Categoria: Consumatori

  • Le Iene e il servizio-terremoto sui ticket dei concerti

    Le Iene e il servizio-terremoto sui ticket dei concerti

    MILANO. 10 NOV. E’ un terremoto quello che ha scatenato il nuovo serivizio delle Iene in merito alla vendita e ‘rivendita’ dei biglietti per i concerti.

    In pratica i redattori del telegiornale satirico, dopo la vendita lampo dei biglietti per i Coldplay, si sono dati da fare, hanno vagliato in lungo e in largo la rete trovando alcuni biglietti per i concerti in vendta ad un prezzo esorbitante su portali di ‘reticketing’, quelli di bagarinaggio, per intenderci.

    Per l’occasione sono riusciti ad entrare in contatto con una collaboratrice di uno di questi portali che, candidamente ha spiegato il meccanismo che coinvolgerebbe non solo i concerti, ma anche eventi sportivi.

    I biglietti, secondo quanto spiega la collaboratrice alla Iena Matteo Viviani, verrebbero in minima parte messi in vendita sui circuiti di vendita ufficiale, per esempio Ticket One, mentre l’organizzatore venderebbe direttamente all’operatore di ‘secondary ticketing’ un buon numero di biglietti, biglietti che verrebbero messi in vendita a prezzi stratosferici sui portali di ‘reticketing’.

    Ma la cosa, però, non si fermerebbe qui. Anche questi portali guadagnerebbero solo una percentuale, pari al 10%, con un ritorno del 90% all’organizzatore del concerto.

    A riprova di ciò le Iene sarebbero entrati in possesso di materiale, probabilmente copia di fatture di scambio di tali operazioni, nelle quali fanno bella mostra di sè aziende di primo piano nell’organizzazione di eventi.

    In particolare il servizio delle Iene avrebbe rilevato il coinvolgimento della primaria Live Nation.

    Ciliegina sulla torta è stata l’intervista di un giornalita delle Iene all’Amministratore di Live Nation Roberto De Luca che alle domande dirette e alla vista di documenti di transazioni e percentuali, ha cercato di spiegare la propria posizione, scaricando la colpa direttamente sul cantante o l’artista che richiederebbe maggiori guadagni.

    Anche l’amministratore di Ticket One, Stefano Lionetti, si è trovato in imbarazzo alla vista dei documenti e delle domande.

    Situazione completamente diversa per il fondatore di Barley Arts Promotion, Claudio Trotta. Lui, organizzatore di concerti, da tempo sostiene questi fatti al punto di aver recentemente presentato un esposto.

    Inoltre, scrive Trotta, proprio dopo il servizio delle Iene, “sto verificando insieme ai miei legali se esistano i presupposti per una azione giudiziale collettiva da parte di Assomusica e/o degli Associati che reputino di volerla sottoscrivere e di altre componenti della Filiera della Musica dal Vivo nei confronti di Live Nation per gravi danni di immagine e di credibilità a tutta la categoria”.

    La reazione è stata immediata anche da parte di alcuni artisti, primo fra tutti Vasco Rossi.

    Giamaica management, società che si occupa dei contratti di Vasco Rossi, comunica di avere attualmente sospeso ogni rapporto commerciale con Live Nation.

    Sulla pagina ufficiale Facebook di Vasco Rossi si legge, infatti, nel post ‘Secondary ticket’: “Dopo aver appreso dal servizio televisivo de Le Iene di un possibile coinvolgimento di Live Nation nella rivendita ‘secondaria’ di biglietti per i concerti in Italia, Giamaica management comunica di avere attualmente sospeso ogni rapporto commerciale con Live Nation e si riserva di agire per vie legali essendo totalmente estranea a quanto emerso dal servizio giornalistico. Giamaica ritiene che l’attività di secondary ticketing, altamente speculativa, è da tempo riconosciuta come dannosa non solo per il pubblico ma anche per gli artisti che a loro insaputa e loro malgrado si ritrovano per errore coinvolti.”

    Tiziano Ferro dice di essere “Sconcertato, amareggiato e fortemente indignato”, però mi “E’ stato assicurato e garantito che Live Nation non ha mai, oggi come in passato, immesso miei biglietti sul mercato secondario. Prendo le dovute distanze da chi ha sbagliato, adesso ho solo una priorità questo tour e i miei fan”.

    Dal canto suo Live Nation sul suo sito scrive: “In riferimento al servizio andato in onda ieri sera 8 novembre all’interno del programma televisivo “Le Iene”, Live Nation precisa e puntualizza che le affermazioni contenute nel servizio si riferivano unicamente a pochi Artisti internazionali e che nessuno degli Artisti italiani ha mai chiesto di assegnare biglietti dei loro spettacoli al mercato di vendita secondario. Ugualmente Live Nation garantisce di non aver spontaneamente immesso sul mercato secondario quantitativi di biglietti dei concerti di Tiziano Ferro, Giorgia e Marco Mengoni, attualmente in vendita”.

    Ed ora cosa succederà? L.B.

  • Carrefour ritira lotto La nostra Aranciata della Lurisia

    Carrefour ritira lotto La nostra Aranciata della Lurisia

    MILANO. 8 NOV. Carrefour ha deciso di ritirare dai propri scaffali “La Nostra Aranciata” della Lurisia per un possibile rischio di rottura della bottiglia.

    Si tratta della bottiglia di vetro da 750 ml. Il lotto ritirato è esclusivamente i lotti numero EAN 8032919465108 – 275 ML (lotto 3816) e EAN 8032919465146 – 750 ML (lotto 3916) con scadenza minima di conservazione (TMC) 09/2018.

    Per eventuali informazioni contattare il servizio clienti di acque minerali s.r.l. al numero verde 800-277756 (orario ufficio), oppure tramite e.mail [email protected].

    L’azienda chiede inoltre di aprire la bottiglia con attenzione, svuotare il contenuto e riportarla vuota al punto vendita per il rimborso.

  • Courmayeur, in vendita sul web camere dell’hotel che non c’è

    Courmayeur, in vendita sul web camere dell’hotel che non c’è

    AOSTA. 6 NOV. Hotel che non c’è a Courmayeur, ma è presente virtualmente sul web e il Comune corre ai ripari. “Per non cadere in potenziali truffe prima di prenotare cercate informazioni dirette sul territorio”. Lo ha dichiarato oggi la sindaca di Courmayeur Fabrizia Derriard.

    “Courmayeur piace e attrae – spiega la sindaca in una nota stampa del Comune di Courmayeur – e la domanda di vacanza ai piedi del Monte Bianco cresce di pari passo con l’appeal della località. Ma parallelamente all’attenzione dei potenziali nuovi ospiti, cresce anche quella degli aspiranti truffatori, e di anno in anno è sempre più necessario fare attenzione al fenomeno e intervenire per arginarlo e combatterlo. Tutelare ad ogni livello possibile la qualità dell’esperienza di chi sceglie Courmayeur per le proprie vacanze è un nostro obbiettivo primario e per questo da anni siamo impegnati ad intervenire a ogni livello legalmente percorribile per difendere a priori i potenziali clienti dei nostri operatori”.

    Se negli ultimi anni nel mirino dei furbetti del web era finito principalmente il settore delle locazioni di alloggi, adesso il fenomeno sembra provare ad espandersi anche su quello dell’offerta ricettiv,a anche di nuova concezione. E’ degli ultimi giorni la comparsa in rete e sui social di offerte per vacanze da sogno in una location ricettiva nuova, di imminente inaugurazione, situata direttamente sulle piste da sci: per il Comune si tratta di “un’esca ben congegnata, con tanto di profili social e pagine web costruiti con immagini, contenuti ed un riferimento telefonico che, però, una volta contattato, risulta in grado di dare solo informazioni generiche e l’indicazione di poter accettare solo prenotazioni tramite sito”.

    “Ci possono essere tutti gli elementi di una truffa – ha aggiunto Derriard – in quanto come Amministrazione Comunale possiamo affermare con certezza che per la prossima stagione invernale 2016/2017 non è prevista nessuna apertura di nuovi alberghi sulle piste a Plan Checrouit. Pertanto, a chi volesse prenotare un soggiorno a Courmayeur suggerisco di fare riferimento alle strutture ricettive presenti sul portale di località  – www.courmayeurmontblanc.it – in cui sono censiti e presentati tutti i locali del territorio, con riferimenti e offerte reali e collaudati.

    Nel campo del settore ricettivo, inoltre, un punto di riferimento è sicuramente l’Ufficio Licenze Comunale (0165 831316 – [email protected]) al quale è possibile rivolgersi per  per avere informazioni sulla reale esistenza o meno di una struttura promossa in rete.

    In caso di dubbi, poi, anche come supporto alle azioni preventive già in campo, l’indicazione generale è sempre quella di segnalare comunque le inserzioni sospette alle Forze dell’Ordine operanti sul territorio affinchè possano attivare le dovute indagini e verifiche.

    E se da un lato proprio il mondo dei social sembrerebbe essere quello più esposto alla veloce diffusione di offerte esca, dall’altro proprio qui, paiono esistere alcuni efficienti “meccanismi” che consentono di frenare l’espansione del fenomeno.

    Nelle ultime settimane, per esempio, non sono pochi gli utenti che, insospettiti da alcune proposte fin troppo allettanti, hanno chiesto informazioni a gruppi Facebook direttamente legati alla località, attivando gli stessi  cittadini che hanno saputo individuare rapidamente la circostanza e fatto partire una catena di condivisioni di post di allerta”.

    Le indicazioni per sventare presunte false offerte restano quelle di sempre: l’Arma dei Carabinieri di Courmayeur suggerisce come regola generale quella di evitare i soli contatti via mail. Meglio incontrare di persona i propri interlocutori, possibilmente visitando l’appartamento prima di versare una caparra di acconto. Quando non è possibile il contatto diretto, Internet può essere ancora una soluzione, ma con le dovute precauzioni: sul web talvolta sono presenti inserzioni inaffidabili, di cui non è sicura la fonte.

    Attenzione però a non colpevolizzare la rete: esistono molti portali sicuri per una scelta a distanza. Indubbiamente, affidarsi alle imprese operanti direttamente sul territorio rimane la scelta più sicura. A Courmayeur sono diversi quelli che possono garantire, anche via Internet, un servizio senza sorprese. Altri segnali sospetti possono essere la fretta di chiudere un accordo, ma anche l’indicazione di conto corrente straniero o di un IBAN riferito ad una carta prepagata sono indizi che possono rivelare un interlocutore potenzialmente inaffidabile.

     

     

  • Equitalia, cosa fare per ricalcolare le cartelle

    Equitalia, cosa fare per ricalcolare le cartelle

    ITALIA. 5 NOV. Tutto pronto ad Equitalia per ricalcolare le cartelle esattoriali. C’è tempo fino al 23 gennaio.

    Per aderire alla “definizione agevolata” prevista con la nuova legge di Bilancio, da lundì 7 novembre, saranno disponibili i moduli per la richiesta di adesione ma c’è tempo solo fino al 23 gennaio. Il documento – fa sapere Equitalia – dovrà essere consegnato presso gli sportelli Equitalia oppure inviato, insieme alla copia di un documento di identità, all’indirizzo di posta elettronica (email o pec) riportato sul modulo e anche sul portale della società. Sul modulo di adesione, che ha il codice ‘DA1’ i contribuenti, dopo essersi identificati, devono indicare le cartelle Equitalia (e i relativi ‘carichi’) per le quali chiedono la definizione agevolata, definendo la modalità di pagamento. Sarà possibile fare i versamenti in unica soluzione o dilazionarli in un massimo di quattro rate, l’ultima delle quali va saldata entro il 15 marzo 2018. Nel modulo c’è poi la parte relativa agli eventuali giudizi pendenti, ai quali occorre rinunciare. Equitalia invierà entro il 24 aprile del 2017, come previsto dal decreto, una comunicazione ai contribuenti che hanno aderito alla definizione agevolata in cui sarà indicata la somma dovuta insieme ai relativi bollettini con le date di scadenza dei pagamenti.

    In dettaglio un Vademecum per comprendere quali casi sono inclusi e il link per le info e il modulo : Equitalia_definizione agevolata

    L’art. 6, del D.L. n.193 del 22 ottobre 2016, pubblicato nella G.U. n.249 del 24 ottobre 2016, consente la definizione agevolata dei carichi affidati agli agenti della riscossione negli anni compresi tra il 2000 e il 2015, osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”.

    Il dettato normativo

    Relativamente ai carichi inclusi in ruoli, affidati agli agenti della riscossione negli anni dal 2000 al 2015, i debitori possono estinguere il debito senza corrispondere le sanzioni incluse in tali carichi, gli interessi di mora di cui all’art. 30, c. 1, del D.P.R. n. 602/73, ovvero le sanzioni e le somme aggiuntive di cui all’art. 27, c. 1, del D.Lgs. 26 febbraio 1999, n. 46, provvedendo al pagamento integrale, anche dilazionato, entro il limite massimo di 4 rate, sulle quali sono dovuti gli interessi nella misura di cui all’art. 21, c. 1, del D.P.R. n. 602 del 1973:

    a) delle somme affidate all’agente della riscossione a titolo di capitale e interessi;

    b) di quelle maturate a favore dell’agente della riscossione, ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs. n. 112/1999, a titolo di aggio sulle somme di cui alla lettera a e di rimborso delle spese per le procedure esecutive, nonché di rimborso delle spese di notifica della cartella di pagamento.

    Il comma 2 dispone che, ai fini della definizione, il debitore manifesta all’agente della riscossione la sua volontà di avvalersene, rendendo, apposita dichiarazione, con le modalità e in conformità alla modulistica che lo stesso agente della riscossione pubblica sul proprio sito internet in tale dichiarazione il debitore indica altresì il numero di rate nel quale intende effettuare il pagamento, nonchè la pendenza di giudizi aventi ad oggetto i carichi cui si riferisce la dichiarazione, e assume l’impegno a rinunciare agli stessi giudizi.

    L’agente della riscossione comunica ai debitori che hanno presentato la dichiarazione l’ammontare complessivo delle somme dovute ai fini della definizione, nonchè quello delle singole rate, e il giorno e il mese di scadenza di ciascuna di esse; in ogni caso, la prime due rate sono ciascuna pari ad 1/3 e la terza e la quarta ciascuna pari ad un 1/6 delle somme dovute, la scadenza della terza rata non può superare il 15 dicembre 2017 e la scadenza della quarta rata non può superare il 15 marzo 2018.

    Modalità di pagamento

    Pagamento integrale

    Pagamento rateale

    Le prime 2 rate           1/3 delle somme dovute

    Le ultime 2 rate          1/6 delle somme dovute

    In caso di mancato ovvero di insufficiente o tardivo versamento dell’unica rata ovvero di una rata di quelle in cui è stato dilazionato il pagamento delle somme, la definizione non produce effetti e riprendono a decorrere i termini di prescrizione e decadenza per il recupero dei carichi oggetto della dichiarazione.

    In tal caso, i versamenti effettuati sono acquisiti a titolo di acconto dell’importo complessivamente dovuto a seguito dell’affidamento del carico e non determinano l’estinzione del debito residuo, di cui l’agente della riscossione prosegue l’attività di recupero e il cui pagamento non può essere rateizzato.

    A seguito della presentazione della dichiarazione, sono sospesi i termini di prescrizione e decadenza per il recupero dei carichi che sono oggetto di tale dichiarazione. L’agente della riscossione, relativamente ai carichi definibili non può avviare nuove azioni esecutive ovvero iscrivere nuovi fermi amministrativi e ipoteche, fatti salvi i fermi amministrativi e le ipoteche già iscritti alla data di presentazione della dichiarazione, e non può altresì proseguire le procedure di recupero coattivo precedentemente avviate, a condizione che non si sia ancora tenuto il primo incanto con esito positivo ovvero non sia stata presentata istanza di assegnazione ovvero non sia stato gia’ emesso provvedimento di assegnazione dei crediti pignorati.

    Il pagamento delle somme dovute per la definizione puo’ essere effettuato:

    a) mediante domiciliazione sul conto corrente eventualmente indicato dal debitore nella dichiarazione resa ai sensi del comma 2;

    b) mediante bollettini precompilati, che l’agente della riscossione è tenuto ad allegare alla comunicazione di cui al comma 3, se il debitore non ha richiesto di eseguire il versamento con le modalità previste dalla lettera a del presente comma;

    c) presso gli sportelli dell’agente della riscossione.

    La normativa prevede che la facoltà di definizione può essere esercitata anche dai debitori che hanno già pagato parzialmente, anche a seguito di provvedimenti di dilazione emessi dall’agente della riscossione, le somme dovute relativamente ai carichi indicati e purchè, rispetto ai piani rateali in essere, risultino adempiuti tutti i versamenti con scadenza dall’1 ottobre al 31 dicembre 2016. In tal caso:

    a) si tiene conto esclusivamente degli importi già versati a titolo di capitale e interessi inclusi nei carichi affidati, nonchè, ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs. n. 112/1999, di aggio e di rimborso delle spese per le procedure esecutive e delle spese di notifica della cartella di pagamento;

    b) restano definitivamente acquisite e non sono rimborsabili le somme versate, anche anteriormente alla definizione, a titolo di sanzioni incluse nei carichi affidati, di interessi di dilazione, di interessi di mora e di sanzioni e somme aggiuntive;

    c) il pagamento della prima o unica rata delle somme dovute ai fini della definizione determina, limitatamente ai carichi definibili, la revoca automatica dell’eventuale dilazione ancora in essere precedentemente accordata dall’agente della riscossione.

    La normativa esclude dalla definizione i carichi affidati agli agenti della riscossione recanti:

    a) le risorse proprie tradizionali previste dall’art.2, paragrafo 1, lettere a) e b), della decisione 94/728/CE, Euratom del Consiglio, del 31 ottobre 1994, come riformato dalla decisione 2007/436/CE, Euratom del Consiglio, del 7 giugno 2007, e l’imposta sul valore aggiunto riscossa all’importazione;

    b) le somme dovute a titolo di recupero di aiuti di Stato ai sensi dell’articolo 14 del regolamento CE n. 659/1999;

    c) i crediti derivanti da pronunce di condanna della Corte dei conti;

    d) le multe, le ammende e le sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna;

    e) le sanzioni amministrative per violazioni al Codice della strada.

    La normativa precisa che per le sanzioni relative alle violazioni al Codice della strada, le disposizioni agevolative si applicano limitatamente agli interessi.

    Alle somme occorrenti per aderire alla definizione di cui al comma 1, che sono oggetto di procedura concorsuale, si applica la disciplina dei crediti prededucibili di cui agli articoli 111 e 111-bis del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267.

    Sintesi modalità di pagamento

    Al fine di definire i carichi a ruolo, il contribuente dovrà presentare un’apposita dichiarazione, entro il 23 gennaio 2017, con la quale manifesta la volontà di avvalersi della definizione agevolata.

    Si deve provvedere al pagamento integrale, anche dilazionato, entro il limite massimo di quattro rate, sulle quali sono dovuti gli interessi.

    A sua volta, ricevuta l’istanza, l’agente della riscossione comunica gli importi dovuti.

    A seguito del pagamento delle somme, l’agente della riscossione e’ automaticamente discaricato dell’importo residuo

    Cosa non si paga

    Se il contribuente aderisce a tale procedura non corrisponde le somme dovute a titolo di:

    •          sanzioni;

    •          interessi di mora, previsti dall’art. 30, c. 1 del DPR n. 602 del 1973), che sono gli oneri aggiuntivi che si applicano alle somme da pagare in caso di scadenza dei termini previsti (decorsi inutilmente 60 giorni dalla notifica della cartella/avviso, si applicano giornalmente sulle somme richieste a partire dalla data della notifica e fino alla data del pagamento. A partire dai ruoli consegnati dal 13 luglio 2011, gli interessi di mora non sono più calcolati sulle sanzioni pecuniarie tributarie e sugli altri interessi);

    •          sanzioni e somme aggiuntive dovute sui crediti previdenziali (di cui all’art.27, comma 1, del decreto legislativo 26 febbraio 1999, n. 46).

    Lecce, 05 novembre 2016

  • Ritirata colla Super Glue: lo segnala RAPEX, sistema europeo di allerta

    Ritirata colla Super Glue: lo segnala RAPEX, sistema europeo di allerta

    ROMA. 2 NOV. La rete RAPEX, sistema europeo dedicato al monitoraggio e alla denuncia del commercio di articoli pericolosi, periodicamente segnala ai vari Stati membri dell’Unione Europea quali beni necessitano di un ritiro immediato dal commercio.

    Un’ultima segnalazione riguarda la colla Extra Strong chiamata “Super Glue” (codice a barre: 5901785365375 – Categoria: prodotti chimici) di produzione cinese.

    La colla è contenuta in un tubetto. Il prodotto presenta un rischio chimico a causa dell’alto contenuto di cloroformio (valore misurato: 17,38% in peso) tanto da poter fare pensare a effetti cancerogeni del prodotto.

    Le analisi, infatti, hanno evidenziato un livello superiore al valore-soglia raccomandato. Il cloroformio ad alte dosi causa irritazione della pelle e può nuocere alla salute se inalato o deglutito.

    Il prodotto non è conforme al Regolamento relativo alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e dei composti (CLP), alla Direttiva sui preparati pericolosi (1999/45/CE) ed al Regolamento REACH. e per questo è stato bandito e ritirato dal mercato.

    Nei fatti però ciò non sempre avviene e può accadere che alcuni di questi prodotti vengano banditi solo in alcuni Paesi e continuino ad essere venduti illegalmente in altri o immessi direttamente nel Web attraverso negozi on line per essere smerciati con più facilità.

    Se avete questo prodotto in casa o in qualsiasi esercizio commerciale, il consiglio è quello di non usarlo più.

  • Sui colli di Borutta un monastero da esempio per le aziende

    Sui colli di Borutta un monastero da esempio per le aziende

     Sui colli di Borutta un monastero da esempio per le aziende
    Sui colli di Borutta un monastero da esempio per le aziende

    SASSARI. 30 OTT. C’è un posto in Sardegna dove l’antica regola benedettina, sintetizzata in Ora et Labora, viene praticata quotidianamente.

    Immerso nel verde e nei silenzi dei colli di Borutta, a meno di 50 chilometri da Sassari, un monastero benedettino, San Pietro di Sorres, svela al mondo gli antichi dettami di San Benedetto da Norcia.

    “Ora et Labora” sintetizza una regola di vita, valori comportamentali antichi praticati ancora oggi con dovizia dai monaci, ritmi antichi che possono celare il segreto per diventare un manager vincente.

    Ad una prima riflessione può sembrare originale, ma un manager ha il dovere di strutturare la propria organizzazione con meticolosa precisione, niente di meglio che ispirarsi a quanto Benedetto ed i suoi seguaci ci hanno lasciato.

    Ne aveva già esplicato l’importanza ne “I manager di Dio, management e leadership, attualità della Regola Benedettina” Rocco Meloni, esperto formatore e manager del comparto turistico, oggi trainer in un corso che si svolgerà  a breve (con inizio nel secondo week end di novembre) nel monastero di San Pietro di Sorres. Sullo stesso tema verte un documentario che da qualche settimana Pietro Mereu sta girando presso lo stesso antico e suggestivo monastero.

    Meloni nel suo libro ed ancor di più Mereu nel documentario da lui diretto illustrano il sapere della Regola Benedettina che da sempre è il modello perfetto di management efficace e incisivo, tanto da attraversare i secoli e arrivando sino a noi.

    San Benedetto ed i monaci hanno affrontato crisi economiche, politiche e sociali magistralmente regolando la propria vita attraverso gli antichi precetti medievali.

    Come? Con La Regola, quella che per oggi potrebbe essere applicata nella gestione di una azienda.

    A seguire il primo seminario ci saranno diversi manager di aziende tra le più note del panorama regionale.

    L’importanza della cultura e della spiritualità, il senso del collettivo, la priorità assegnata all’uomo come individuo, la nobiltà del lavoro, che al tempo di San Benedetto era per lo più manuale, possono essere tanto altro: possono portare alla perfezione.

    Del nesso tra “La regola” e il management se ne parla da tempo.

    Un monaco inglese, Padre Dermot, già manager in un’impresa alimentare, e monaco a 46 anni è il primo a trovare nella Regola Benedettina uno strumento idoneo alla formazione dei manager.

    San Benedetto da Norcia potrebbe essere stato il Primo Amministratore Delegato della storia? Perchè no? Indubbiamente San Benedetto era un abile manager capace di gestire monaci e monasteri.

    Azzardando si potrebbe fare un paragone perfetto tra l’organizzazione della vita monastica con quella aziendale, c’è proprio tutto: dall’Abate, (direttore generale in azienda) al decano, (responsabile risorse umane, al cellerario (responsabile del Provveditorato e acquisti).

    Una organizzazione gerarchica perfetta, una macchina capace di affrontare con il giusto spirito e con la giusta forza secoli bui e guerre, la ricetta giusta da applicare ad aziende ed imprese?

    Nel monastero e dal monastero si può apprendere a vivere le ore del giorno in modo organizzato dando giusto tempo a tutto.

    In merito, Rocco Meloni dichiara“Per secoli la regola benedettina è stata il modello di gestione di quei complessi abbaziali che hanno ricoperto l’Europa di centri di potere economico e di influenza culturale capaci di arrestare il degrado derivato dal crollo dell’Impero Romano; anci, avviando la ripresa economica dell’Europa delle campagne che sfocierà nei nuovi Comuni e negli Stati nazionali. La Regola è stata ed è quel dispositivo di precetti, consigli, norme e dettami che ha permesso che ha consentito e consente di conseguire una organizzazione assolutamente imprenditoriale, dove ogni ingranaggio del meccanismo funziona alla perfezione e ogni elemento ha una sua importanza virale ed essenziale.”

    Il monastero: http://www.sanpietrodisorres.net

  • Vaticano, martedì un nuovo documento sulla cremazione

    Vaticano, martedì un nuovo documento sulla cremazione

    VATICANO. 21 OTT. La Congregazione per la Dottrina della Fede ha messo a punto alcune ‘direttive’ per quanto riguarda la sepoltura dei defunti e la conservazione delle ceneri in caso di cremazione.

    Il documento, dal titolo ‘Ad resurgendum cum Christi’, verrà reso noto – spiegano al Vaticano, martedì 25 ottobre.

    A presentarlo il cardinale Gerhard Mueller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede; P. Serge-Thomas Bonino, Segretario della Commissione Teologica Internazionale e mons. Angel Rodríguez Luno, Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede.

  • Telepass multato da Antitrust per il canone doppio senza consenso

    Telepass multato da Antitrust per il canone doppio senza consenso

    ROMA. 20 OTT. L’Antitrust ha elevato una multa da 200mila euro a Telepass per avere attivato il nuovo servizio di assistenza Opzione Premium sull’intera viabilità stradale, raddoppiando il canone, senza richiedere preventivamente il consenso dei consumatori.

    Lo annuncia una nota dell’Autorità precisando che la sanzione irrogata ha tenuto conto del fatto che Telepass, a partire da dicembre, attuerà un meccanismo di opt-in, tale da permettere una scelta consapevole dei consumatori circa l’attivazione del nuovo servizio.

  • Costa Crociere sostiene ‘Pink is good’ della Fondazione Veronesi

    Costa Crociere sostiene ‘Pink is good’ della Fondazione Veronesi

    GENOVA. 10 OTT. In occasione del mese della prevenzione del tumore al seno, Costa Crociere annuncia l’inizio di una serie di attività di sensibilizzazione, che si svolgeranno a partire dal 10 ottobre, sino alla fine del mese, sulle navi della sua flotta presenti nel Mediterraneo.

    Le iniziative sosterranno il progetto “Pink is Good” della Fondazione Umberto Veronesi, da sempre impegnata nella lotta contro questa patologia.

    Grazie all’attività di raccolta fondi promossa da Costa, gli ospiti in crociera potranno contribuire attivamente al finanziamento di una borsa di ricerca da destinare a una giovane e meritevole ricercatrice italiana.

    Questa iniziativa sarà accompagnata in parallelo da una campagna di informazione a bordo, con l’obiettivo di far conoscere la missione e i valori di “Pink is Good”, il progetto della Fondazione Umberto Veronesi che si pone come obiettivo di sconfiggere definitivamente il tumore al seno, promuovendo la prevenzione e supportando ogni anno il lavoro di numerosi ricercatori.

    “Grazie a partner illuminati come Costa Crociere è possibile sostenere sempre più ricercatori meritevoli e che hanno deciso di dedicare la propria vita allo studio e alla cura del tumore al seno, che ogni anno in Italia colpisce oltre 48.000 donne. Sostenere la ricerca scientifica della Fondazione Umberto Veronesi significa anche e soprattutto creare una nuova generazione di scienziati di altissimo profilo.” A dirlo è la Dott.ssa Monica Ramaioli, Direttore Generale della Fondazione Umberto Veronesi.

    “Siamo davvero orgogliosi di sostenere la campagna ‘Pink is Good’.

    Saranno 9 in totale le navi della nostra flotta coinvolte in questa iniziativa. L’obiettivo è da una parte contribuire significativamente all’opera di informazione portata avanti dalla Fondazione; dall’altra dare un sostegno concreto alla ricerca, devolvendo interamente alla Fondazione il ricavato delle attività previste a bordo per il mese di ottobre”, afferma Stefania Lallai,  Sustainability and External Relations Director di Costa Crociere.

    Sarà il rosa, simbolo della campagna, il colore che tingerà l’atmosfera delle navi Costa coinvolte nel progetto, a bordo delle quali verrà promossa la “giornata Pink”. In questa occasione gli ospiti potranno contribuire in prima persona alla ricerca, acquistando ad esempio i gustosi cocktail rosa in versione analcolica o la maschera rosa, per partecipare alla “Notte in Maschera”. La compagnia organizzerà inoltre una speciale maratona sul ponte esterno delle navi, e i partecipanti potranno concretizzare il loro sostegno alla Fondazione acquistando a bordo le pettorine da gara. Infine, durante gli eventi “Pink” di bordo saranno scattate foto ricordo, stampate con una cornice rosa,  che si potranno successivamente acquistare per supportare la ricerca scientifica.

    Il mese della prevenzione sarà inoltre l’occasione per informare gli ospiti Costa sui temi legati alla lotta al tumore al seno: un video trasmesso in cabina presenterà agli ospiti i dettagli della campagna “Pink is Good”, accompagnato da materiale d’approfondimento e da un programma di appuntamenti “rosa” consultabile sul diario di bordo. Grazie all’impegno di Costa, gli ospiti verranno anche coinvolti in attività di disegno e pittura finalizzate alla diffusione dei messaggi e dei valori che guidano l’intero progetto “Pink is Good”.

  • Greenpeace, in tutta Italia i volontari per un consumo responsabile del pesce

    GENOVA. 1 OTT. Oggi, in 18 italiane, volontari di Greenpeace hanno animato dei flash mob per sensibilizzare i cittadini sul consumo di prodotti ittici pescati con metodi sostenibili.

    A Genova alcuni volontari del gruppo locale hanno effettuato un volantinaggio nelle vie del centro città per sollevare l’attenzione sul declino delle risorse ittiche e invitare all’acquisto responsabile.

    Il Mediterraneo versa infatti in uno stato drammatico, con oltre il 90 per cento delle specie ittiche commerciali pescate eccessivamente.

    Per invertire la rotta è necessario dare maggior valore a una risorsa preziosa come il pesce, ridurne il consumo ed essere più attenti e responsabili quando si va a fare la spesa.

    Secondo un sondaggio sul consumo di prodotti ittici commissionato da Greenpeace, in Italia ben il 77 per cento degli intervistati ha dichiarato di essere disposto a pagare di più il pesce pur di avere garanzie sulla sua sostenibilità e il 91 per cento è pronto a modificare le proprie abitudini alimentari per ridurre lo sfruttamento eccessivo delle risorse ittiche e tutelare il mare.

    «Se adeguatamente informati e sensibilizzati sull’importanza di acquistare pesce in modo responsabile, i consumatori possono spostare il mercato verso forme più sostenibili di consumo», dichiara Serena Maso, Campagna Mare di Greenpeace Italia. «È ora che i rivenditori, dalla grande distribuzione alle piccole pescherie di quartiere, soddisfino le richieste dei consumatori e promuovano, come fanno per tanti altri prodotti alimentari e non, le filiere sostenibili anche per il pesce, valorizzando la pesca artigianale e sensibilizzando i consumatori»

    Per dare ai consumatori un utile strumento per una scelta responsabile, Greenpeace ha lanciato il sito http://fishfinder.greenpeace.it/ su cui è possibile trovare consigli e suggerimenti sui metodi di pesca sostenibile, sulla stagionalità delle specie, sulle informazioni che devono essere riportate per legge sulle etichette dei punti vendita. È possibile inoltre recensire rivenditori, pescherie, supermercati proprio secondo il criterio della trasparenza e della completezza delle informazioni in etichetta.