Tag: guardia costiera

  • Cdry Blue: equipaggio salvato dall’elicottero Nemo della Guardia Costiera | Video

    Cdry Blue: equipaggio salvato dall’elicottero Nemo della Guardia Costiera | Video

    Prosegue, sotto il coordinamento della Direzione Marittima di Cagliari, l’attività di monitoraggio della Nave Cdry Blue al fine di controllarne la stabilità ed eventuali sversamenti di idrocarburi in mare.

    Sabato 21 dicembre, in serata, la motonave Cdry Blue, mercantile di 108 mt di lunghezza battente bandiera italiana partita da Cagliari e diretta ad Alicante, si è incagliata sulla costa sud-ovest della Sardegna in località Torre Cannai del Comune di Sant’Antioco.

    Cdry Blue: equipaggio salvato dall’elicottero Nemo Guardia Costiera

    Dalla Direzione Marittima di Cagliari, sono stati immediatamente inviati sul posto i mezzi aeronavali della Guardia Costiera: due motovedette specializzate nella ricerca e soccorso e un elicottero Nemo in forza alla 4^ Sezione elicotteri della Guardia Costiera di Decimomannu.

    A causa della scarsa visibilità e delle proibitive condizioni meteomarine con raffiche di vento fino a 50 Nodi, durante la notte non è stato possibile recuperare i 12 membri dell’equipaggio presenti a bordo, malgrado un ulteriore elicottero dell’Aeronautica Militare sia stato impiegato nelle operazioni.

    Alle prime luci dell’alba, nonostante il perdurare delle cattive condizioni meteomarine, l’elicottero Nemo della Guardia Costiera è riuscito a salvare tutti i marittimi presenti a bordo, trasportandoli in un piazzale adiacente all’Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Antioco, per l’occasione attrezzato quale punto di raccolta e assistenza.

    Lì i naufraghi sono stati assistiti dal personale del 118, della Protezione Civile Regionale e dei Vigili del Fuoco, oltre che dal personale della Guardia Costiera.

    Al momento, tramite un rimorchiatore partito dal porto di Cagliari e pattuglie da terra del locale Ufficio Circondariale Marittimo, prosegue sul posto l’attività di monitoraggio della Nave per controllarne la stabilità ed eventuali sversamenti di idrocarburi.

    Tutte le operazioni vengono costantemente seguite e monitorate dalla Centrale Operativa del Comando Generale della Guardia Costiera.

  • La nave Rhodanus carica di acciaio si è arenata sulle coste della Corsica | Video

    La nave Rhodanus carica di acciaio si è arenata sulle coste della Corsica | Video

    La motonave Rhodanus, unità di circa 90 metri con 7 persone di equipaggio, si è arenata domenica 13 ottobre alle ore 03.00 nei pressi di Cal Lunga, in Corsica – Francia.

    Nessun problema per l’equipaggio ed al momento non è stato registrato alcun episodio di inquinamento, così come dichiarato dalle Autorità Corse che stanno coordinando le attività.

    L’unità, battente bandiera Antigua e Barbuda con a bordo oltre 2500 tonnellate di materiale siderurgico (acciaio in colli), sarebbe dovuta entrare nell’area precauzionale, così come previsto dalla normativa che regola il transito nelle Bocche di Bonifacio, e virare a sinistra a circa 2,5 miglia a nord–est del faro di Razzoli per poi attraversare lo stretto, ma ha invece proseguito dritto la sua navigazione che si è interrotta su un basso fondale del litorale corso.

    La potenziale problematica è stata immediatamente rilevata sui sistemi del Centro VTS (Vessel Traffic Service – sistema di monitoraggio del traffico marittimo) della Guardia Costiera di La Maddalena, i cui operatori hanno notato un’anomalia nella rotta seguita dal mercantile ed hanno quindi informato le Autorità della Francia, verso le cui acque il mercantile si stava dirigendo.

    Autorità Francesi ed Italiane hanno immediatamente collaborato nel tentativo di contattare la M/N Rhodanus per capire cosa stesse succedendo.

    Quando ci si è resi conto di cosa stesse realmente accadendo, il Centro operativo di monitoraggio e salvataggio di Pertusato (Corsica), Autorità competente, unitamente alla Guardia Costiera di La Maddalena e di Olbia, hanno cercato di raggiungere l’equipaggio via radio ed attraverso i diversi sistemi di comunicazione di bordo per avvertirli della situazione di emergenza, senza tuttavia ricevere risposta.

    Quando si è capito che la nave stava definitivamente dirigendo verso le coste francesi, dalla Capitaneria di Maddalena è partita la motovedetta CP 306 per intercettare l’unità ed intervenire in eventuale soccorso dell’equipaggio del mercantile.

    Una volta ottenuta tramite il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto l’autorizzazione ad entrare in acque territoriali francesi, la motovedetta ha raggiunto la motonave appena arenatasi, verificando che non vi erano situazioni di pericolo per l’equipaggio.

    L’unità della Guardia Costiera ha atteso sul posto l’arrivo dei mezzi di soccorso inviati dalla Francia, le cui Autorità hanno ringraziato per il supporto fornito.

    La motovedetta italiana CP 306 è rientrata alle prime luci dell’alba di oggi a La Maddalena.

    Nella mattinata sono iniziate le attività, coordinate dalle Autorità francesi, finalizzate a disincagliare l’unità.

    A scopo precauzionale, la Direzione Marittima di Olbia ha disposto in ogni caso il rischieramento del rimorchiatore antinquinamento italiano “Coral” (mezzo della Società “Castalia” che, per il  Ministero dell’Ambiente, fornisce servizi di pronto intervento per la salvaguardia delle coste e dei mari italiani) da Golfo Aranci a la Maddalena.

    Il mezzo, resta pronto ad intervenire nel caso sorgesse qualsiasi problematica di carattere ambientale durante le operazioni di disincaglio della motonave.

  • Salvati i due naufraghi imbarcazione affondata e diretta alla Maddalena | Video

    Salvati i due naufraghi imbarcazione affondata e diretta alla Maddalena | Video

    Erano iniziate il 25 ottobre 2018, le ricerche dei due uomini dispersi a bordo di un’imbarcazione in legno di 14 metri partita il giorno 24 da Porto Ercole, in provincia di Grosseto, e diretta a La Maddalena.

    I familiari delle due persone a bordo, allarmati dall’assenza di notizie, hanno contattato la Sala operativa della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Olbia che ha immediatamente disposto l’uscita in mare della motovedetta CP870 dislocata presso la Capitaneria di Porto di La Maddalena.

    Inoltre è stato richiesto, alla Centrale Operativa del Comando Generale delle Capitanerie di Porto di Roma, l’intervento di un aereo del Nucleo aeromobili della Guardia Costiera di Pescara.

    Dopo aver acquisito ulteriori informazioni ed avere effettuato le opportune indagini, le ricerche, coordinate dal Comando Regionale della Guardia Costiera di Olbia, sono proseguite attraverso l’impiego di 6 motovedette: CP 273, CP 894 e CP2116 di Olbia, CP 709 di Golfo Aranci, CP 870 e CP 306 di La Maddalena, dell’aero ATR42MP (MANTA) del nucleo aereo di Pescara e dell’elicottero NEMO 07 del nucleo elicotteri di Decimomannu della Guardia Costiera.

    Oggi alle ore 17:30, la motovedetta CP 273 della Guardia Costiera di Olbia ha ritrovato il primo dei naufraghi a bordo di una zattera di salvataggio a circa 50 Miglia dall’Isola di La Maddalena.

    Il ritrovamento è stato possibile grazie al rinvenimento, da parte di un aereo della Guardia Costiera impiegato nelle operazioni di ricerca, dei rottami galleggianti dell’imbarcazione affondata, forse a seguito di infiltrazioni d’acqua nello scafo.

    È di pochi minuti fa la notizia del ritrovamento anche del secondo uomo disperso in mare.

    L’elicottero NEMO 07 della Guardia Costiera dopo aver avvistato il naufrago anch’esso su una zattera galleggiante lo ha trasportato ad Olbia.

    Entrambi i naufraghi, visibilmente scossi, risultano però coscienti e sono stati entrambi trasportati presso l’ospedale di Olbia.

  • Simulazione incidente con inquinamento al largo della Maddalena | Video

    Simulazione incidente con inquinamento al largo della Maddalena | Video

    Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa sta partecipando, nelle acque dell’Arcipelago di La Maddalena antistanti l’isola di Caprera, ad una complessa esercitazione internazionale finalizzata alla risposta in caso di inquinamento da idrocarburi in mare.

    La simulazione, organizzata nell’ambito dell’Accordo RAMOGE stipulato nel 1976 da Italia, Francia e Principato di Monaco per il coordinamento degli interventi di tutela del mare in caso di sversamento di prodotti petroliferi e sostanze pericolose, inscena l’urto di una nave cisterna in avaria contro gli scogli affioranti della secca dei “Monaci”, a est di Caprera, con riversamento in mare di 200 tonnellate di prodotto inquinante, sostituito da lolla di riso, un prodotto organico molto appetibile per i pesci.

    “Questa esercitazione rappresenta un’occasione unica per testare in un’area di mare particolarmente sensibile la risposta in caso di incidente petrolifero – ha affermato il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa -. Se riusciamo a intervenire in quest’area, coordinandoci anche con altri due Paesi, vuol dire che riusciremo a farlo in qualsiasi tratto di mare del Mediterraneo”.

    La prova odierna vede coinvolti per la parte marina gli attori internazionali dell’Accordo RAMOGE che operano in mare (Guardia Costiera, mezzi antinquinamento convenzionati con il Ministero dell’Ambiente, Marina Militare italiana, Prefettura Marittima francese, Marina Nazionale Francese, CEPPOL (Centre d’expertises pratiques de lutte antipollution) – ed – EMSA (European Marittime Safaty Agency) con la partecipazione di Vigili del Fuoco, ISPRA, CNR, ARPA Sardegna, Castalia (per le navi antinquinamento), E-Geos (per i satelliti) ed ENI (per la nave cisterna), mentre per la risposta a terra tutte le autorità locali competenti: Comune  di La Maddalena, Parco nazionale dell’arcipelago di La Maddalena, Protezione Civile di La Maddalena, Prefettura di Sassari, Regione Sardegna, ARPA Sardegna e ISPRA, in un’azione sinergica e coordinata attraverso l’attuazione degli specifici piani di emergenza.

    “L’esercitazione ha una doppia valenza – ha aggiunto il Ministro Costa – serve non solo a testare il sistema di risposta a un’emergenza, ma anche a capire cosa fare perché l’emergenza non si verifichi mai. La prevenzione è la nostra prima arma – ha concluso Costa -. Oggi lo Stato c’è ed è rappresentato ai massimi livelli della tutela ambientale. Per questo voglio ringraziare tutte le forze in campo”.