto. La proposta formativa ha carattere professionalizzante, con orientamento ai profili professionali del project management e sviluppo di competenze tecniche specialistiche per la progettazione e la compilazione dei formulari dei bandi di cooperazione internazionale. La partecipazione al diploma darà inoltre la possibilità di svolgere un tirocinio presso soggetti altamente qualificati del settore No-Profit, a seconda delle possibilità contingenti al periodo in cui lo si desidera effettuare.

    Come per il diploma di Operatore, prima del diploma di Responsabile è possibile frequentare il corso di introduzione “Fondamenti di Cooperazione Internazionale”, il cui costo verrà interamente detratto al momento dell’iscrizione. Per informazioni sul diploma di Responsabile, visitare la pagina web www.cospe.org/formazione.

    I corsi COSPE si concludono con il “Diploma magistrale in Cooperazione Internazionale. Esperto in progettazione e management” che darà la possibilità di prendere parte ad entrambi i diplomi sopracitati e ad un ciclo di lezioni sulla gestione degli organismi No-Profit, il tutto ad un prezzo ridotto. Per maggiori informazioni visitare sempre la pagina web www.cospe.org/formazione.

    Per informazioni e contatti: Cospe – Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti, Via Slataper 10, 50134, Firenze, tel. 055/473556, fax 055/472806, mail [email protected], web www.cospe.org. Marcello Di Meglio

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  • Terra Madre, Kurdistan turco ospite per la salvaguardia dell’agricoltura tradizionale

    TORINO 4 AGO. Cinquemila delegati da 160 paesi, più di 800 espositori, 300 presidi Slow Food e 500 comunità del cibo, parteciperanno al più importante evento internazionale dedicato alla cultura del cibo, che quest’anno torna con una formula nuova.

    “Terra Madre Salone del Gusto”, in programma dal 22 al 26 settembre nel capoluogo piemontese, offre il più vasto panorama sui cibi di tutto il mondo e, per di più, in presenza dei produttori. Si tratta di una festa davvero unica, che quest’anno promette di migliorare ancora, invadendo le strade, le piazze e i parchi torinesi. Migliaia di persone e prodotti diffusi nei luoghi simbolo di Torino: tutto a portata di mano, per assaggiare e scoprire i tesori enogastronomici da tutto il mondo.

    E nonostante la guerra che affligge l’area mediorientale, uno dei produttori che raggiungeranno Torino per unirsi a questa grande manifestazione, è Ercan Ayboga, coordinatore delle relazioni internazionali del “Movimento per l’ecologia in Mesopotamia” (Mem) che ha sede nel nord del Kurdistan, in Turchia.

    È cominciato tutto con la protesta contro la costruzione di una diga sul Tigri vicino a Hasankeyf (una questione ancora irrisolta, n.d.r.): da lì il movimento si è allargato, toccando non solo le questioni relative all’acqua, e unendo contadini e allevatori di tutta la regione in un progetto comune per salvaguardare l’ambiente.

    Occorre ricordare che le tradizioni agricole in questa regione sono fra le più antiche al mondo: risalgono a circa 9000 anni fa, all’alba della civiltà. Infatti a Çayönü, a 40 kilometri da Diyarbakir, la città di Ercan, la varietà da cui discendono 68 diversi altri cereali cresce ancora, selvatica, sulle pendici del Karaca Dağ, dove fu “addomesticata” per la prima volta. Naturalmente, molti di questi cereali vengono ancora coltivati oggi nell’area, così come fagioli, orzo, lenticchie, uva, cocomeri, fichi e angurie. Non a caso Ercan parla di Diyabarkir come della “città delle angurie”, ma insiste su come le dighe sul corso del Tigri abbiano causato alluvioni e altri danni alla produzione agricola sulle zone fluviali.

    L’incredibile biodiversità presente nel Kurdistan turco è in pericolo: paradossalmente, è minacciata proprio dall’introduzione di progetti di irrigazione su larga scala sostenuti dallo Stato turco che hanno permesso di espandere l’area coltivabile. Per molti produttori nella regione, il Paese di Ankara è inoltre il principale cliente e definisce i prezzi di mercato incoraggiando i coltivatori a selezionare le varietà più redditizie, per esempio mais e cotone, spingendoli ad abbandonare migliaia di anni di tradizione.

    Un altro problema collegato a questo processo di industrializzazione e neoliberalizzazione è l’acquisto di terreni sempre più estesi da parte di grandi proprietari, che obbliga i produttori su piccola scala ad abbandonare la loro terra o ad accettare le condizioni imposte da questi ultimi.

    Eppure, anche quando i contadini curdi scelgono le varietà più convenienti, la vita per loro non migliora. Le riforme neoliberali abbattono i prezzi dei loro prodotti, mentre quelli del petrolio e dell’elettricità necessari a crescere queste colture intensive continua ad aumentare. L’irrigazione su larga scala per l’agricoltura inoltre sta prosciugando i pozzi, mettendo sotto sforzo le risorse idriche. Un tempo, nel Kurdistan turco, la popolazione festeggiava il “Newroz” (Nuovo anno) con un frutto diverso per ogni giorno dell’anno: oggi questa tradizione è troppo costosa per la maggior parte delle famiglie e, dopo 80 anni di repressione estrema, l’usanza è praticamente scomparsa (anche se sopravvive nel Kurdistan iraniano).

    Nonostante le difficoltà, Ercan vede all’orizzonte segnali positivi: attraverso il “Movimento per l’ecologia in Mesopotamia” i contadini e i produttori della regione, anche in aree suburbane, sono divenuti più sensibili ai temi della sostenibilità e dell’ambiente, e hanno sviluppato un senso comune di difesa verso il loro antichissimo patrimonio di tradizioni agricole. Oggi ci sono ancora molte varietà biologiche, naturali e locali accanto a quelle sponsorizzate dal governo, specialmente in montagna, dove il patrimonio di biodiversità delle piante e dei semi è più ricco.

    “Abbiamo iniziato a perdere il gusto per il cibo negli ultimi 15 anni, ma sappiamo ancora come valutare la qualità dei nostri prodotti e vogliamo salvare l’antica conoscenza della nostra gente, perché miglior qualità significa una salute migliore. Vogliamo imparare dagli altri Paesi, per capire come preservare e a recuperare le varietà dimenticate, e osservare come progetti di questo tipo vengano sviluppati e discussi altrove”.

    E quale miglior occasione di “Terra Madre Salone del Gusto” per interagire con migliaia di altri produttori di cibo da tutto il pianeta, che condividono problemi simili sotto diversi aspetti, e dare avvio a un dialogo che possa condurre a soluzioni durature per il cibo e le comunità? “Soltanto se lavoriamo e dialoghiamo insieme – replicano gli organizzatori – possiamo cambiare il futuro del cibo”. Marcello Di Meglio

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  • Oggi 238 anni per il Teatro alla Scala di Milano

    Maria Calla al Teatro della Scala

    MILANO. 3 AGO. Oggi si festeggiano i 238 anni della Scala che, non si può negare, se li porta davvero bene! La rappresentazione che inaugurò il più famoso teatro del mondo il 3 agosto 1778 fu L’Europa riconosciuta, dramma musicale composto appositamente per l’occasione da Antonio Salieri.

    Quel giorno era molto atteso da tutti i milanesi che  due anni prima avevano visto bruciare il più importante teatro della città, il Regio Ducal Teatro, che si trovava nel cortile di Palazzo Reale. Per questo, con l’aiuto di 90 famiglie facoltose, fu costruito il nuovo edificio a cui venne dato il nome di Nuovo Regio Ducale Teatro alla Scala.

    La sala a forma di ferro di cavallo prevedeva tremila posti, quattro ordini di palchi, due gallerie e il loggionee divenne modello per i successivi teatri italiani. L’acustica, anche grazie alla volta di legno, è tuttora considerata tra le migliori d’Europa. Alla Scala, in questi duecento anni, sono passati i più importanti maestri e compositori italiani e non solo, da Niccolò Paganini a Gioacchino Rossini, Giuseppe Verdi , Gaetano Donizetti ,Giacomo Puccini . E se guardiamo a tempi più recenti , vi passarono grandi artisti come Maria Callas, Renata Tebaldi, Herbert von Karajan, Igor Stravinskij ,Giorgio Strehler, Luchino Visconti, Franco Zeffirelli, per non parlare dei grandi danzatori Rudolf Nureyev e Carla Fracci.

    Ora gli artisti che portano alto il nome della Scala sono altri, a cominciare dall’acclamatissimo Roberto Bolle per la danza, ma bisogna anche ricordare che se il teatro alla Scala è diventato un solido punto riferimento della vita culturale italiana, è stato grazie anche a coloro che stanno dietro le quinte, i lavoratori dei laboratori dove si costruiscono scene e costumi , che sono donne e uomini artigiani, la maggior parte dei quali proviene dalla scuola della Fondazione Teatro alla Scala, l’Accademia. Ad oggi sono circa 150 addetti tra falegnami, fabbri, carpentieri, scenografi, tecnici di scenografia, scultori, sarte, costumiste.

    Buona anniversario a tutte le maestranze dunque!

    FRANCESCA CAMPONERO

    Anche Google con un suo doodle dedicato ricorda tale evento.

    https://g.co/doodle/rz5ssk

    Il doodle per il compleanno della Scala di Milano

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  • Australia, iPhone esplode in tasca ad un ciclista

    Gareth Clear, il ciclista rimasto ustionato con l’esplosione de l’iPhone

    SYDNEY. 3 AGO. Brutta disavventura ad un ciclista australiano che aveva in tasca un iPhone. È successo domenica nelle vicinanze di Sydney.

    Gareth Clear 36 anni era fermo sulla sua mountain bike durante una escursione: ripartendo il piede ha mancato il pedale provocando così una piccola caduta sul posto.

    Subito rialzatosi e rimesso in sella Gareth avverte pochi istanti dopo un dolore lancinante provenire dal retro della coscia destra. Voltatosi nota una coltre di fumo provenire dalla tasca dove è riposto iPhone ma toccare lo smartphone è impossibile a causa della temperatura elevata.
    Per rimuovere il terminale che rapidamente ha bruciato i vestiti e la pelle, Gareth ricorre a un pugno deciso. Il ciclista racconta di aver poi atteso per 20 minuti circa perché iPhone si raffreddasse, per poterlo recuperare e di aver camminato per mezzora per rientrare a Manly, meno di 20 km di distanza da Sydney.

    La gravità delle scottature riportate hanno richiesto il trasferimento di Gareth presso l’unità ustioni del Royal North Shore. Qui è stato effettuato un innesto di pelle per una degenza di circa una settimana.

    Non è la prima volta che un iPhone esplode e anche se si tratta di incidenti sporadici, lo stesso Gareth consiglia agli sportivi di allenarsi evitando di portare con sé il terminale.

    Apple si è già messa in contatto con Gareth e sta indagando sull’incidente. Per il momento non emergono ulteriori dettagli che possano spiegare le cause dell’incidente. Infatti la stragrande maggioranza dei casi di smartphone che bruciano o esplodono emersi fino a oggi sono legati all’impiego di alimentatori non ufficiali.

    Si tratta del primo caso rilevato in Australia che interessa l’ultima generazione di smartphone della casa di Cupertino.

    Il servizio su Sky news: http://news.sky.com/story/briton-burned-after-iphone-explodes-in-pocket-10519902

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  • Anziani, la campagna della Polizia “Non siete soli #chiamateci sempre”

    Campagna della polizia contro le truffe agli anziani

    GENOVA. 3 AGO. “Non siete soli #chiamateci sempre” è il claim che la Polizia di Stato ha scelto di legare alla nuova campagna contro le truffe agli anziani.

    L’iniziativa è stata lanciata tramite un video pubblicato sulle pagine ufficiali Twitter e Facebook della Polizia di Stato e dell’Agente Lisa.

    Il progetto ha quest’anno un testimonial d’eccezione, Gianni Ippoliti, ideatore degli spot che, in questi giorni, verranno lanciati sui canali social della Polizia di Stato.

    Il conduttore televisivo, con la collaborazione degli attori Fabiana Latini e Giovanni Platania, lancia un semplice e preciso messaggio agli anziani: diffidate degli estranei e chiamate la Polizia.

    Sono tanti i casi di anziani che, soprattutto nel periodo estivo, vengono avvicinati e raggirati con il fenomeno, purtroppo, che ha avuto un sensibile aumento negli ultimi 3 anni, facendo registrare il picco nel 2015 con circa 15.000 casi accertati di truffe ai danni di over 65. Tra le regioni più colpite risultano la Lombardia, la Campania ed il Lazio.

    Anche in Liguria ed in particolare nella provincia di Genova, si è avuto il medesimo trend, con un picco nel 2015, ma con un calo nel primo semestre di quest’anno rispetto all’analogo periodo dello scorso anno di circa il 10%.

    La casistica è infinita. Tra le truffe più ricorrenti ci sono quelle in abitazione che iniziano sempre con una scusa per entrare in casa: controllo del gas, lettura della luce, consegna di un pacco o, addirittura, finti appartenenti alle forze dell’ordine.

    In strada gli anziani vengono avvicinati in prossimità delle banche o degli uffici postali dopo aver ritirato denaro oppure vicino casa da sconosciuti che si fingono conoscenti di vecchia data, i quali, con modi gentili, si fanno invitare a casa per svuotarla dei preziosi.

    Una terza tipologia è la telefonata di un falso parente o di un falso amico di un famigliare che richiede soldi preannunciando l’arrivo di un incaricato per il ritiro.

    In tutti questi casi, come dice Gianni Ippoliti “Non siete soli…#chiamateci sempre”.

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  • Poste, Ad Caio: “decisa crescita di ricavi e margini”

    Francesco Caio Ad di Poste Italiane

    ROMA. 3 AGO. Il Consiglio di Amministrazione di Poste Italiane, presieduto da Luisa Todini, ha esaminato e approvato la relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2016.

    “Poste Italiane registra una decisa crescita di ricavi e margini – ha dichiarato Francesco Caio, Amministratore Delegato e Direttore Generale – anche al netto dell’effetto non ricorrente derivante dalla cessione della quota Visa Europe. Questa semestrale è la migliore evidenza dell’esecuzione del piano strategico attraverso un programma di investimenti, di innovazione e cambiamento fortemente orientato al miglioramento della qualità del servizio ai cittadini. In ognuno dei settori aziendali, nella prima metà dell’anno, abbiamo conseguito significativi risultati allineati alle priorità strategiche di sviluppo”.

    Nei servizi finanziari: le giacenze dei conti correnti sono cresciute del +6,5% ; il credito alla famiglie del +49%; postepay evolution ha continuato a crescere con quasi un milione di nuove carte nel primo semestre 2016; e nell’innovazione digitale la nuova app postepay è stata scaricata da oltre 3,5 milioni di clienti.

    Nell’ambito delle assicurazioni e del risparmio gestito: il ramo vita ha raccolto 10,5 miliardi e sono stati lanciati nuovi prodotti non vita che hanno registrato un tasso di crescita del +59%.

    Nel settore corrispondenza e pacchi: il declino del fatturato è rallentato anche grazie alla continua crescita dei pacchi, che ha superato, a volume, il +13,9%, mentre abbiamo avviato l’attuazione del nuovo modello di recapito secondo quanto deliberato da Agcom.

    In sunto ecco i numeri del bilancio.

    Ricavi totali consolidati: € 17,7 miliardi, +10,9% (€ 16,0 miliardi al 30.6.2015).

    Risultato operativo consolidato: € 843 milioni, + 32,1% (€ 638 milioni al 30.6.2015), € 722 milioni, + 13% al netto dell’effetto Visa.

    Utile netto consolidato: € 565 milioni +29,9% (€ 435 milioni al 30.6.2015), € 451
    milioni +4% al netto dell’effetto Visa

    Masse gestite/amministrate: € 488,1 miliardi, +2,6% (€ 475,9 miliardi al 31.12.2015).

    Posizione finanziaria netta industriale: avanzo di € 276 milioni (avanzo di € 307 milioni al 31.12.2015).

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  • Accordo tra San Giorgio del Porto e Costa Crociere

    Accordo tra San Giorgio del Porto e Costa Crociere

    GENOVA. 2 AGO. San Giorgio del Porto e Costa Crociere hanno siglato un accordo per lo sviluppo di un centro di eccellenza mondiale per le riparazioni e le trasformazioni navali. L’accordo, annunciato oggi, prevede l’ingresso di Costa Crociere con una quota del 33,3%, in Chantier Naval de Marseille, realtà specializzata nelle riparazioni e trasformazioni navali basata a Marsiglia e controllata dalla genovese San Giorgio del Porto.

    L’accordo tra San Giorgio del Porto e Costa Crociere per il rafforzamento di Chantier Naval de Marseille prevede un primo investimento di 10 milioni di Euro finalizzati a incrementare l’efficienza del cantiere avvalendosi delle migliori tecnologie disponibili.L’investimento genererà volumi e scala tali da consentire di sfruttare le strutture per l’intero comparto armatoriale e per qualsiasi tipologia di nave e massimizzare le potenzialità del Bacino n. 10 che può ospitare le navi di grandi dimensioni. L’investimento, inoltre, comporterà benefici sia in termini occupazionali diretti che per lo sviluppo dell’indotto.

    San Giorgio del Porto, parte della holding Genova Industrie Navali, è una società leader in Europa e punto di riferimento a livello mondiale nelle riparazioni e trasformazioni navali e nello smaltimento/riciclo navi, così come in progetti di nuove costruzioni.

    Per Costa Crociere l’investimento rappresenta un ulteriore passo verso una più avanzata gestione tecnica della flotta del Gruppo per la quale è previsto un ampliamento considerevole basato sulla consegna di 7 nuove navi (tre per il marchio tedesco Aida Cruises; due per quello italiano Costa Crociere; due per Costa Asia) che porteranno la flotta ad un totale di circa 110.000 letti. In particolare, 4 delle nuove navi saranno alimentate a LNG e saranno le prime al mondo a entrare in servizio sfruttando questa innovativa tecnologia di propulsione per il settore crocieristico che neutralizza gli effetti negativi delle emissioni nell’aria. Costa, che è stata pioniere nella riduzione delle emissioni con investimenti già realizzati e pianificati per dotare le navi esistenti di sistemi di abbattimento dei gas esausti, completa il suo impegno verso la sostenibilità e il rispetto dell’ambiente.

    “La cantieristica italiana è un’eccellenza che San Giorgio del Porto ha esportato anche a Marsiglia, dove le caratteristiche infrastrutturali del porto permettono di allargare il business a nuovi segmenti di mercato. Con la costituzione di Chantier Naval de Marseille, in questi anni abbiamo posto le basi per creare un centro specializzato nelle trasformazioni e riparazioni navali. L’ingresso in partnership di un player importante come Costa Crociere rafforza questo progetto e permette di costituire un vero e proprio centro di eccellenza mondiale per le riparazioni e le trasformazioni navali, un punto di riferimento internazionale aperto a tutti gli armatori e a tutti i segmenti di mercato”, ha detto Ferdinando Garrè, amministratore delegato di San Giorgio del Porto.

    “Il Gruppo Costa è leader nel mercato europeo e grazie ad una strategia basata sull’innovazione dimostra di essere l’azienda del settore che più guarda al futuro. Questa partnership strategica, la prima di questo genere per il Gruppo Costa, rappresenta un passaggio fondamentale per le nostre operazioni future e assicurerà una gestione di eccellenza delle attività di manutenzione delle nostre navi, comprese quelle di nuova generazione di cui disporremo nei prossimi anni” ha affermato Michael Thamm, amministratore delegato di Costa Crociere. “Sono certo che questa partnership porterà un grande valore aggiunto ad entrambe le aziende, nonché nuove opportunità per costruire un cantiere innovativo ed efficiente”.

    Il porto marsigliese, il più grande della Francia, si pone all’avanguardia del mercato cantieristico grazie alle sue caratteristiche infrastrutturali, che permettono di gestire navi di grandi dimensioni. Chantier Naval de Marseille opera con tre bacini di carenaggio, tra cui il bacino 10 che, con dimensioni pari a 465 per 85 metri, rappresenta il più grande bacino del Mediterraneo.

    Chantier Naval de Marseille è stata fondata da San Giorgio del Porto nel 2010 e impiega circa 120 dipendenti, tra cui architetti navali, ingegneri meccanici e tecnici specializzati. Il cantiere si trova in una posizione strategica perché posto al centro di una grande zona di traffico navale che si estende da Genova fino a Barcellona.

    Marsiglia rappresenta inoltre un’importante realtà per l’industria crocieristica e Costa è stata tra le prime a sceglierla come destinazione dei propri itinerari nel Mediterraneo. Grazie alla piena collaborazione con l’Autorità Portuale – Grand Port Maritime de Marseille, è stato realizzato un terminal passeggeri che nel corso degli anni è cresciuto fino a puntare all’obiettivo di superare i 2 milioni di passeggeri.

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  • Libia: “Odissey Lightnins”. Caccia Usa bombardano Sirte occupata dall’Isis. Renzi plaude

    SIRTE 2 AGO. “Odissey Lightnins”, “Odissea di Fulmini”, questo il nome dell’operazione di bombardamenti aerei Usa di ieri su Sirte in Libia. Dopo 5 anni tornano i caccia americani sul cielo libico. Ieri in un raid blitz di F35 e F16 Usa sono stati bombardati alcuni punti logistici, di comando e controllo e mezzi del “Califfato Nero” nella città di Sirte affacciata sull’omonimo golfo in piena Cirenaica.

    Sirte è da circa otto mesi in mano all’Isis, direttamente o in “franchising”, con un numero di jihadisti al soldo di Abu Bakr Al Baghdadi contabilizzato tra le 500 e le mille unità sufficiemente armate e organizzate per essere riuscite ad impadronirsi della città natale di Gheddafi. Molti i radicalizzati provenienti dalla Tunisia la cui frontiera orientale è un colabrodo dove passa di tutto. I jet Usa sarebbero decollati in mattinata da una o più portaerei stanziate nel Mediterraneo Sud.orientale e da una base giordana colpendo obiettivi mirati.

    E’stato lo stesso Premier libico Fayez Serraj (in foto sotto) a chiedere l’intervento alla Casa Bianca e a fare l’annuncio in televisione: “L’aviazione americana – ha spiegato il neo Presidente del Consiglio del governo di unità nazionale avallato dall’Onu – ha colpito alcune postazioni del Califfato a Sirte, infliggendo pesanti perdite”. Consapevole del pericolo che molti libici possano interpretare i raid americani come un’illegittima e poco gradita ingerenza, Sarraj ha rassicurato: “L’aiuto solo aereo sarà limitato ad un lasso di tempo ben determinato, sempre nell’area di Sirte e della sua periferia. Non ci saranno presenze militari americane sul terreno”. Notizie meno ufficiali ma di buona credibilità fanno filtrare la concreta possibilità che anche unità dei corpi speciali americani dei Navy Seals e delle Sas britanniche siano sbarcate o paracadutate nell’area circostante i bombardamenti per dare manforte all’esercito regolare tripolino contro i miliziani Isis.

    Sarraj ha insistito più volte in tv e nei comunicati alle agenzie: è stato il suo Governo a chiedere l’intervento armato occidentale. E non viceversa. Per quanto limitata ad alcune aree, e solo dal cielo, si tratta comunque di una svolta. Perché, di fatto, al di là di sporadici raid mirati con i droni, è la prima volta dal 2011 che l’aviazione americana torna a bombardare la Libia. Allora la campagna militare era finalizzata ad aiutare i ribelli a rovesciare il regime di Muammar Gheddafi, per quanto la risoluzione Onu 1973, adottata il 17 marzo 2011, prevedesse l’intervento militare internazionale al fine di proteggere la popolazione civile. Questa volta i bombardamenti serviranno ad infliggere un duro colpo ad un nemico ben più insidioso e subdolo; lo Stato Islamico. La conferma è arrivata anche dal Pentagono: i raid sono stati “autorizzati dal presidente Barack Obama”. Lo stesso Cook ha voluto chiarire l’obiettivo: negare all’Isis “paradisi sicuri” in Libia.

    Washington ha aggiunto che i raid su Sirte non sono finiti e andranno avanti finchè lo chiederà il Governo libico legittimamente riconosciuto dalla comunità internazionale in mezzo alla costellazione di milizie che operano separatamente da Tripoli autoritenendosi nelle condizioni di dire la propria e di non perdere né terreno, né credibilità (né siti petroliferi) nel pantano libico.

    La scelta di Serraj in realtà rivela un’estrema carta giocata sul tavolo verde della “roulette” di morte e distruzione libica. Atteso da lungo tempo, sponsorizzato e fortemente sostenuto dalla Comunità internazionale, l’Esecutivo di Unità stava arrancando nella sua guerra contro l’Isis. Lanciata a fine maggio l’offensiva delle truppe fedeli al governo Sarraj su Sirte, roccaforte dello Stato islamico in Libia, era iniziata per il verso giusto. Si pensava che la città fosse prossima a cadere in pochi giorni. Ma quella che doveva essere un’avanzata travolgente, si è arenata nei quartieri del centro, dove i ribelli fedeli all’Isis si sono asserragliati negli edifici con i loro cecchini ed hanno ingaggiato una guerriglia urbana.

    La campagna “non annunciata” americana era dunque nell’aria e dovrebbe servire a piegare la loro resistenza. “Altri raid continueranno a colpire l’Isis a Sirte in modo da permettere a di compiere un’avanzata decisiva e strategica” – ha Concluso Cook. I miliziani Isis avrebbero subito gravi danneggiamenti e numerose perdite umane alle proprie strutture in periferia e nella prima cerchia di tessuto urbano di Sirte, spostandosi in massa nella zona portuale molto più difficile da “toccare” dalle bombe laser Usa per motivi strategici.

    Dall’Italia intanto il Premier Matteo Renzi plaude all’iniziativa americana ma avverte “Da Roma non ci saranno coinvolgimenti né aerei, né tantomeno di terra”. Ma molti segnali fanno pensare che se il raid alleato di ieri dovesse proseguire secondo un programma certo non improvvisato dal Pentagono, allora possano essere utilizzate le basi aeree Nato in Italia, dalle più vicine Sigonella e Birgi in Sicilia fino ad Aviano in Friuli.

    Dal canto suo, il Ministero Italiano degli Esteri ha comunque espresso il suo appoggio all’operazione americana. “L’Italia – recita una nota della Farnesina – valuta positivamente le operazioni aeree avviate oggi (ieri) dagli Stati Uniti su alcuni obiettivi di Daesh a Sirte. Esse avvengono su richiesta del Governo di unità nazionale, a sostegno delle forze fedeli al Governo, nel comune obiettivo di contribuire a ristabilire la pace e la sicurezza in Libia”. L’Italia, come gli altri alleati, sarebbero inoltre stati informati da giorni dell’operazione.

    Marcello Di Meglio

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