Categoria: Spettacolo

  • Giselle dal palco del Bolshoi in diretta via satellite nei cinema italiani

    L’11 ottobre alle ore 17 arriva su grande schermo in prima mondiale assoluta il balletto ispirato all’opera del poeta francese Gautier, Giselle

    MOSCA. 16 SET. L’11 ottobre alle ore 17 arriva su grande schermo in prima mondiale assoluta il balletto ispirato all’opera del poeta francese Gautier, Giselle. Questo amato dramma, interpretato in modo intenso e profondo dalla coreografia di Yuri Grigorovich, torna a vivere sul palcoscenico del Bolshoi e in diretta via satellite nelle sale di tutto mondo.

    La leggenda popolare tedesca delle Villi, all’interno del poema “De l’Allemagne” di Heinrich Heine, ispirò per primo l’autore e poeta francese Théophile Gautier, che diete vita a Giselle, un testo dove amore, gelosia, morte e perdono si intrecciano in modo appassionante e coinvolgente.

    Yuri Grigorovich, nato a Leningrado nel 1927 è un noto coreografo russo diplomato alla Petersburg School of Russian Classic Ballet. Il suo apporto è stato determinante per lo sviluppo del balletto russo e la più che trentennale esperienza al Bolshoi (dal 1964 al 1995) coincide con l’estensione della fama del teatro a livello mondiale. Nel 1994 ha fondato il Grigorovich Ballet, un proprio corpo di ballo, raccogliendo intorno a sé ballerini altamente selezionati. Tra le coreografie create da Grigorovich per il Bolshoi: Ivan Il Terribile, Romeo e Giulietta, ma anche nuove versioni di capolavori quali La Bella Addormentata nel Bosco, Il Lago dei Cigni, Giselle e Don Chisciotte.

    L’elenco delle sale italiane in cui assistere al balletto è su www.nexodigital.it.

    FRANCESCA CAMPONERO

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  • Mehta inaugura la Stagione Sinfonica del San Carlo

    Zubin Mehta inaugura la stagione sinfonica del Teatro San Carlo di Napoli

    NAPOLI. 12 SET. Questa sera, sabato 12 settembre alle ore 20.30 a Napoli, si inaugura la stagione sinfonica del Teatro San Carlo. The Golden Stage 20XV/XVI, questo il titolo dell’ intensa stagione che si avvia all’inizio con un concerto che ha realizzato il tutto esaurito.  Sul podio dell’Orchestra del Teatro, Zubin Mehta, impegnato in un programma che attinge al grande repertorio romantico russo, e propone la Sinfonia n.4 in fa minore, op.36 e la Sinfonia n.6 in si minore, op.74, “Patetica” di Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840 – 1893).

    Il programma segna l’inizio di un ciclo interamente dedicato a Čajkovskij, che proseguirà poi con Pinchas Steinberg e Michele Campanella i prossimi 17 e 18 ottobre, Pinchas Zukerman e Amanda Forsyth, il 26 e 27 novembre, George Pehlivanian e Gil Shaham il 10 e 11 giugno 2016, Gabriele Ferro il 17 settembre 2016.

    Zubin Mehta, ritorna al Teatro di San Carlo a distanza di pochi mesi, dopo il plauso della critica e del pubblico partenopeo, nella stagione 2014/2015, con il Tristan und Isolde di Richard Wagner e della Sinfonia n. 3 in re minore di Gustav Mahler, consolidando con rinnovato entusiasmo il rapporto con l’Orchestra del Teatro di San Carlo.

    Il grande Maestro per questa occasione ha deciso di rinunciare al proprio cachet per creare un fondo che sarà destinato all’acquisto di nuovi strumenti musicali per l’Orchestra. Con questo gesto il Maestro Mehta desidera porre un primo tassello, cui – il Teatro auspica – si andranno ad aggiungere numerose donazioni, da parte di altri artisti, che in futuro desidereranno donare al Teatro il compenso di una recita, e di tutti coloro che vorranno forgiare, con la loro partecipazione, un nuovo impatto sonoro.

    Siamo orgogliosi – afferma la sovrintendente Rosanna Purchia di essere diventati in questi anni, punto di riferimento per i più affermati direttori d’orchestra, così come dimostra il nostro recente passato. È per questo che voglio ringraziare il maestro Mehta per aver voluto ancora una volta dimostrarci il suo affetto e la sua vicinanza, e per aver scelto di essere con noi per l’apertura della stagione lirica e di quella sinfonica, due appuntamenti significativi della vita del nostro teatro”

    FRANCESCA CAMPONERO

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  • Muti torna alla Scala?

    Riccardo Muti tornerà alla Scala?

    MILANO. 17 AGO. Sono passati 10 anni da quando il maestro Riccardo Muti disse addio alla Scala. Infatti, dopo il disastroso licenziamento del sovrintendente Carlo Fontana, il caos del Teatro diventò inesorabilmente.

    Ricordiamo l’incidente capitato durante le prove del dittico («Sancta Susanna» di Hindemith e «Il dissoluto assolto» di Corghi», in cartellone il 10 marzo 2005 sotto la direzione di Muti) quando al posto di Muti si è presentato, con abbondante ritardo, il maestro Mauro Meli, l’uomo scelto per la successione di Fontana. L’intera orchestra si è alzata e ha abbandonato la prova. Il «no grazie» dei professori a Meli sarebbe stata per Muti la classica goccia che fa traboccare il vaso. Di più. Alla prova del pomeriggio il podio è rimasto vuoto, nè Meli nè Muti si sono fatti vivi. Al loro posto è arrivato un comunicato della Scala annunciante la «sospensione della produzione del dittico». Opera cancellata per ritorsione agli «scioperi delle prime» (dittico compreso) già proclamati dai lavoratori scaligeri che fu una premessa all’addio di Muti.

    Ma la Scala senza Muti non è la stessa cosa, questo è il pensiero di Alexander Pereira il sovrintendente del teatro milanese: “Penso che Riccardo Muti dovrebbe tornare a dirigere alla Scala e spero che questo possa accadere”: così ha detto all’ANSA Pereira “Sono andato a trovarlo e so – ha aggiunto il manager austriaco – che anche i professori d’orchestra gli hanno scritto una lettera”. Il sovrintendente della Scala era andato a incontrare il maestro a luglio durante le prove di “Falstaff” a Ravenna, scatenato le voci su un ritorno di Muti alla Scala.

    “Pereira è venuto con una lettera firmata da molti musicisti dell’Orchestra – ha confermato Muti – però non ho preso nessuna decisione per ora”. Riccardo Muti al momento è in splendida forma top e al top della carriera, quindi nella fortunata condizione di non dover dimostrare più niente. Questo gli dà un naturale distacco per nulla forzato. L’addio, dopo 19 anni di direzione dell’orchestra scaligera, fu particolarmente doloroso per lui nonché pieno di polemiche, ma sono passati dieci anni, ed il tempo, si sa, è buon medico. Attendiamo le decisioni del maestro.

    FRANCESCA CAMPONERO

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  • Matthew Bourne, sesso e passione in The car man

    Stravolgere le storie per Matthew Bourne non è una novità, anzi è la peculiarità cosa che fa nella sua The Car Man

    LONDRA. 10 AGO. Stravolgere le storie per Matthew Bourne non è una novità, anzi è la peculiarità delle sue coreografie, assolutamente originali e trasgressive.

    E così dopo il noto Lago dei cigni tutto al maschile arriva anche la versione della Carmen al maschile, anagrammandola con The Car Man. Lo spettacolo che ha terminato le sue repliche allo Sadler’s Well Theatre di Londra ieri sera, 9 agosto 2015, (con un’unica puntata in Italia in prima nazionale a luglio al Ravenna Festival) è impostato su un adattamento della musica di Bizet ad opera di Terry Davies mentre la trama è liberamente ispirata al romanzo di James M. Cain , diventato anche un film, Il postino suona sempre due volte.

    Il risultato è un racconto noir di sesso e tradimento ambientato in un garage di una cittadina americana alla fine del 1950. Il personaggio di Carmen, colei che sconvolge la vita a Don Josè e poi al torero Escamillo, qui è in mano a Luca, il misterioso vagabondo onnivoro di sesso il cui arrivo porta trambusto in tutto il quartiere. Ne subiscono il fascino tutti, compresa la moglie del boss Lana, che sembra proprio alla ricerca di guai.

    Bourne porta avanti la tensione sessuale con abilità, fino all’amplesso febbrile e senza ritegno che rischia la scoperta dal marito sospettoso. Ma tutto ciò non è sufficiente alle conquiste di Luca, che dopo l’accoppiamento con Lana è già in macchina con Angelo, un sensibile giovane meccanico alla ricerca di sé stesso.

    La coreografia spinge la storia con forza emozionante, tanto che si può senza ombra di dubbio definire questa una delle opere più forti di Bourne. Non vincolato dalla necessità di aderire a uno spartito esistente, come nei suoi adattamenti di balletti classici, il coreografo inglese ha lavorato con Davies per adattare la musica per le sue esigenze.

    La sua performance tende un po’ al bad-boy stereotipo, ma  detto questo, Bourne offre molto buon sesso davvero. Splendida e di effetto la scena orgiastica nel garage , sotto un caldo afoso stile Arizona che offusca le menti . L’incalzare di un baccanale a luci al neon mette in luce quel che cova sotto la cenere della piccola cittadina americana che ha voglia di uscire dalla noia e dal solito tran tran anche a rischi forti.

    Altri coreografi del momento potrebbero imparare molto dall’ attenzione di Bourne alla narrativa, le sue storie sono raccontate, frase per frase, paragrafo per paragrafo, dai ballerini sul palco. Ed è per questo che piace al grande pubblico, fatto anche di non addetti al lavoro. Insomma The Car Man offre tutto ciò che promette.

    Straordinari i danzatori della sua compagnia, Marcelo Gomes nel ruolo di Luca, carismatico, spavaldo, agile e forte, ma è meraviglioso anche vedere Alan Vincent sul palco, il cornuto di mezza età Dino in parte bullo, in parte buffone, e magistralmente terrificante nella sua agonia. Altrettanto buona l’interpretazione di Liam Mower in Angelo, che si muove dalla sensibilità vulnerabile alla violenza in preda al panico con convinzione. Splendida e sensuale Ashley Shaw, un Lana che non abbandona mai un momento la sua arte seduttiva danzando l’eros in maniera perfetta.

    Uno spettacolo dai connotati stile Broadway che sottolinea quanto l’equilibrio tra danza e azione drammatica non sia più così sottile come una volta.

    Internet: http://www.sadlerswells.com/whats-on/2015/matthew-bournes-the-car-man/

    FRANCESCA CAMPONERO

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  • STASERA AL REVELLO FESTIVAL “L’HISTOIRE DU SOLDAT” DI LUIGI MAIO

    SALERNO. 29 LUG. Questa sera, mercoledì 29 luglio il genovese musicattore Luigi Maio, insieme a un ensemble d’eccellenza composto dai solisti dell’orchestra del Teatro alla Scala di Milano, porterà nel magico scenario del Ravello Festival (Villa Rufolo – ore 21.45) la sua personalissima versione dell’opera “L’Histoire du Soldat, i cui testi originali sono firmati da Charles-Ferdinand Ramuz e le cui musiche da camera sono opera di Igor Stravinskij.

    Riconosciuto come innovatore del Teatro da Camera, l’attore, compositore, cantante, regista e scenografo Maio, grazie alla sua poliedricità, interpreterà da solo tutti i personaggi dell’opera cambiandosi repentinamente d’abito, modulando con molteplici sfumature la sua voce e interagendo, fino a coinvolgerli in scena, con i solisti del Teatro alla Scala.

    Con “L’Histoire du Soldat” il musicattore® ha vinto il Premio dei Critici di Teatro 2004/2005, divenendo testimonial UNICEF per aver avvicinato anche i giovanissimi al teatro e alla musica “colta”. Con trasformismo senza pari, Maio interpreta tutti i 4 personaggi della storia del soldato: il narratore, il diavolo, il soldato e la vecchina, mentre la principessa si riduce ad una bambola di gomma, con cui il soldato balla il suo tango in maniera esemplare e struggente. Il duplice costume usato dal Musicattore traduce il doppio lato della natura umana. Una storia personalizzata, con trionfo finale del “diavolo”, adatta ad un pubblico di tutte le età. Luigi Maio realizza come sempre un avvincente gioco trasformativo che coinvolge scenicamente anche i “musici” sul palco, regalando così con la sua “L’Histoire du Soldat” forti emozioni e sicuro divertimento per grandi e piccini.

    Lo spettacolo ha raccolto le lodi di Marie Stravinskij, Presidente della Fondazione Igor Stravinskij di Ginevra e discendente del grande compositore russo, che ha coinvolto il Maio in un grande progetto per celebrare il centenario del «Soldat».

    con Luigi Maio sul palco saranno: Francesco De Angelis (violino), Giuseppe Ettorre (contrabbasso), Fabrizio Meloni (clarinetto), Gabriele Screpis (fagotto), Francesco Tamiati (cornetta), Daniele Morandini (trombone) e Gianni Massimo Arfacchia (percussioni).

    FRANCESCA CAMPONERO

    Prezzo biglietto: posto unico 25 euro.

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  • ROBERTO BOLLE AND FRIENDS A CAGLIARI

    CAGLIARI. 15 LUG. Due serate straordinarie fuori abbonamento quelle di Sabato 18 luglio alle 21 e domenica 19 luglio sempre alle 21, per la Stagione lirica e di balletto 2015 del Teatro Lirico di Cagliari, che vedono dopo 8 anni di assenza, il ritorno del Gala “Roberto Bolle and Friends”. Un gala che l’etoile ha voluto intitolare“Viaggio nella Bellezza”.

    «Ho deciso di chiamare il tour di quest’anno, “Viaggio nella Bellezza” – dice Roberto Bolle – perché Il mio desiderio è quello di ricordare sempre quanto unico sia il nostro Paese e di quale ricchezza immensa possa disporre nell’ambito della cultura, dell’arte e della natura. E per questo far partire questo tour da Cagliari, non è stata certo una scelta casuale. Questa città rappresenta a tutti gli effetti l’incredibile eccellenza italiana, dove natura e clima si uniscono alla storia e all’arte e creano un luogo incantevole.»

    Come sempre, anche per queste serate speciali Roberto Bolle ha raccolto intorno a sé artisti di grande talento e fama, provenienti da alcune delle compagnie di balletto più importanti del mondo: dal celeberrimo Royal Ballet di Londra all’Hamburg Ballet fino alla Compagnia del Teatro alla Scala di Milano, con le due giovani promesse Nicoletta Manni e Claudio Coviello. Il programma, ancora una volta scelto direttamente da Roberto Bolle che di questi Gala è il direttore artistico, va dai classici Don Chisciotte ed Excelsior, grande ballo italiano scelto quest’anno per celebrare Expo Milano 2015, a gioielli della coreografia del Novecento, creati da grandi nomi come Ashton, MacMillan, Neumeier, fino ad arrivare alle stelle della coreografia contemporanea, quali Wheeldon e McGregor. Accostamenti inediti, che permettono di godere, in un’unica serata, di quanto di meglio si muove nel panorama del balletto internazionale, dal ‘900 ad oggi.

    Il Gala “Roberto Bolle and Friends” nel 2008 inizia ad uscire dai luoghi tradizionalmente tributati alla danza, alla ricerca di spazi più ampi e inusuali, per questo nascono spettacoli unici, alla presenza di migliaia di persone. Fuori dalle mura dei teatri il gala di Bolle riesce ad avvicinare alla danza classica un pubblico diverso e sempre più folto. Ricordiamo il Gala realizzato sul sagrato del Duomo di Milano, quelli in piazza Plebiscito a Napoli, in piazza San Marco a Venezia, nella Valle dei Templi di Agrigento ed al Giardino di Boboli a Firenze. Ma anche serate in luoghi inaspettati, mai finora contemplati dalla danza, come il Colosseo di Roma, la Certosa di Capri e il castello di Fènis ad Aosta. Negli ultimi anni questa formula di grande successo oltrepassa i confini nazionali per essere esportata all’estero: dal Pallas Theatre di Atene, al Cemil Topuzlu Open Air Theatre di Instanbul, fino all’ultimo a New York al prestigioso New York City Center.

    FRANCESCA CAMPONERO

    Per informazioni: Biglietteria del Teatro Lirico, via Sant’Alenixedda, 09128 Cagliari, telefono 0704082230 – 0704082249, fax 0704082223, [email protected],www.teatroliricodicagliari.it

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  • SYLVIE GUILLEM INNAMORA GENOVA

    GENOVA. 6 LUG. Avvenimento importante per la nostra città quello di ieri sera al Carlo Felice che ha portato sul palco per l’ultima volta (forse…) Sylivie Guillem, l’etoile francese che ha deciso di chiudere la sua carriera a 50 anni (compiuti lo scorso 25 febbraio).

    50 anni portati benissimo, abbiamo pensato tutti, vedendola entrare in scena e soprattutto guardandola ballare. Una Guillem in perfetta forma fisica, ma soprattutto una Guillem cambiata interiormente. Chi l’ha sempre pensata altera, fredda e distaccata, certo ieri non ha potuto mantenere la stessa opinione.

    La maturità ha fornito a Sylvie quella dolcezza ed “umanità” che probabilmente sono sempre state in lei, ma che teneva dentro forse a proteggere un personaggio. Nessun personaggio per questo tour d’addio che la vede invece spogliata di qualunque divismo e aperta al suo pubblico con cui vuole assolutamente condividere quello che è veramente: una donna libera, rimasta vagamente bambina che ama la vita, la natura e le persone che la circondano.

    Lo spettacolo intitolato non a caso “Life in progress”, che ha debuttato lo scorso marzo al Teatro Comunale di Modena, ha portato a Genova mezza Italia e per fortuna si è rivisto il Carlo Felice pieno. Le performance a programma erano quattro e tranne la seconda comprendevano tutte la presenza dell’etoile francese.

    Il primo brano, Techne, è una prima mondiale del coreografo Akram Khan e propone una Guillem animalesca molto simile ad un ragno. La danzatrice zampa dopo zampa si solleva per dialogare con un microfono che le obbedisce solo in parte. Ogni dettagli di ogni sua postura e traiettoria è perfetto.

    Il secondo brano, Duo, firmato Forsythe è un duetto maschile, assolutamente ironico, offre un meccanismo perfetto di corrispondenza a due, di dinamiche che si alternano e controbattono come in un dialogo verbale. Ad interpretarlo due danzatori della Forsythe Company : Brigel Gjoka e Riley Watts.

    Per la terza esecuzione la Guillen ha scelto di accompagnarsi ad una danzatrice italiana, la scaligera Emanuela Montanari, con la quale hanno eseguito Here & After, una creazione di Russell Maliphant. Il brano vagamente orientaleggiante racchiude tutto il catalogo poetico e stilistico di Maliphant, le peculiari dinamiche propulsive push and pull del coreografo inglese fatte di equilibri/disequilibri in cui le due danzatrici si incontrano e scontrano per finire in un caloroso abbraccio finale. Adeguata la Montanari in questa prestazione anche se spesso si dimentica di posare gli occhi su di lei per la presenza schiacciante della Guillem.

    A chiudere il pezzo più affascinante della serata, Bye di Mats Ek su musica di Beethoven, in cui la Guillem dà veramente il massimo facendo scoprire anche le suo spiccate doti attoriali. Un vero e proprio autoritratto di donna e di ballerina, quello di un’eterna ragazza inquieta alle prese con le sue emozioni, i suoi fantasmi, la sua vita reale e immaginaria. Qui Sylvie mostra a pieno quella freschezza che i 50 anni non hanno cancellato e non possono cancellare, quella bellezza clamorosa che c’è e che sarà sempre, quella di un’artista tout court. Dentro quel gonnellino color senape, quella camicetta e golfino vintage c’è una donna qualunque con il passo incerto di chi è alla ricerca di qualcosa. In scena con lei uno schermo interattivo in cui si specchia e che si popola di altri essere viventi con cui alla fine sceglie di andare uscendo di scena per sempre. Un brano metaforico che inevitabilmente ha coinvolto e commosso il pubblico che alla fine ha applaudire per dieci minuti interi in staning ovation. Ma coinvolta e commossa è sembrata anche lei, la algida Sylvie che, ricevendo direttamente dalle mani del sovrintendente Roi un mazzo di fiori, ha regalato baci e sorrisi a tutti.

    Ad applaudire Sylvie personaggi noti della danza internazionale: l’etoile scaligero Massimo Murru, l’etolie Renata Calderini, l’ex direttrice dell’Accademia di Danza del Teatro alla Scala Anna Maria Prina, il direttore del Balletto di Milano Carlo Pesta e consorte. Questo a dimostrazione che quando l’evento c’è Genova risponde.

    FRANCESCA CAMPONERO

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  • GENOVA IN GRANDE ATTESA PER L’ARRIVO DI SYLVIE GUILLEM

    GENOVA. 26 GIU. “Dopo 39 anni di attività, ho deciso di fare il mio ultimo inchino. Il prossimo anno, il 2015, sarà l’anno del mio ultimo tour, con un nuovo progetto darò l’addio con gratitudine e con un bel carico di emozioni. Danzerò due nuove creazioni di Akram Khan e Russell Maliphant, e brani di repertorio di Mats Ek e William Forsythe. Ho amato ogni momento di questi 39 anni, e oggi è ancora così. Quindi, perché fermarsi? Molto semplicemente perché voglio chiudere la mia carriera mentre sono ancora felice di fare ciò che faccio con orgoglio e passione”.

    Queste le parole di Sylvie Guillem, una delle più grandi ballerine dei nostri tempi che domenica 5 luglio (ore 20,30) il Teatro Carlo Felice di Genova avrà il piacere ed onore di ospitare con il suo spettacolo LIFE IN PROGRESS. Uno spettacolo con cui la Guillem intraprende il tour di addio alle scene e che è un nuovo progetto prodotto dal Sadler’s Wells di cui è Artista associato dal 2006.

    Per chi sapesse poco di Sylvie Guillem, ricordiamo che la danzatrice di nazionalità francese è nata a Parigi dove ha iniziato la sua formazione presso la Scuola di Balletto dell’Opéra e nel 1981 è entrata a far parte del corpo di ballo. Viene nominata “étoile” da Rudolf Nureyev all’età di 19 anni. Da allora ha interpretato i ruoli principali del repertorio di danza classica con le maggiori compagnie di danza internazionali, tra queste: Royal Ballet, Balletto dell’Opéra di Parigi, Balletto Mariinskij di San Pietroburgo,  Tokyo  Ballet,  Australian Ballet, American Ballet Theatre e Balletto del Teatro alla Scala di Milano. Per il pregio del suo lavoro è stata insignita dei seguenti riconoscimenti: Ufficiale della Legion d’onore, Ufficiale dell’Ordine Nazionale del Merito, Ufficiale delle Arti e delle Lettere e Commendatore Onorario dell’Ordine dell’Impero Britannico.

    In LIFE IN PROGRESS la ballerina interpreterà brani nuovi e di repertorio a firma dei coreografi che hanno maggiormente influenzato la sua carriera nella danza contemporanea come Mats Ek, William Forsythe, Akram Khan, Russell Maliphant. La prima coreografia è “Techne”, in prima assoluta e porta la firma di Akram Khan. A seguire “Duo 2015” di William Forsythe, dove non sarà lei a danzare ma Brigel Gjoka, Riley Watts. Poi “Here & After”, un altro brano in prima assoluta, per la direzione e coreografia di Russell Maliphant, e in ultimo “Bye”( titolo non a caso per il saluto finale) su coreografia di Mats Eke e musiche di Ludwig van Beethoven (Piano Sonata Op.111, Arietta; Musica registrata eseguita da Ivo Pogorelich).

    Ci auguriamo che almeno in quest’occasione il più grande teatro genovese registri l’overbooking come è giusto sia per evento di tale importanza a livello internazionale. (nelle foto: Sylvie Guillem)

    FRANCESCA CAMPONERO

    Internet: http://sylvieguillem.com/

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  • CANNES. ITALIA A BOCCA ASCIUTTA. AUDIARD PALMA D’ORO

    CANNES. 25 MAG. Jacques Audiard con Dheepan vince la Palma d’Oro del 68° Festival di Cannes.

    Dopo aver ricevuto il premio Jacques Audiard ha commentato: “Sono commosso, ringrazio i miei attori senza i quali non ci sarebbe il film e neppure la Pala d’Oro. Ricevere un premio ad opera dei fratelli Coen, è semplicemente straordinario”.

    L’ungherese Laszlo Nemes per Il figlio di Saul vince il Grand Prix speciale della giuria del 68° Festival di Cannes.

    Il regista cinese Hou Hsiao-Xsien per The assassin, vince il premio per la migliore regia del 68° Festival di Cannes.

    Vincent Lindon per la Loi du marchè vince il premio per la migliore interpretazione maschile del 68° Festival di Cannes.

    The Lobster del regista greco Yorgos Lanthimos vince il premio della Giuria del 68° Festival di Cannes.

    Rooney Mara per Carol e Emmanuel Bercot per Mon Roi, ex aequo il premio per la migliore interpretazione femminile del 68° Festival di Cannes.

    Michel Franco per Chronic vince il premio per la migliore sceneggiatura del 68° Festival di Cannes.

    La Tierra y la sombra del colombiano Cesar Augusto Acevedo vince la Camera d’Ordel 68° Festival di Cannes per l’opera prima.

    L’ Italia invece resta a bocca asciutta; il Festival di Cannes 2015 non concede alcun premio per il nostro cinema, nonostante i tre film in concorso: Il racconto dei racconti – Tale of tales di Matteo Garrone, Mia madre di Nanni Moretti e Youth – La giovinezza di Paolo Sorrentino.

    A tale proposito, con un po’ di ironia, i presidenti della giuria Ethan e Joel Coen commentano: “non avevamo premi per tutti”.

    Ora l’appuntamento, anche per l’Italia, è per il prossimo anno. (nella foto © AFP / V. Hache: Jacques Audiard e la sua équipe e la giuria del 68° festival di Cannes). L.B.

    Il Festival di Cannes: http://www.festival-cannes.com

     

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  • SILVAN RICEVERA’ IL NOBEL DELLA MAGIA A LOS ANGELES

    LOS ANGELES. 14 MAG. Silvan riceverà il “nobel” della Magia.

    The Masters Fellowship, ovvero “il mago dei maghi”, gli verrà conferito dall’ Accademia delle Arti Magiche di Hollywood, domenica 17 maggio a Los Angeles.

    E’ la prima volta che tale riconoscimento viene attribuito ad un “mago” europeo. E sarà proprio Silvan, al secolo Aldo Savoldello, che lo riceverà nel corso di una cerimonia alla quale saranno presenti centinaia tra i maghi più famosi del mondo, attori ed esponenti di primo piano della vita americana, tutti pronti a celebrare il collega italiano che ha raggiunto “il massimo successo artistico”.

    Silvan è un mago senza tempo che da sempre fa il mago, artista, applaudito e amato che ha affascinato con le sue magie milioni di persone sulle scene di tutto il mondo.

    Iniziò a interessarsi fin da giovane al mondo della prestidigitazione. A sette anni presentò i suoi primi spettacoli presso l’oratorio Don Bosco di Venezia, sua città natale con il nome di Saghibù, pseudonimo che derivava da Aldo Savoldello, il suo vero nome, da Otello Ghigi, il nome del suo primo maestro, e da Ranieri Bustelli, famoso prestigiatore degli anni trenta.

    Non ancora ventenne, passò al professionismo dopo essere stato battezzato con il nome d’arte Sylvan durante la trasmissione di Enzo Tortora “Primo Applauso” da Silvana Pampanini.

    Dopo decine di spettacoli all’estero e dopo essersi esibito nei più importanti teatri del mondo, Silvan entrò a far parte della RAI negli anni Sessanta.

    La sua popolarità risale ai tempi del programma televisivo “Primo applauso” degli anni ’60, il suo successo maggiore è, però, con “Sim Salabim”, u trasmissione del sabato sera della Rai, in onda dal ’72 all’80.

    Ancora tante le trasmissioni con i giochi di prestigio delle carte nella sigla in “Scala Reale”, oppure con “Buonasera… con Silvan”.

    Silvan è stato per ben sette volte ospite dello show di Ed Sullivan negli Stati Uniti, si è esibito davanti alle più grandi personalità, da Ronald Reagan e a Elisabetta II, e ha ricevuto i riconoscimenti più prestigiosi “per la sua continua popolarità e il suo costante successo”.

    Clicca qui per vedere il video incorporato.

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