Categoria: Cultura Nuoro

  • Moby e Tirrenia saranno partner di Autunno in Barbagia

    Moby e Tirrenia saranno partner di Autunno in Barbagia

    NUORO. 25 AGO. Moby e Tirrenia anche quest’anno sono partner di Autunno in Barbagia, iniziativa ideata e organizzata dalla Camera di Commercio di Nuoro e dalla Azienda Speciale Aspen, e sostenuta dall’Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio.

    Un circuito meraviglioso, grazie al quale da settembre a dicembre sarà possibile scoprire i centri più caratteristici dell’interno della Sardegna.

    Le due Compagnie del Gruppo Onorato Armatori sostengono ancora una volta questa manifestazione, che come gli altri anni dal 1 settembre al 17 dicembre vedrà in scena tanti eventi dedicati ad arte, storia, folklore, artigianato ed enogastronomia.

    Il circuito comprende 32 paesi della provincia di Nuoro: si parte il 1 settembre con Bitti, e si prosegue nelle settimane successive con Oliena, Dorgali, Sarule, Austis, Orani, Lula, Tonara, Gavoi, Meana Sardo, Onanì, Orgosolo, Lollove, Sorgono, Belvì, Aritzo, Ottana, Desulo, Mamoiada, Nuoro, Tiana, Olzai, Atzara, Ollolai, Orotelli, Gadoni, Teti, Oniferi, Fonni, Ortueri, Orune, Ovodda.

    Moby e Tirrenia daranno visibilità a questo evento tramite i loro canali social, e distribuendo inoltre ai passeggeri materiale promozionale sulla manifestazione, che richiamerà tantissimi visitatori da ogni parte d’Italia e dell’Isola.

    Sulle navi Moby e Tirrenia, con le quali è possibile arrivare in Sardegna con prezzi a partire da 39 euro a persona, la vacanza inizia a bordo grazie ai numerosi servizi offerti: dalla zona dedicata allo shopping alle aree bambini, ma anche i cinema, le sale giochi, le show lounge.

    Tirrenia ha inoltre avviato un’importante operazione di restyling delle navi a partire dalla Sharden e dalla Nuraghes, entrambe operative ogni giorno sulla linea Genova-Porto Torres: la prima riprende sulle fiancate Batman, il supereroe DC per eccellenza. Nella seconda la protagonista è Wonder Woman, una delle più grandi icone dell’universo immaginario dei fumetti.

    La locandina di Autunno in Barbagia
  • Il Carnevale di Sardegna con Pietro Mereu sbarca in America

    Il Carnevale di Sardegna con Pietro Mereu sbarca in America

    Il Carnevale di Sardegna con Pietro Mereu sbarca in America. Ph credit Sara Muggittu

    NUORO. 22 FEB. Sardegna terra antica dove artigianato e passioni si intrecciano ancora con la vita quotidiana testimoni della cultura di quest’isola ancora per molti aspetti avvolta nel mistero.

    Mondo e suggestione che non poteva sfuggire al documentarista Pietro Mereu che, grazie alla creatività e alle relazioni personali coltivate negli anni, durante i giorni del carnevale sarà a lavoro con una troupe americana per un programma televisivo.

    L’intento del lavoro di Pietro Mereu e della Ilex Production con la Mad Dog Films di New York è soprattutto quello di far conoscere la Barbagia e le sue produzioni artigianali nella lontana America. Un lavoro che si manifesta nella sua duplicità tra promozione turistica da una parte e ricerca antropologica culturale dall’altra. Una occasione per mostrare al mondo l’intrinseca ricchezza della terra sarda.

    Un progetto tv a cui collaborano Norma Vally, conduttrice tv di origine italiana, Eli Kabilio di New York e titolare di Mad Dog Films.

    L’idea di Mereu è stata accolta con interesse dalla Film Commission Sardegna ed in particolare da Nevina Satta. La Fondazione, inoltre, ha già finanziato le spese di viaggio per la troupe americana.

    Il progetto del documentarista ogliastrino non poteva che riscontrare un vivo interesse nelle comunità locali, tanto che comuni di Ottana e Mamoiada hanno finanziato il lavoro. Pietro Mereu oltre ad essere un bravo documentarista non ha certo difficoltà a tessere relazioni importanti, così la troupe sarà ospitata gratuitamente grazie al supporto di Luca Atzori di Oliena, presso l’Hotel di Cenceddu Palimodde, mentre la concessionaria Mereu di Nuoro ci fornirà l’auto ufficiale delle riprese.

    Se il programma americano è incentrato sull’artigianato italiano, il regista ha colto l’occasione per rilanciare l’artigianato sardo, con lo scopo di regalare uno spaccato differente ed una visione più colorata e particolare della Sardegna dove tradizione e maestria continuano ad essere una piccola ricchezza tutta da scoprire.

    Queste le parole del documentarista di Lanusei: “Da sardo ho pensato che in un programma sull’artigianato italiano non poteva mancare la rinomata maestria della nostra terra. Non sono nuovo ad accogliere sfide particolari ed in tutti i miei lavori ho sempre tentato di promuovere la nostra regione. Questa collaborazione tra Ilex e Mad Dog Films di New York per me è importantissima oltre che essere una occasione stimolante e creativa.” “

    Desidero ed è doveroso sottolineare che in questa nuova sfida sarò accompagnato da Claudia Curreli e Damiana Senette che con il suo ottimo inglese sarà in video con Norma, così come ringrazio tutti coloro che hanno creduto in questo nuovo progetto e che hanno offerto un contributo economico o semplicemente ospitalità”.

    Un Pilota tv particolare con un mood avventuriero. Non a caso la prima puntata viene girata in Sardegna nel periodo di Carnevale. Un viaggio in Barbagia, tra riti ancestrali e misteriosi, quella Barbagia famosa per le sue antiche tradizioni, per la qualità altissima della vita e delle sue produzioni enograstronomiche.

    Il lavoro di Mereu insieme alla troupe americana non lascia nulla al caso. Segue infatti una rigida programmazione.

    Il viaggio di Norma e della troupe inizia nella bella Mamoiada con la visita al Museo delle Maschere del Mediterraneo tra Mammuthones, Boes e Merdules, mentre non sfugge al progetto il sottile filo rosso che lega il carnevale barbaricino alle espressioni dell’artigianato locale nel contesto dei riti di stagione.

    Il progetto prosegue con la visita al laboratorio  Daniele  Mameli che si occupa sia delle maschere dei Mamuthones che di quelle dei Issohadores. Le riprese faranno un raro focus su tutti gli aspetti legati alla lavorazione della maschera e del costume. Non solo costume ma anche scarpe rigorosamente fatte a mano con il classico cuoio crudo utilizzato dai pastori da tantissimo tempo.

    Dopo Mamoiada è tappa ad Ottana per scoprire insieme all’artista Franco Maritato la sua bottega di maschere. Maritato, pastore artigiano, mostrerà alla troupe americana la genesi della maschera de Su Boe.

    Altro momento in programmazione ci sono anche tappe a Sedilo e Tonara presso altri laboratori artigiani.

    Dopo le giornate carnacialesche Norma sarà a cena da Cenceddu Palimodde ad Oliena, per gustare piatti tipici del noto menù deleddiano. La giornata ad Oliena si concluderà con le danze a cura del gruppo Folk di Oliena ed i noti canti dei Tenores.

  • Un docufilm sui centenari dell’ Ogliastra

    Un docufilm sui centenari dell’ Ogliastra

    Un docufilm sui centenari dell’ Ogliastra
    Un docufilm sui centenari dell’ Ogliastra

    Lanusei 13 febbraio giornata sulla Longenvità. Mereu presenta Il  club dei centenari

    NUORO. 8 FEB. Da anni numerosi scienziati osservano la vita di alcuni paesi d’ Ogliastra.

    Proprio in quell’angolo di Sardegna tra il blu cupo di un Tirreno selvaggio e il verde scuro degli alberi abbarbicati tra dirupi e tacchi si nascone la ricetta della lunga vita.

    Il magico elisir pare si conservi nel DNA di alcune famiglie: dietro la lunga vita si cela un mistero di armonia e chimica antica.

    Luoghi da colori e atmosfere speciali, ottimo cibo, aria leggera sono solo una parte degli ingredienti del misterioso elisir. Una ricette magica, quella che forse si conserva nel DNA di persone nate a Perdasdefogu Villagrande, Arzana, Talana, Urzulei, Villanova e Baunei.

    In quelle aree chiamate zone blu si celerebbe il segreto della lunga vita, di questo si ragionerà a Lanusei il 13 febbraio durante la giornata dedicata alla longevità

    Ed è a Lanusei, cuore della zona blu dell’Ogliastra che verrà proiettato il “Club dei centenari” un documentario di Pietro Mereu.

    Ventisette minuti alla scoperta dell’Ogliastra e del suo popolo, anche Mereu cerca l’elisir di lunga vita ma in modo differente, in modo silenzioso e certo come solo chi è cresciuto tra i tratturi e le gole di quelle campagne aspre sa fare.

    Visti dall’occhio della telecamera del documentarista prendono forma per raccontare emozioni uniche un mix di fattori ambientali e genetici, alimentari e fisici.

    Il documentario è stato anche parte dello spot dell’Ogliastra al l’Expo 2015.

    Un nuovo lavoro per il regista ogliastrino, un ennesimo viaggio tra cultura ed emozioni da conoscere e da scoprire.

    Un documentario realizzato grazie al contributo del Comune di Lanusei di tanti altri professionisti che hanno lavorato al prodotto culturale.

    Un corto creato con la collaborazione di famiglie di Arzana, Villagrande, Talana, Urzulei Villanova e Baunei, realizzato grazie al contributo fattivo di Lanusei e della municipalità tutta che attraverso la figura del sindaco e dell’assessore alla cultura hanno creduto in questo progetto.

    Pietro Mereu racconta le vallate ogliastrine con la sicurezza di chi tra è nato in quella terra magica e speciale, ma anche con l’esperienza di un documentarista attento e curioso, Pietro con la sua troupe riesce a coinvolgere gli over 100 attivi ed attenti, capaci di raccontare le loro esperienze in poche ed efficaci battute.

    Uomini e donne, quelli narrati nei fotogrammi di Mereu che hanno conservato la loro antica genuinità, vivaci e curiosi, attenti e coinvolgenti.

    “Un documentario che mi piacerebbe poter continuare, per farlo è necessario avere dei finanziamenti. Certo, non è più tempo dei Mecenate romani ma, sponsor e finanziatori sono sempre ben accetti sopratutto per continuare questo lavoro importante per tutta l’Ogliastra e non solo. Aspetti peculiari questi che possono interessare e coinvolgere tutta l’Isola.” Dichiara il documentarista

    “Dovremmo essere molto più uniti intorno al tema centenari – precisa Mereu – è un patrimonio, una ricchezza importante sino ad ora utilizzata malissimo. Troppe ostilità tra i paesi ad alta percentuale di centenari bloccano possibili progetti. Bisogna a mio avviso creare ponti e non barriere.

    Con questo documentario ho provato a realizzare un ritratto corale dei nostri centenari, che sono le persone più difficili che io abbia intervistato nella mia vita.  Per intervistare le due nonnine di Urzulei abbiamo dovuto far finta di andare via, e con nessuno davanti hanno cominciato a parlare.”