Categoria: Consumatori Sassari

  • Sardegna, 3 mete romantiche: Alghero, Bosa e Orosei

    Sardegna, 3 mete romantiche: Alghero, Bosa e Orosei

    Sardegna, il lungomare di Bosa

    SASSARI. 24 GEN. In Sardegna si trovano borghi incantati, spiagge da sogno, località mondane e luoghi particolarmente romantici. Le tre mete romantiche della Sardegna sono Alghero ed il suo antico centro storico, Bosa ed il suo suggestivo castello e Orosei con il suo incantato.

    Programmare una vacanza in Sardegna senza fare una tappa in queste tre location è vivamente sconsigliato.

    Alghero è una delle destinazioni turistiche più apprezzate di tutta l’Isola perché coniuga, perfettamente, divertimento, natura incontaminata e strutture ricettive di lusso. Alghero è una meta romantica, da scoprire in dolce compagnia, osservando il tramonto da una delle tante piazze che si affacciano sul mare. Il centro storico di Alghero si apprezza a piedi, camminando fra antichi palazzi nobiliari, portali lavorati e stradine strette e tortuose. I suoi monumenti, che hanno una chiara impronta catalana come la parlata locale, comprendono la Chiesa cattedrale di Santa Maria e Piazza Sulis che offre un panorama da sogno.

    La passeggiata romantica, ad Alghero, può iniziare dall’imponente Casa Doria, che si affaccia sulla raffinata Plaia del bisbe, dove si può ammirare il teatro civico. Un luogo molto romantico di Alghero è la Grotta di Nettuno, alla quale si può arrivare anche via mare. In centro si trovano tantissime oreficerie artigianali dove si acquistano eleganti gioielli realizzati in corallo, detto anche oro rosso.

    Un’altra meta romantica della Sardegna è Orosei, un borgo incantato, circondato da una natura selvaggia ed un mare incontaminato. Orosei è romantico perché si può godere di luoghi bellissimi, piccole calette silenziose e litorali conosciuti in tutto il mondo. Il centro storico di Orosei, di origine medioevale, è ben conservato e custodisce molti tesori come la Chiesa delle anime. Un’escursione romantica si può organizzare delle escursioni verso la valle del fiume Cedrino. I luoghi più romantici di Orosei sono, certamente, le sue spiagge molte delle quali sono immerse nella macchia mediterranea. I romantici possono trascorrere momenti indimenticabili visitando in barca Cala Biriola e Cala Luna. Sono tante le imbarcazioni che partono da Orosei, ma anche da Dorgali, verso località costiere davvero uniche come cala Mariolu. Un luogo molto romantico è cala Goloritzè che si contraddistingue per le sua acque turchesi incastonate in un grande arco calcareo.

    Le destinazioni romantiche della Sardegna comprendono Bosa, un’incantevole città fluviale protetta da un imponente castello. Bosa è romantica perché si può visitare il suo castello e conoscere le sue leggende, passeggiare lungo il Corso Vittorio Emanuele oppure costeggiando il fiume Temo. Il centro storico di Bosa è di grande suggestione ed è un’alternarsi di antichi palazzi e costruzioni religiose, come il settecentesco convento del Carmine. I romantici possono visitare la cattedrale dell’Immacolata e l’antico quartiere di Sa costa, che si sviluppa ai piedi del castello dei Malaspina. Il quartiere è caratterizzato da costruzioni scavate nella roccia e da ripide scalinate. Il bel castello di Bosa, risalente al XII secolo, è visitabile e permette di godere di una vista panoramica sulla città e sulla fertile valle del Temo. Il castello dei Malaspina, nobile famiglia toscana, conserva una piccola e bellissima Chiesa, intitolata a Nostra Signora di sos regnos altos.

    Una gita romantica può condurre fino alla vicina frazione di Bosa marina dove si può passeggiare sul lungomare e gustare piatti tipici.

  • Sui colli di Borutta un monastero da esempio per le aziende

    Sui colli di Borutta un monastero da esempio per le aziende

     Sui colli di Borutta un monastero da esempio per le aziende
    Sui colli di Borutta un monastero da esempio per le aziende

    SASSARI. 30 OTT. C’è un posto in Sardegna dove l’antica regola benedettina, sintetizzata in Ora et Labora, viene praticata quotidianamente.

    Immerso nel verde e nei silenzi dei colli di Borutta, a meno di 50 chilometri da Sassari, un monastero benedettino, San Pietro di Sorres, svela al mondo gli antichi dettami di San Benedetto da Norcia.

    “Ora et Labora” sintetizza una regola di vita, valori comportamentali antichi praticati ancora oggi con dovizia dai monaci, ritmi antichi che possono celare il segreto per diventare un manager vincente.

    Ad una prima riflessione può sembrare originale, ma un manager ha il dovere di strutturare la propria organizzazione con meticolosa precisione, niente di meglio che ispirarsi a quanto Benedetto ed i suoi seguaci ci hanno lasciato.

    Ne aveva già esplicato l’importanza ne “I manager di Dio, management e leadership, attualità della Regola Benedettina” Rocco Meloni, esperto formatore e manager del comparto turistico, oggi trainer in un corso che si svolgerà  a breve (con inizio nel secondo week end di novembre) nel monastero di San Pietro di Sorres. Sullo stesso tema verte un documentario che da qualche settimana Pietro Mereu sta girando presso lo stesso antico e suggestivo monastero.

    Meloni nel suo libro ed ancor di più Mereu nel documentario da lui diretto illustrano il sapere della Regola Benedettina che da sempre è il modello perfetto di management efficace e incisivo, tanto da attraversare i secoli e arrivando sino a noi.

    San Benedetto ed i monaci hanno affrontato crisi economiche, politiche e sociali magistralmente regolando la propria vita attraverso gli antichi precetti medievali.

    Come? Con La Regola, quella che per oggi potrebbe essere applicata nella gestione di una azienda.

    A seguire il primo seminario ci saranno diversi manager di aziende tra le più note del panorama regionale.

    L’importanza della cultura e della spiritualità, il senso del collettivo, la priorità assegnata all’uomo come individuo, la nobiltà del lavoro, che al tempo di San Benedetto era per lo più manuale, possono essere tanto altro: possono portare alla perfezione.

    Del nesso tra “La regola” e il management se ne parla da tempo.

    Un monaco inglese, Padre Dermot, già manager in un’impresa alimentare, e monaco a 46 anni è il primo a trovare nella Regola Benedettina uno strumento idoneo alla formazione dei manager.

    San Benedetto da Norcia potrebbe essere stato il Primo Amministratore Delegato della storia? Perchè no? Indubbiamente San Benedetto era un abile manager capace di gestire monaci e monasteri.

    Azzardando si potrebbe fare un paragone perfetto tra l’organizzazione della vita monastica con quella aziendale, c’è proprio tutto: dall’Abate, (direttore generale in azienda) al decano, (responsabile risorse umane, al cellerario (responsabile del Provveditorato e acquisti).

    Una organizzazione gerarchica perfetta, una macchina capace di affrontare con il giusto spirito e con la giusta forza secoli bui e guerre, la ricetta giusta da applicare ad aziende ed imprese?

    Nel monastero e dal monastero si può apprendere a vivere le ore del giorno in modo organizzato dando giusto tempo a tutto.

    In merito, Rocco Meloni dichiara“Per secoli la regola benedettina è stata il modello di gestione di quei complessi abbaziali che hanno ricoperto l’Europa di centri di potere economico e di influenza culturale capaci di arrestare il degrado derivato dal crollo dell’Impero Romano; anci, avviando la ripresa economica dell’Europa delle campagne che sfocierà nei nuovi Comuni e negli Stati nazionali. La Regola è stata ed è quel dispositivo di precetti, consigli, norme e dettami che ha permesso che ha consentito e consente di conseguire una organizzazione assolutamente imprenditoriale, dove ogni ingranaggio del meccanismo funziona alla perfezione e ogni elemento ha una sua importanza virale ed essenziale.”

    Il monastero: http://www.sanpietrodisorres.net