Categoria: Economia Italia

  • Moby e CIN, a giugno data per l’adunanza dei creditori

    Moby e CIN, a giugno data per l’adunanza dei creditori

    All’appello mancherebbero solo i commissari della vecchia Tirrenia per completare il salvataggio della Moby

    Ieri, martedì 15 febbraio, il Tribunale di Milano ha comunicato a Moby S.p.a. ed a CIN S.p.a. un provvedimento di differimento dell’adunanza dei creditori.

    A seguito del deposito del nuovo piano che ha raccolto il preventivo consenso del gruppo maggioritario dei creditori finanziari, rispettivamente al 20 e al 27 giugno 2022.

    Fissata la data di giovedì 31 marzo 2022 come termine ultimo per il deposito dell’accordo con Tirrenia in A.S., ultimo creditore dì rilievo mancante al già avviato piano di risanamento, che ha visto le società superare le difficoltà della pandemia, riposizionandosi come leader nei mercati di riferimento.

  • Prezzi -0,1%: nel 2016 Italia in deflazione

    Prezzi -0,1%: nel 2016 Italia in deflazione

    ROMA. 4 GEN. L’Italia, secondo l’Itat, nello scorso anno è risultata in deflazione. E’ la prima volta che succede da quasi sessant’anni. Nel 2016 i prezzi al consumo, secondo i dati provvisori dell’Istat, hanno registrato infatti una variazione negativa dello 0,1% come media d’anno.

    E’ dal 1959, quando la flessione fu pari a -0,4%, da quanto rileva l’istituto di statistica.

  • Lo Stato diventa titolare con oltre il 50% di Mps

    Lo Stato diventa titolare con oltre il 50% di Mps

    ROMA. 22 DIC. La conversione dei bond di Mps sono giunti a 2,447 miliardi di euro, più di un miliardo sono arrivati dai piccoli risparmiatori che hanno investito in questa banca. Però l’offerta delle nuove azioni, che avrebbe dovuto raccogliere altri 2,5 miliardi, non ha raggiunto i risultati attesi ˗ come avevamo scritto nel precedente articolo ˗ perciò l’intervento dello Stato è l’unica soluzione che si prospetta per mantenere l’istituto di credito in vita. Il fondo sovrano del Qatar e i grandi investitori, che ieri non avevamo valutato, non hanno voluto investire altri soldi e si sono ritirati.

    La nuova statalizzazione della banca, prevediamo che si concluderà oggi, quando il consiglio di amministrazione dell’istituto senese, alle ore 14 si riunirà, constatando che non sono stati raccolti i 5 miliardi utili e stabilendo il fallimento del provvedimento per la mancanza di nuovi azionisti. Si prevede che nella serata di oggi potrebbe essere formulato il decreto con il quale il Ministero del Tesoro, cioè lo Stato italiano, diventerà azionista di maggioranza assoluta della banca. Da un attenta lettura dei quotidiani non è ancora chiaro quanti soldi saranno necessari per mettere in sicurezza il Monte dei Paschi di Siena.

    I 20 miliardi messi a disposizione dal governo, come avevamo già notificato ieri, saranno a disposizione per il risanamento dell’istituto di credito. A questo proposito il ministro Pier Carlo Padoan ha dichiarato in Parlamento « Non è possibile fornire valutazioni specifiche sui singoli istituti ˗ ma va assicurato la massima attenzione ˗ alla tutela dei risparmiatori retail, tenendo conto dei margini concessi dalle norme europee in materia di aiuti di Stato e di direttiva bancaria.» Gli impatti sui risparmiatori, che poi sono i più a rischio, ha specificato il ministro saranno «minimizzati o resi inesistenti». Oggi i risparmiatori saranno in fibrillazione anche perché si devono concludere i vari passaggi autorizzativi, tra Bce e Commissione europea sull’intervento statale.

    Il personale MPS, oggi allo sportello, avranno l’increscioso compito di rassicurare i clienti sul futuro della banca, anche perché, aiutati dalla garanzia pubblica per la liquidità monetaria,  l’istituto di credito dovrebbe essere al riparo da ulteriori fughe di depositi. ABov.

  • Senza esclusione di colpi la battaglia Mediaset-Vivendi

    Senza esclusione di colpi la battaglia Mediaset-Vivendi

    MILANO.20 DIC. Nella battaglia legale di Mediaset contro Vivendi viene chiamato in causa, con un esposto, all’Agcom. Ma la media company di Bolloré supera la soglia del 25% del capitale della società italiana, arrivando al 25,75% delle partecipazioni e al 26,77% dei diritti di voto.

    Le due notizie appaiono on line a meno di un‘ora dalla chiusura di Piazza Affari, dove il Biscione ha guadagnato il 23,33% chiudendo a quota 4,44 euro. Un botta e risposta che segna un’ulteriore avanzamento azionario di Bolloré, e dall’altra, lo scontro si inasprisce lungo l’asse Italia-Francia. Mediaset, si legge nel comunicato, “ha deliberato la presentazione di un esposto all’Agcom in cui si segnala l’illegittimità della condotta posta in essere da Vivendi in violazione della disciplina di settore e, in particolare, dell’ art. 43 comma 11 del Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, nonché il possibile ostacolo alle strategie di sviluppo di Mediaset in ragione del collegamento incrociato con Telecom Italia, l’incumbent delle Tlc, determinato dall’iniziativa di Vivendi”.

    Mediaset richiede “interventi anche in via provvisoria e di urgenza” e dalle note si legge “le iniziative legali in corso proseguano secondo i tempi stabiliti”. Il Gruppo televisivo di Cologno Monzese dà rilievo ai “gravi danni subiti dalla Società e da tutti gli azionisti a seguito della mancata esecuzione del contratto vincolante firmato l’8 aprile 2016 con Vivendi” e critica la salita fulminea di Bolloré nel capitale di Mediaset come “un evidente disegno unitario elaborato nel tempo”.

    Il cda “contesta la coerenza delle autonome decisioni di Vivendi di acquisto di azioni Mediaset con la partnership strategica e industriale tra Mediaset e Vivendi disciplinata nel contratto vincolante stipulato l’8 aprile 2016 al quale Vivendi si è resa volontariamente inadempiente”. Da varie fonti di mercato, l’amministratore delegato di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, sarà ascoltato dai funzionari della Consob tra giovedì e venerdì in merito agli accertamenti che la Commissione sta svolgendo nell’ambito della guerra finanziaria tra il colosso francese dei media e Mediaset.

    La parola fine alla querelle Berlusconi – Bolloré sembra molto lontano. ABov

  • Istat, in Italia 1 abitante su 4 a rischio povertà

    Istat, in Italia 1 abitante su 4 a rischio povertà

    Istat, in Italia 1 abitante su 4 a rischio povertà

    ROMA. 6 DIC. Oltre un italiano su quattro, il 28,7% delle persone residenti in Italia, è “a rischio di povertà o esclusione sociale”.  Lo stima l’Istat secondo un’analisi del 2015.

    Si tratta di una quota, secondo l’Istat, “sostanzialmente stabile rispetto al 2014”.

    Il risultato è sintesi di “un aumento degli individui a rischio di povertà (dal 19,4% a 19,9%) e del calo di quelli che vivono in famiglie a bassa intensità lavorativa (dal 12,1% a 11,7%)”.

    Nel 2015 l’Istat stima in 17 milioni 469 mila le persone a rischio povertà o esclusione sociale. Numeri che, scrive l’Istituto, vedono gli obiettivi prefissati dalla Strategia Europea 2020 ancora lontan”.

    Entro il 2020, infatti, l’Italia dovrebbe ridurre gli individui a rischio sotto la soglia dei 12 milioni 882 mila. Oggi la popolazione esposta è invece “superiore di 4 milioni 587 mila unità rispetto al target previsto”.

    Sempre secondo le stime dell’Istat, quasi 1 su 2 ovvero quasi la metà dei residenti nel Mezzogiorno risulta a rischio povertà o esclusione sociale posizionando la percentuale di esposizione nell’Italia meridionale al 46,4%, in rialzo sul 2014 (45,6%) e notevolmente maggiore rispetto alla media nazionale (28,7%).

    In particolare in Sicilia sarebbe del 55,4%, Puglia del 47,8% e Campania del 46,1%.

    Al Centro la soglia si ferma al 24% e al Nord al 17,4%.

    In Italia inoltre la metà delle famiglie residenti può contare su un reddito netto non superiore a 24.190 euro, ovvero a 2.016 euro al mese.

  • Il software coopera con il 3.2 % di Pil all’economia italiana

    Il software coopera con il 3.2 % di Pil all’economia italiana

    GENOVA. 27 NOV. L’apporto del software elaborato e venduto in Italia crea un volume di affari pari a 50,8 miliardi di euro per il 3.2 % del prodotto interno italiano, tra effetti diretti ed indiretti. Questi risultati sono forniti dalla Bsa-The Software Alliance con lo studio “Software: A €910 billion Catalyst for the EU Economy”. Questo settore nel 2014 ha prodotto direttamente 20,3 miliardi di euro di Pil, pari all’1,3% del totale; se sommiamo i suoi effetti complessivi, compresi tra quelli indiretti ed indotti, l’apporto del software si aggira intorno al 3,2% del Pil in Italia, contribuendo all’economia nazionale con un ammontare di circa 50,8 miliardi. Il software ha generato 743.921 posti di lavoro in Italia, pari al 3,3% dell’occupazione totale in Italia.

    Il settore impiega direttamente 289.011 persone e l’indotto altre 454.910”. Per quel che riguarda gli investimenti in R&D (ricerca e sviluppo) si raggiungono gli 864 milioni di euro, il 7,5% della spesa totale in ricerca del settore privato in Italia. L’innovazione digitale guidata dal software e le “Data analytics” portano benefici ad ampi settori dell’economia europea. Ogni attività di qualsiasi azienda e di qualunque comparto della PA dipende dal software per poter diventare più creativa, competitiva ed efficiente. Anche per queste ragioni e questi risultati speriamo che i politici, che dirigono i ministeri della programmazione industriale, pianifichino un quadro normativo che consenta di cogliere le opportunità offerte dal mondo dell’informatica. Oggi esiste un supporto di software e di tecnologie hardware, ad ogni attività lavorativa, che offre svariate opportunità di impiego anche per il futuro. ABov.

  • Per la 17esima volta Costa Crociere premiata da Porthole Cruise

    Per la 17esima volta Costa Crociere premiata da Porthole Cruise

    GENOVA. 10 NOV. Costa Crociere si conferma anche nel 2016 la compagnia preferita dai lettori della rivista Porthole Cruise Magazine, aggiudicandosi il premio per i “Migliori Itinerari nel Mediterraneo” nella diciottesima edizione dei “Porthole Cruise Magazine’s Readers’ Choice Awards”.

    Porthole Cruise Magazine è una delle più autorevoli riviste statunitensi di settore, che pubblica articoli, fotografie, recensioni di navi e tante informazioni e curiosità su itinerari, escursioni e vita di bordo.

    In base alle votazioni di migliaia di lettori e online fan, i “Porthole Cruise Magazine’s Readers’ Choice Awards” premiano ogni anno le migliori compagnie crocieristiche in 54 categorie diverse.

    “Questo premio è un ulteriore riconoscimento del grande successo che riscuotono le nostre crociere nel Mediterraneo. Ci teniamo particolarmente perché il Mediterraneo è la nostra casa, un’area strategica dove da oltre 68 anni continuiamo a proporre innovazioni uniche. Per l’estate 2017 abbiamo già lanciato due nuovi itinerari alla scoperta delle isole greche e di Baleari, Spagna e Sardegna, ideali per chi ama mare, spiagge e divertimento”  – ha affermato Mario Zanetti, Senior Vice President Revenue Management Costa Europe e Costa Asia.

    E’ la diciassettesima volta consecutiva che Costa Crociere viene eletta compagnia preferita nel Mediterraneo dai lettori di Porthole Cruise Magazine.

  • Riconosciuto ad imprenditrici voucher baby sitting

    Riconosciuto ad imprenditrici voucher baby sitting

    IMPERIA. 10 NOV. Buone nuove per tutte le imprenditrici che vedranno ora riconosciuto il diritto a conciliare lavoro e famiglia.

    E’ stato infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministro del Lavoro e del Ministro dell’Economia e Finanze che consente alle imprenditrici artigiane di poter usufruire del voucher baby-sitting.

    Il decreto prevede, infatti, la possibilità per le madri imprenditrici e lavoratrici autonome di richiedere, in sostituzione (anche parziale) del congedo parentale, un contributo per il servizio di baby-sitting o per i servizi per l’infanzia (erogati da soggetti sia pubblici che privati accreditati).

    “Oggi, grazie alla battaglia di Confartigianato, le imprenditrici artigiane conquistano il diritto a coniugare attività d’impresa e impegni familiari, ha commentato Raffaella Rognoni, presidente regionale di Donne Impresa Confartigianato. Si tratta di un risultato davvero importante che riconosce finalmente a tutte le donne lavoratrici che diventano mamme lo stesso valore: fare figli è un bene per tutto il Paese e deve essere un diritto garantito a tutte. Garantito rendendo disponibili quei servizi e quelle condizioni indispensabili per poter liberamente scegliere di lavorare e fare figli”.

    Il decreto, che era stato adottato a fine settembre e ora diviene operativo, segna il superamento di un’incomprensibile disparità di trattamento tra dipendenti e titolari d’impresa. La Confartigianato apprezza che nella prossima legge di bilancio, grazie anche alla propria battaglia, la misura sperimentale prevista lo scorso anno è stata resa strutturale per gli anni 2017 e 2018 incrementando le risorse dai 2 milioni di euro del 2016 ai 10 milioni per ognuno degli anni futuri.

    Inps e il voucher baby sitting: https://www.inps.it/portale/default.aspx?itemdir=8760

  • UE 2017: più fondi per occupazione onorare gli impegni presi

    UE 2017: più fondi per occupazione onorare gli impegni presi

    STRASBURGO. 26 OTT. I Parlamentari EU hanno chiesto più fondi, per aiutare i giovani alla ricerca di un impiego. Sono stati annullati tutti i tagli proposti dal Consiglio nel progetto di bilancio dell’Unione europea per il 2017 e richiesto più fondi per stimolare la crescita economica e per aiutare i Paesi terzi a superare la crisi migratoria. Gli stanziamenti globali per il 2017 sono 160,7 miliardi di euro (+4,1 miliardi di euro rispetto al progetto di bilancio) per gli impegni e 136,7 miliardi di euro (+2,5 miliardi di euro) per i pagamenti.

    « L’UE si trova ad affrontare un numero senza precedenti di sfide diverse. Se vogliamo davvero affrontarle seriamente, abbiamo bisogno di un bilancio dell’UE ben finanziato.» Ha dichiarato Jens Geier, relatore principale della Commissione (S&D, DE). «Quando abbiamo negoziato, nel 2013, il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020, c’erano molti meno rifugiati in arrivo ogni anno in Europa. Ora il numero è ben sopra il milione. Dobbiamo riconoscere che le circostanze sono cambiate. Abbiamo bisogno di una revisione completa del quadro finanziario pluriennale e di un bilancio più ambizioso dell’UE. Il QFP è superato.» La disoccupazione giovanile, purtroppo, è ancora troppo elevata in Europa.

    «Questo è ciò su cui noi insisteremo nei prossimi negoziati con il Consiglio relativi al bilancio per il 2017. – Chiediamo ha aggiunto Indrek Tarand, relatore per le altre sezioni (Verdi/ALE, EE) – un supplemento di 1,5 miliardi di euro da mettere a disposizione per il finanziamento dell’iniziativa per l’occupazione giovanile (YEI), che dovrebbe essere reso possibile attraverso la revisione del QFP.» La risoluzione sulla posizione del Parlamento sul bilancio UE per il 2017 è stata approvata con 446 voti in favore, 184 voti contrari e 60 astensioni.

    Sono stati stanziamenti 1,5 miliardi di euro d’impegno a favore dell’occupazione giovanile e per aiutare i giovani nella ricerca di un lavoro. Nel settore agricolo sono stati stanziati 600 milioni di euro, rispetto al progetto di bilancio, questo per affrontare gli effetti della crisi del settore lattiero-caseario e gli effetti dell’embargo russo sullo stesso settore. Il Parlamento EU ha aumentato la spesa per la cultura e la comunicazione, aumentando i finanziamenti per esempio per il sotto-programma MEDIA di 10.882.000 euro e le azioni multimediali di 13 milioni di euro. ABov.

  • Call center: Regole anti – crisi nella legge di Bilancio

    Call center: Regole anti – crisi nella legge di Bilancio

    ROMA. 25 OTT. Nella legge di bilancio il governo vuole introdurre nuove norme sui call center. Ci sarà un rafforzamento delle sanzioni, la responsabilità dei committenti e si creeranno ammortizzatori sociali. Lo ha annunciato il ministro per lo Sviluppo Economico, Carlo Calenda, durante il convegno dell’Astrid.

    « Mi piacerebbe inserire le nuove norme nel primo decreto utile ma probabilmente – ha spiegato Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico – verranno inserite nella legge di bilancio. Stiamo cercando di capire quale possa essere il metodo più veloce. Abbiamo iniziato un lavoro di controlli a norme vigenti, metteremo  norme per il rafforzamento delle sanzioni, per la responsabilità dei committenti e per gli ammortizzatori sociali. In pendenza – ha precisato Calenda – abbiamo già detto alle società che se dovessimo verificare anomalie, oltre alle sanzioni renderemo pubblici i nomi delle società.»

    I sindacati avvertono a gran voce che 80mila posti di lavoro sono rischio. Due sono i nodi da sciogliere. Il primo: molti hanno i call center all’estero perché il lavoro costa meno. Il secondo: le gare sono al massimo ribasso, in cui vincono le società che non applicano il contratto collettivo che prevede un salario orario di 17 euro lordi. Il ministro Calenda e la viceministra Teresa Bellanova vogliono fare un elenco delle aziende, sia private sia a controllo pubblico, che assegnano appalti a un costo inferiore dei minimi contrattuali, che porta alla successiva delocalizzazione. «Non è un atteggiamento corretto per le aziende – evidenzia Calenda – che devono essere sempre attente alla loro responsabilità sociale.» ABov.