Categoria: Consumatori Italia

  • Da Moby e Tirrenia uno sconto per l’Acquario di Cala Gonone

    Da Moby e Tirrenia uno sconto per l’Acquario di Cala Gonone

    Per chi sceglie Moby e Tirrenia, la vacanza inizia già dal viaggio, con servizi di bordo unici e l’assoluta sicurezza, certificata quest’anno anche dalla figura del “care manager”, che vigila sul mantenimento delle distanze e su tutti gli aspetti del viaggio,assicurando assistenza ai passeggeri dal momento dell’imbarco a quello dello sbarco.

    Proprio a bordo è possibile pianificare la vacanza e le escursioni durante la permanenza in Sardegna ancora prima di partire o appena giunti a destinazione sull’isola.

    Moby Wonder

    Moby e Tirrenia continuano con la loro politica di marketing territoriale per valorizzare sempre più il territorio, le bellezze e le attrazioni turistiche della Sardegna e in questo quadro hanno siglato un accordo con una struttura d’eccellenza come l’Acquario di Cala Gonone.

    L’Acquario di Cala Gonone, infatti riserva il 20% di sconto su tutte le tariffe ai visitatori che sceglieranno di arrivare in Sardegna viaggiando con le due compagnie del Gruppo Onorato Armatori.

    L’Acquario di Cala Gonone, che il 10 luglio 2020 ha festeggiato il decimo anniversario di attività, è una struttura moderna, dalle linee pulite, perfettamente inserita nel paesaggio grazie alla scelta dei materiali lapidei locali e ad un progetto firmato da architetti di fama internazionale.

    Il percorso espositivo, composto da 25 vasche, per un totale di circa 450.000 litri d’acqua, con oltre 300 specie marine e d’acqua dolce ospitate, ha come obiettivo la conoscenza dei diversi ecosistemi acquatici e la sensibilizzazione sui temi della salvaguardia dell’ambiente.

    Dopo il periodo primaverile di chiusura forzata, dovuta alla pandemia, l’Acquario ha riaperto al pubblico in totale sicurezza e nel pieno rispetto delle normative di contrasto al Covid-19.

    E le novità di quest’anno creano tutti i presupposti per una ripresa alla grande della stagione: la tartaruga alligatore, da poco ospitata in struttura e il rientro nella grande vasca pelagica di Ugo Il Tartarugo, l’esemplare di Caretta caretta cieco arrivato in Acquario nel 2014.

    La temibile tartaruga alligatore è un animale con una storia difficile alle spalle.

    E’ stata esposta per anni al pubblico in una struttura priva delle necessarie autorizzazioni e poi tenuta in custodia per 6 anni dal CREeS di Oristano, il cui staff se ne è preso cura.

    Ora l’Acquario l’ha accolta ricreando per lei un habitat adeguato alle sue esigenze.

    Ugo il tartarugo è un esemplare di Caretta caretta, diventato cieco in seguito ad uno spiaggiamento dovuto, probabilmente, ad ingestione di rifiuti. Ospitato dal 2014 nella grande vasca pelagica dell’Acquario, era stato spostato per alcuni mesi nello stabulario della struttura, per delle cure dovute ad un’infezione polmonare. Pochi giorni fa, in seguito alla sua guarigione, è stato reintrodotto nuovamente nella grande vasca del mare aperto, per la gioia dei tanti followers che hanno seguito passo passo il cammino di guarigione di Ugo.

    L’Acquario di Cala Gonone è anche giardino zoologico, per questo motivo, da settembre 2017 ospita un esemplare di Vulpes vulpes ichnusae, affidato allo staff dell’Acquario su decisione del Ministero dell’Ambiente e della Regione Sardegna. La dolcissima volpina Rosa Fumetta, conosciuta per essere stata salvata dal Corpo Forestale durante un incendio boschivo ad Oristano, curata dalla dottoressa Pais nella Clinica Veterinaria Due Mari, è un’ambasciatrice delle vittime da incendio boschivo e contribuisce a sensibilizzare il visitatore su questo grave tema.

    Per ammirare tutte queste meraviglie tutti i visitatori che presenteranno un biglietto di viaggio MOBY e Tirrenia, emesso fra il primo giugno e il 30 settembre 2020, per le rotte da e per la Sardegna, potranno usufruire di uno sconto del 20% su tutte le tariffe d’ingresso all’Acquario.

  • Dall’Italia in Sardegna con il traghetto

    Dall’Italia in Sardegna con il traghetto

    Sono molti i turisti che oggi preferiscono arrivare in Sardegna con l’aereo. Non è sempre la scelta migliore, anche perché una vacanza in Sardegna perde gran parte del proprio fascino quando diventa “stanziale”. Meglio quindi arrivare da Genova in Sardegna con il traghetto, o anche da altri porti italiani. Sulla nave si può comodamente trasportare il proprio automezzo, per poi utilizzarlo per spostarsi durante la vacanza sull’isola.

    Come e dove prendere il traghetto

    Come tutti ben sanno, sono numerosi i turisti che ogni anno arrivano in Sardegna, soprattutto durante la bella stagione. Per poter salpare con un traghetto è quindi importante prenotare con largo anticipo; può capitare di arrivare “all’ultimo minuto” e di trovare posto a bordo, ma è meglio non rischiare, anche perché, soprattutto in estate, può capitare che per giorni interi partano traghetti completamente pieni. Si possono tranquillamente trovare in internet dei siti che consentono di visualizzare l’intera offerta di traghetti disponibili dai principali parti italiani, in modo da trovare l’orario migliore possibile e valutare costi e tempistiche. I traghetti per la Sardegna dall’Italia partono da Genova, ma anche da Civitavecchia, Livorno, Napoli e attraccano nei principali porti dell’isola.

    Quanto costa

    Non è possibile indicare un prezzo medio per il viaggio dall’Italia alla Sardegna in traghetto, perché le variabili sono moltissime. Il costo infatti cambia a seconda dell’orario in cui si parte: in genere è inferiore al mattino, aumenta avvicinandosi alla sera o comunque agli orari considerati i migliori possibili. Inoltre c’è chi viaggia con il semplice posto ponte, chi invece preferisce avere una cabina in cui riposare, magari verso l’esterno della nave, quindi con una buona visuale del cielo e del mare. In più il prezzo del biglietto viene considerato anche valutando le dimensioni dell’automezzo con cui si viaggia, sarà quindi un po’ più basso per chi guida una piccola utilitaria, più alto per chi vuole fare la traversata con un grande camper.

    Il porto e la partenza

    Il viaggio in traghetto dall’Italia alla Sardegna dura dalle circa 8 ore, fino a oltre le 12 ore. Per evitare di “sprecare” un intero giorno di vacanza, la gran parte dei turisti preferiscono partire la sera, in modo da riposare durante tutto il viaggio e arrivare al mattino all’attracco. Prima di organizzarsi e prenotare il biglietto conviene ricordare che per imbarcare l’autovettura sul traghetto è necessario arrivare al porto con almeno 2 ore di anticipo, perché il carico delle automobili è lungo e laborioso, per consentire di distribuire al meglio il carico nella stiva. Chi viaggia con animali domestici deve verificare che sulla nave con cui sta per viaggiare siano ammessi; inoltre gli animali devono seguire dei precisi regolamenti, come ad esempio l’utilizzo della museruola per i cani e del trasportino per i gatti. Durante il viaggio non è possibile scendere in stiva, quindi gli animali dovranno essere trasportati dai rispettivi proprietari. I bagagli possono essere lasciati in macchina, ma molti preferiscono portarli in cabina o consegnarli all’equipaggio in modo che se ne prenda cura fino all’arrivo.

  • Codacons, nel 2017 stangata da 986 euro a famiglia

    Codacons, nel 2017 stangata da 986 euro a famiglia

    ROMA. 28 DIC. Nel corso del 2017 gli italiani si prenderanno una stangata di circa 986 euro a famiglia per gli aumenti dei prezzi e delle tariffe.

    Ad affermarlo è il Codacons secondo il quale l’anno prossimo ci sarà una ripresa dei prezzi al dettaglio, rimasti fermi nel corso dell’intero 2016.

    “La crescita dei listini determinerà, esclusi gli alimentari – precisa il Codacons – una maggiore spesa pari a 302 euro a famiglia, mentre per gli alimentari occorrerà mettere in conto 193 euro in più.

    Aumenti anche nel settore della ristorazione (+28 euro). Per i trasporti (aerei, treni, taxi, mezzi pubblici, traghetti) un nucleo familiare tipo dovrà affrontare una maggiore spesa pari a 64 euro, mentre viaggiare sulle autostrade comporterà un aggravio medio di 35 euro con i gestori autostradali che hanno già presentato al Ministero dei trasporti le richieste di aumento delle tariffe per il 2017.

    Per i servizi bancari si spenderanno 16 euro in più rispetto allo scorso anno, 7 euro aggiuntivi per i servizi postali.
    Torneranno a crescere anche le tariffe Rc auto, e assicurare una automobile costerà mediamente 10 euro in più.

    Il Codacons prevede rincari anche nel settore energetico causato anche da un rialzo del petroliocon le bollette (luce e gas +29 euro) e i rifornimenti di carburante (+175 euro).

    Costerà meno il canone Rai, che scende da 100 euro a 90 euro, mentre per scuole, mense, libri ed istruzione in generale la spesa media di un nucleo familiare salirà di 45 euro.

    Leggeri incrementi sono previsti anche per le spese sanitarie con 37 euro in più.

  • Cassazione, non si deve comunicare chi guidava se la notifica non è immediata

    Cassazione, non si deve comunicare chi guidava se la notifica non è immediata

    ROMA. 28 DIC. Se l’amministrazione non notifica in modo tempestivo al proprietario del veicolo il verbale per l’infrazione al codice della strada non può poi multarlo perché non ha comunicato alle autorità chi era al volante dell’auto al momento della violazione addebitata, ad esempio l’eccesso di velocità rilevato da strumenti di accertamento elettronico.

    Tale principio emerge dall’ordinanza 26964/16, pubblicata il 23 dicembre dalla sesta sezione civile della Suprema Corte.

    E’ stato, infatti, accolto il ricorso dell’automobilista con lo stop all’ordinanza-ingiunzione notificatagli dalla prefettura per la violazione dell’articolo 126 bis Cds, la disposizione sulla patente a punti che in caso d’inosservanza prevede una sanzione da 284 a 1.133 euro.

    E ciò perché l’ente impositore, ad esempio il Comune, può pretendere che il proprietario del veicolo renda note le generalità del trasgressore soltanto quando notifica in modo tempestivo il verbale di accertamento dell’infrazione sottesa: va infatti dato rilievo «al ridottissimo scarto temporale tra lo spirare del termine di cui all’articolo 201 Cds e la notifica effettiva». Diversamente, come riconoscono gli stessi “Ermellini”, non si può esigere che il titolare del veicolo ricordi chi fosse alla guida dell’auto il giorno in cui la macchina è stata multata.

  • MPS, risparmiatori non dormono notti tranquille

    MPS, risparmiatori non dormono notti tranquille

    ROMA. 21 DIC. Il governo Gentiloni incassa il via libera di Camera e Senato al “Salvarisparmio”, cioè si spenderanno 20 miliardi di euro per interventi sul sistema bancario italiano.

    Le due Camere, concordi, hanno votato per questo accredito che si andrà a sommare al già alto debito pubblico italiano. Con la votazione favorevole al finanziamento, il titolo del Monte dei Paschi di Siena che, in mattinata, aveva toccato nuovi minimi storici, ha recuperato terreno. Sono attesi in serata i risultati della nuova offerta di conversione agli obbligazionisti retail. Ma lo Stato ha gli strumenti per intervenire?

    Potrebbe nascere una nuova soluzione, cioè un salvataggio tutto a carico di azionisti, obbligazionisti e correntisti. A questo punto sono in molti a chiedersi: chi rischia di più in questo momento? Quali saranno gli scenari dei prossimi giorni e mesi?

    Possiamo dare alcune indicazioni su questo scenario per nulla rassicurante: chi ha una cassetta di sicurezza o è titolari di conto titoli, non corre alcun rischio perché la banca svolge solo il ruolo di custode dei beni o degli investimenti.

    Possiamo dire che titolari di conto corrente sono gli ultimi ad essere coinvolti e lo sarebbero solo nel in cui caso si applicasse il “ bail-in ”, cioè  chi ha depositi sopra i 100 mila euro e, solo per la parte superiore a quella soglia, può rischiare delle perdite.

    Il patrimonio dei fondi è separato da quello dell’istituto, mentre, nel secondo caso, la banca ha solo una delega per la gestione. Non c’è quindi alcun rischio. Qui però le informazioni che possiamo dare sono più preoccupanti e variano anche nel breve periodo.

    Gli obbligazionisti subordinati della banca MPS, tra i titolari di bond, sono invece i clienti più a rischio di perdite. Nel caso in cui la banca dovesse ottenere il salvataggio privato chi convertirà si troverà in mano titoli Mps, esponendosi così alle incertezze sul rilancio della banca, mentre chi non convertirà conserverà le proprie obbligazioni e verrà rimborsato a scadenza.

    Se però, le conversioni fossero più del dovuto risicate, Mps potrebbe non trovare i 5 miliardi necessari per evitare l’intervento dello Stato con il conseguente “burden sarin”. In tal caso i bond subordinati verrebbero convertiti in azioni, purtroppo forzatamente, ma a un rapporto di cambio inferiore a quello offerto dalla banca che darà azioni per un controvalore compreso tra l’85% e il 100% del valore nominale dei bond. Qui c’è il dilemma tra conversione e non conversione di cui sono prigionieri gli obbligazionisti. In caso di “burden sarin” i 40 mila piccoli risparmiatori che hanno sottoscritto oltre 2 miliardi di bond subordinati Mps possono anche sperare in un recupero perdite da parte dello Stato, che dovrà però essere compatibile con le regole europee, ad esempio provando che c’è stato un caso di vendita inadeguata a soggetti che non erano in grado di capire i rischi dei titoli che andavano ad acquistare. Antonio Bovetti

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  • Dieselgate, in Italia si va verso una class action con l’APDEF

    Dieselgate, in Italia si va verso una class action con l’APDEF

    GENOVA. 1 DIC. Ieri sera all’Hotel Savoia si è tenuto un incontro ad opera di APDEF, l’Associazione Europea per la Difesa dei Diritti dei Consumatori finalizzato ad informare ed aiutare le vittime del “dieselgate”, lo scandalo delle emissioni truccate, che coinvolge oltre 700.000 proprietari di auto in tutta Italia.

    Mentre negli Stati Uniti la querelle avanza spedita dopo l’accordo da 14,7 miliardi di dollari con le autorità governative, in Europa si procede a rilento. Infatti su un totale di circa 8,5 milioni di vetture solo il 10% è stato richiamato per la riparazione e in Italia le cose non vanno di certo meglio. L’Antitrust ha sanzionato il costruttore tedesco per soli 5 milioni di euro, mentre il primo rapporto del Ministero delle Infrastrutture non ha chiarito definitivamente la presenza o meno dei dispositivi illegali sulle auto analizzate.

    Durante l’incontro, il Presidente e fondatore di APDEF , l’avv. Francesc G. Rafanell, l’avv. Irena Saba, responsabile APDEF Italia e l’avv. Valentina Lugarà referente APDEF Genova hanno spiegato ai consumatori genovesi quali siano le “armi” in loro possesso per potersi rivalere sul costruttore tedesco in sede civile e penale, illustrando oltre alle azioni singole attuabili, l’adozione della class action:

    “Le possibilità concrete di poter ottenere un risarcimento non mancano – commenta Francesc Garcia Rafanell, presidente e fondatore di APDEF – infatti, abbiamo ottenuto, lo scorso ottobre, una vittoria storica a Valladolid, in Spagna: il giudice ha condannato VW a pagare, a un nostro assistito, un risarcimento pari al 10% del valore del veicolo al momento dell’acquisto, per la precisione 5.006 euro, più le spese giudiziarie. Questa è una sentenza storica che apre un precedente molto importante anche per l’Italia”.

    “Ovviamente oltre alla domanda di risarcimento danni – continua Rafanell – si può scegliere di sostituire il veicolo o si può richiedere l’annullamento e/o la risoluzione dell’acquisto dell’auto, questo comporta la restituzione della stessa da parte del proprietario, che riceverà in cambio l’importo in denaro corrispondente, ma sarà risarcito anche del valore affettivo, nonché degli interessi legali.”

    “In aggiunta alle possibilità di indennizzo con azioni singole stiamo valutando – spiega Francesc Garcia Rafanell, presidente e fondatore di APDEF – un’ulteriore soluzione che tenga in considerazione la class action. Infatti, riunendo un grande numero di iscritti, si riescono ad abbassare i costi i istruttoria fino a soli 100 euro e, come è avvenuto in Spagna e Francia, la stessa Volkswagen è più propensa ad ascoltarci. Chiediamo per questo la massima partecipazione alle nostre riunioni, così da essere sempre di più e sempre più forti nei confronti dell’azienda”.

    “In ultimo raccomandiamo a tutti i proprietari dei veicoli coinvolti di non portare assolutamente l’auto a far riparare, la sostituzione del software, infatti – conclude l’avv. Rafanell – potrebbe portare a un malfunzionamento della vettura.”

    Maggiori informazioni si possono avere contattando il numero unico nazionale + 39 3917547650 o scrivendo all’indirizzo email: [email protected].

  • Cassazione respinge come inammissibile ricorso Codacons contro referendum

    Cassazione respinge come inammissibile ricorso Codacons contro referendum

    ROMA. 28 NOV. Le Sezioni unite della Cassazione hanno respinto come inammissibile il ricorso del Codacons contro il quesito referendario e l’ordinanza dell’Ufficio centrale per il referendum.

    Tale ordinanza – hanno stabilito le Sezioni unite – non ha natura di atto giurisdizionale e quindi non può essere impugnata per via giurisdizionale, “men che mai dinanzi alla corte di Cassazione” di cui l’Ufficio per il referendum “costituisce un’articolazione interna”, si legge nella sentenza.

    La Corte costituzionale ha convocato una camera di consiglio straordinaria per esaminare un’istanza proveniente sempre dal Codacons e relativa al referendum.

    Il Codacons chiede di sollevare un conflitto d’attribuzione di fronte alla Consulta tra l’Ufficio centrale per il referendum presso la Cassazione e i cittadini elettori rappresentati dal Codacons.

    La Consulta deve ora verificare in via urgente se il conflitto sia ammissibile.

  • Vetro nello stracchino Granarolo, ritirato dai market lotto Z6326Y

    Vetro nello stracchino Granarolo, ritirato dai market lotto Z6326Y

    BOLOGNA. 28 NOV. Per la presenza di pezzi di vetro nello stracchino cremoso Granarolo Auchan e Simply hanno richiamato le confezioni da 170 grammi che fanno parte del lotto numero Z6326Y e con scadenza minima dell’11 dicembre 2016 prodotto da Granarolo S.p.A. di Bologna.

    Le catene della grande distribuzione raccomandano ai clienti di non consumare il prodotto di tale lotto e di riportare al punto vendita per il cambio o il rimborso.

    Tutti gli altri prodotti Granarolo presenti sugli scaffali si possono consumare tranquillamente.

    Non si sa quali altre catene di supermercati sono interessate.

  • Presunte Sim false, Telecom Italia assolta

    Presunte Sim false, Telecom Italia assolta

    MILANO. 26 NOV. Telecom Italia e 75 persone sono state assolte dai giudici del Tribunale di Milano “per non aver commesso il fatto”, nell’ambito del processo su una presunta truffa sulle sim card tra il 2007 e il 2009. Tra i 75 assolti, in buona parte sono ex-dipendenti Telecom e gestori di punti vendita Tim erano stati rinviati a giudizio assieme alla società nel 2014.

    Nell’accusa si dichiarava che oltre 500mila schede sim sarebbero state false perché intestate a persone inesistenti o inconsapevoli. Perciò le accuse erano di associazione a delinquere (solo per i dipendenti Telecom), finalizzata alla ricettazione di schede sim e documenti d’identità (intestati a persone mai esistite o inconsapevoli) e falso in relazione, oltre agli stessi documenti di identità, ai contratti di attivazione delle schede e alle dichiarazioni di liberatoria per il trattamento dei dati personali.

    Gli ex dipendenti Telecom, secondo la ricostruzione di inquirenti e investigatori, avrebbero preso accordi con i gestori dei punti vendita incriminati per permettere la compilazione di falsi contratti e, quindi, attivare illecitamente la scheda sim. I primi avrebbero ottenuto bonus e incentivi per via dell’incremento di schede messe in circolazione, e i dealer il guadagno sul prezzo lievitato per il “servizio” aggiuntivo offerto.

    Telecom era stata indagata per non avere adottato modelli di prevenzione dei reati da parte dei responsabili del canale etnico e per non avere vigilato sulla correttezza del lavoro dei dipendenti. Un impianto accusatorio, quello sostenuto dalla Procura, che non ha retto al giudizio del Tribunale milanese.

    Il colosso tlc, che si era costituita anche parte civile nel procedimento, era stata rinviata a giudizio in base alla legge 231 sulla responsabilità delle aziende per i reati commessi dai propri dipendenti. La procura, nella richiesta di rinvio a giudizio, stimava 130 milioni di euro di profitti illeciti per la società e un ammontare di 503.663 schede fasulle. ABov

  • Ecco i contatori intelligenti: più servizi ma i costi salgono

    Ecco i contatori intelligenti: più servizi ma i costi salgono

    ROMA. 16 NOV. Enel sta per sostituire 33 milioni di contatori elettrici. I nuovi contatori, in sostituzione di quelli installati dal 2001 in poi, saranno cambiati a partire dal 2017 per adeguarci alle ultime tecnologie (2G, seconda generazione) e velocizzare i controlli da parte dell’utente.

    Non si tratta di un intervento di pura manutenzione, anche se Enel dice che questi contatori sono giunti al termine della loro vita utile, ci sono difatti specifici motivi per i quali si procederà al cambio. Nel fare i lavori di sostituzione l’Enel poserà anche i cavi di comunicazione per attuare il progetto di portare la banda ultralarga, su fibra ottica in ogni abitazione, poi le varie compagnie di telecomunicazione provvederanno a fornire il servizio nelle città italiane, che cablate.

    Le nuove tariffe previste insieme all’attivazione dei nuovi contatori, nell’aumentare i costi fissi e diminuire i costi del consumo, potrebbero svantaggiare di fatto chi consuma di meno e favorire chi invece ha un consumo maggiore. Dal 2018, inoltre, scomparirà la tariffa di maggior tutela, le persone potranno dunque scegliere liberamente tra le offerte messe a disposizione dai vari operatori.

    Inoltre, questo sarà il costo più criticato dal consumatore, l’installazione del nuovo contatore sarà a carico del consumatore, benché si tratti di un processo obbligatorio. Se non saranno cambiate le normative in questi mesi, il prezzo dell’installazione verrà aggiunto proprio a quello dei consumi; i costi di installazione saranno suddivisi sulle bollette delle famiglie interessate, per un aumento che può andare dai 70 euro ai 110€ a famiglia, questo aggravio di costi si avrà solo nel 2017.

    Il Ministero del Tesoro, azionista di riferimento di Enel, ha ovviamente dato la propria disponibilità a realizzare una rete in fibra ottica. La cablatura dell’ intero Paese è un business enorme: solo Telecom, ad esempio, prevede di investire oltre 3,6 miliardi nei prossimi tre anni per lo sviluppo della banda ultralarga, dobbiamo anche dire, che il piano di sostituzioni dei contatori potrebbe accelerare il processo di digitalizzazione del Paese.

    Qualche mese fa Patrizia Grieco, presidente dell’ Enel, intervistata da un giornalista di Rai 2 sul ruolo della società elettrica nel dossier della banda larga, ha ribadito che «il gruppo non diventerà un nuovo operatore. Approfittiamo del fatto che andremo a sostituire i vecchi contatori con quelli di nuova generazione, avendo una rete capillare e ci limiteremo a fare una infrastruttura aperta a tutti gli operatori delle Tlc. ˗ Ha anche puntualizzato ˗ abbiamo colloqui in corso con Vodafone e Wind e anche con Telecom per fare in modo che sia sfruttata da questi operatori». ABov.